Procida:Qual'è il bene più grande di una comunità?

Procida - Marina Chiaiolella: Sindaco e Assessori con i giornalisti stranieri venuti sull'isola sabato 17 ottobre 2015, nell'ambito del progetto di promozione e comunicazione della pesca e marineria del Gruppo Azione Costiera
delle isole di Ischia e Procida  promosso dalla Regione.
E' doloroso assistere a questa campagna mediatica che addossa ai nuovi Amministratori colpe e ritardi, inesperienza e arroganza, incapacità e tant'altro ancora...
Il cittadino ha bisogno di avere osservazioni attente, giudizi anche critici, proposte alternative, ma senza questo livore ad personam e senza questo trascinamento generico e disfattista.
Le scelte fatte dagli Amministratori vanno osservate e giudicate e qualora si ravvisano errori, devianze, illeciti... si ha il diritto di manifestare il proprio dissenso, segnalando la propria proposta e il proprio correttivo.
Dire che non corrisponde alla verità la comunicazione sui 24 milioni di euro di massa passiva, registrata oggi al Comune, così come la relazione di Giovanni Villani ha presentato alla città, è un accusa generica che disinforma, nuoce alla verità dei fatti e quindi nuoce al paese. 
Mi permetto a questo punto, per togliere ogni ambiguità a questo problema economico che sta alla base delle polemiche in atto, di chiedere agli amministratori di pubblicare e distribuire un fascicolo sintetico, anche fotocopiato, che riporti dettagliatamente tutte le voci della massa passiva, firmato dal Ragioniere Capo dal Delegato al Bilancio e dal Sindaco.
Qualcuno lo strapperà, ma molti lo leggeranno.
E questo, l'Amministrazione dovrà farlo sempre, tutte le volte che si ravviserà nel paese il tentativo di manipolare la realtà.
Mi domando poi: cosa si pretendeva dal Sindaco Raimondo Ambrosino  in soli 4 mesi di amministrazione? 
Dire a priori che non combineranno nulla di buono e come dire ad uno sportivo che comincia una gara di mille metri, solo dopo i primi 20 metri di corsa: vattene a casa perché non sei buono.
Vedere nostri concittadini che sfoderano un tale tipo di pregiudizio disfattista è un segnale di grosso malessere che pervade molta parte dell'isola. Malessere che certamente non nasce oggi ma che ha origini lontane.
Infatti come più volte abbiamo evidenziato, non c'è nell'isola qualcuno che si prende esplicitamente cura del "bene relazionale" che è il bene primario di ogni comunità. Senza questo "bene" ogni esperienza può essere fallimentare, in quanto non si riesce a combattere la disgregazione, il sospetto, il conflitto, il disamore, il senso di fallimento.
Per cui se c'è un obiettivo di grande importanza che i nuovi amministratori devono perseguire è proprio questo: "Promuovere e sviluppare nel tessuto sociale di Procida il "bene relazionale", un bene evidenziato, sotto traccia, in molti punti del programma de "La Procida che vorrei".
Sorprende non poco che dopo la sforzo di informatizzare il Comune e proprio quando tutte le delibere sono ormai pubblicate su internet e visibili dell'intero mondo, che si grida contro la poca trasparenza  dei nuovi amministratori.
Avrei potuto capirlo se le delibere non fossero tenute all'oscuro o poco evidenziate in bacheca, ma dire oggi che  l'Amministrazione è poco trasparente, mi sembra assurdo.
Ancora una volta non riesco infatti a capire il perché  si sta alimentando nel paese e soprattutto tra cittadini la denigrazione dei nuovi amministratori.
Nel passato abbiamo con forza espresso il nostro dissenso su alcune scelte fatte dal centrodestra, ma non abbiamo mai detto che quegli Amministratori  erano incapaci, arroganti, insulsi, un poco di buono. 
Se il Centrodestra ha la coscienza di aver bene amministrato nei precedenti 22 anni,  e quindi di aver lasciato l'isola in una posizione tranquilla, senza molti problemi, dovrebbe a rigor di logica dire al paese quanto ha realizzato, segnare i traguardi raggiunti  in merito a tutti gli aspetti della vita politica, e invitare i cittadini a seguire l'operato dei nuovi amministratori e di intervenire lì dove si potrebbe verificare qualche passo falso.
Chi scrive pur avendo dato fiducia e sostenuto col proprio voto la nuova amministrazione  è convinto che ci possono essere  sempre valutazioni e scelte non condivise da tutti, come pure è convinto che ogni amministratore, pur dotato di buone intenzioni, può commettere qualche errore.
Quello che però mi preme e che vorrei non venisse meno, e per la qualcosa sarei il primo ad evidenziarlo e a chiedere rettifiche,  è  lo spirito di rinnovamento politico che ha animato la fase elettorale, ossia  la piena trasparenza di ogni atto, la legalità nelle scelte, la corresponsabilità e la partecipazione dei cittadini, la lotta alla corruzione e al clientelismo. 
E fino ad oggi, posso dire  non di non aver visto atti che negano questi principi di di una sana e corretta amministrazione.
Posso non aver condiviso alcune scelte e certe soluzioni e mi sono sempre premurato di far conoscere il mio pensiero, ma lasciando sempre, a chi era deputato ad operare, quella libertà di iniziativa e di decisione.
Ma dire, come si vuole affermare da più parti oggi, che questi nuovi Amministratori  sono il "nulla"  non solo è uno schiaffo alla verità, ma soprattutto è un tentativo di affumicare l'impegno che è stato messo in atto con coraggio, fatica, senso del dovere e piena responsabilità.


Pasquale Lubrano Lavadera

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