E' guerra nell'isola di Procida: una guerra di parole e di carta stampata

Procida Santuario di Santa Maria delle Grazie costruito sulle case della Corricella
Purtroppo è guerra nella nostra piccola isola di Procida. Apparentemente ci uniamo per la Sagra del mare, per il Venerdì santo, per  la Messa della domenica, ma poi ci spariamo addosso per la politica, parliamo continuamente male di Tizio e Sempronio.
Una contraddizione che fa male  a tutti e che si è acuita molto dopo le ultime elezioni del 31 maggio 2015 che, dopo 22 anni di governo di centrodestra, hanno riportato il centro sinistra a governare l'isola.
Perché tanto livore e tanto fango? perché tanto accanimento a diffamare i nuovi Amministratori tanto da costringerli a difendersi per via legale?
Quando per 22 anni ha vinto e governato il centrodestra, il centrosinistra e i propri elettori, seppure a malincuore, hanno sempre accettato la sconfitta, cercato di capire i propri errori politici e, nel fare opposizione, mai hanno infierito contro la maggioranza con violenza diffamante, coinvolgendo anche il proprio elettorato.
Se democraticamente il popolo procidano ha dato questa volta fiducia alla coalizione di centrosinistra, bisogna rispettare questa volontà popolare. La minoranza ha il dovere di controllare sì l'operato amministrativo, ma democraticamente, con i mezzi che la legge mette a disposizione, senza buttare fango sulle persone della maggioranza.
Ricordiamo che nella passata amministrazione di centrodestra, la minoranza scoprì l'esistenza di due interdittive antimafia sulla società che gestiva i rifiuti; interdittive che non erano state portate a conoscenza del Consiglio. Cosa molto, ma molto grave. E cosa fece la minoranza? Si recò dal Prefetto per sapere le cose come stavano, si chiese consiglio agli organi superiori e si bloccò una situazione dannosa per tutti e poi si voltò pagina, andando avanti. 
Oppure, cosa avvenne quando la stessa amministrazione negò alla minorazione la possibilità di conoscere gli atti e i documenti delle Società Partecipate? Si misero in atto tutte le procedure per correggere un atteggiamento ritenuto antidemocratico, tentando anche la strada della Procura della Repubblica, per il bene dell'isola e degli stessi Amministratori. 
Una vera guerra è invece cominciata quando i nuovi amministratori di centrosinistra hanno  reso pubblico la drammatica situazione economica del Comune, evidenziando una massa passiva di 24 milioni di euro all'anno e non di 6 milioni, così come era stato ufficialmente detto.
Qui è cominciato l'attacco e non si è ancora fermato: "Non è vero quello che dicono, sono tutte fandonie e bugie, sono degli incapaci, devono andarsene via al più presto ecc. ecc..." 
Ma, onestamente si poteva tacere questa dura realtà al paese, nel momento che la Corte dei Conti minacciava il dissesto comunale, per le inadempienze dei precedenti amministratori?
Assolutamente no! Un Amministratore democratico ha il dovere di informare, sempre nel bene e nel male, i propri cittadini soprattutto per i fatti economici. Lui amministra i soldi dei cittadini e non i propri. La totale trasparenza è una qualità che va coltivata nella politica democratica. E' un grosso errore non informare.
E bisogna farlo per via internet, ma anche continuamente  con volantini, con fascicoli e manifesti.  
La minoranza non deve creare guerra mediatica con l'aiuto di certa stampa disinformata. Lo può anche fare ma deve sapere che in tal modo  calpesta la pace sociale a danno dell'intera comunità?
Cosa deve fare allora la minoranza quando ha seri dubbi di illegalità su certe scelte? Deve procurarsi gli atti e parlare con gli Amministratori. Se non si ritiene soddisfatto, invia un esposto alle autorità politiche superiori e in ultimo se lo ritiene opportuno inviare l'incartamento alla Procura della Repubblica e informa la cittadinanza di tutto questo. 
Ritornando alla guerra in atto nell'isola, oggi bisogna reagire e far di tutto per creare un movimento di opinione trasversale che metta insieme persone di vari schieramenti politici, come fa Operazione Primavera che ha tra i suoi soci persone di centro sinistra e di centro destra. 
Ricordiamoci sempre che, prima dell'appartenenza ad una parte politica apparteniamo tutti a Procida, siamo figli della stessa terra e come tali dobbiamo sentirci uniti nel difenderla da chi vuole usarla per utili propri a danno del bene comune. 
I partiti non furono creati per la guerra ma per la pace democratica di un paese.
Quello a cui assistiamo oggi in Parlamento non è vita democratica, ma è zuffa, è violenza verbale, è insulto. Dobbiamo rifiutare questo modo di legiferare e non riprodurlo nella nostra isola.
Anche qui a Procida, dobbiamo essere forti e compatti nel combattere il male da qualunque parte venga (corruzione, concussione illegalità clientelismo  voto di scambio gare truccate favoritismi) ma col sistema della non violenza, quel sistema che permise all'India di raggiungere l'obiettivo della indipendenza. 
E questo dobbiamo farlo soprattutto in politica, ma insieme.

Pasquale Lubrano Lavadera

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