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SUPERATA LA PAURA E INSICUREZZA PER L'ARRIVO DEI MIGRANTI A PROCIDA?

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Qualcuno afferma che "Procida sempre cristiana fuit". Ma oggi possiamo dire che Procida è ancora un'isola di cultura  cristiana? Penso che l'isola per tradizione e cultura resta ancora "cristiana" anche se abbastanza lontana dalla pratica religiosa,  Gesù ci ha lasciato un invito: "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te". Per vivere questo invito alcuni hanno sentito di dover far qualcosa per accogliere  i rifugiati sull'isola; molti altri invece, sono ancora  spaventati al pensiero di dover accogliere anche nel futuro i rifugiati e si mostrano scettici verso le scelta attuale dei nostri attuali amministratori che hanno detto di sì al Prefetto quando ha destinato a Procida  una decina di famiglie di rifugiati.  Da do ve nasce questa insicurezza, questa paura di accogliere nuclei familiari sconosciuti che fuggono dalla violenza e dalla guerra?  Non è una domanda dalla facile risposta, anche perché sappiamo che ci sono idee div...

Un grazie al Sindaco Dino Ambrosino per il suo coraggio

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  Il Sindaco di Procida Dino Ambrosino La notizia  che ormai circola da poche ore nell'isola di Procida è quella che è stata annunziata dal Sindaco Dino Ambrosino :"Non si candiderà per la terza volta e lascia all'area politica da cui proviene la decisione di individuare il prossimo candidato." Nell'apprendere questa notizia sento dal cuore di dire un "Grazie" a Dino Ambrosino per il suo coraggio. Perchè ci vuole coraggio a lasciare l'incarico di Sindaco dopo dieci anni di amministrazione, dopo aver sperimentato sia le asperità e la fatiche che l'amministrare comporta, sia la gioia profonda per aver affrontato quotidianamente i problemi ordinari e straordinari.  Dopo aver passato notti insonni per capire dove cercare i fondi per andare avanti in un isola che si presentava al collasso,  con le casse vuote e con pochi dipendenti che non potevano essere rimpiazzati da nuove assunzioni, Dino ha sconfitto due grossi cancri che minavano la vita politic...

POCHI HANNO AMATO PROCIDA COME JULIETTE BERTRAND

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Juliette Bertrand a Procida sulla sua terrazza di via Pizzago  ( dietro di lei si intravede appaena la baia della Chiaia) Penso che poche persone abbiano amato Procida come Juliette Bertrand, per questo ho voluto dedicare a lei  due libri. Il primo "Procida nel cuore", CLEAN editore, in cui  ho raccolto  brani del suo epistolario con l'amico più caro, lo scrittore Marino Moretti,   il secondo "Ritrovarci nella Brasseria Lipp", IOD editore, un vero romanzo in cui racconto la nascita di un'amicizia  forte e duratura tra la Bertrand e Moretti a Parigi nel 1925 proprio nella famosa Brasserie Lipp, ritrovo degli artisti e scrittori. Un'amicizia che divenne  anche un forte legame sentimentale, che donò ad entrambi, nel 1952, proprio nell'isola di Procida, dove soggiornarono per oltre 20 anni,   una forte vitalità, gioia creativa e nuova ispirazione poetica per Moretti che trascorrerà giorni indimenticabili con l'amica sull'isola amata. Infatt...

CARO RENATO

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Renato Iovine   Caro Renato la tua partenza ci lascia  addolorati e tristi perché  ci mancherai. Ci mancherai come amico, come imprenditore, come figlio della tua isola alla quale hai dato tutto te stesso. La tua testimonianza, di come hai affrontato l'esistenza e in particolare in questo ultimo anno, resta per noi un esempio straordinario per vivere le tempeste della vita con coraggio. E di questo ti siamo infinitamente grati Non posso non ricordare gli anni 80 quanto tu, giovanissimo ti trovavi insieme ai tuoi amici, miei ex alunni, Mimmo Di Biase, Michele Spinelli, Gianluca Cestari, Guido Esposito, nel mio studio  per condividere il sogno di un mondo unito e nella pace. Mi legava a te anche  un rapporto familiare. Forse tu allora non lo sapevi, ma eravamo cugini di secondo grado essendo tua madre  cugina di mio padre, per il ramo materno.  Ne avevo scoperti tanti di cugini fin dagli anni 60 alla Chiaiolella essendo quello il borgo dove mio padre era...

LA CHIESA DI SAN GIACOMO COMPLETAMENTE RESTAURATA

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  PROCIDA: LA CHIESA DI SAN GIACOMO L'Amministrazione comunale,  domenica 14 dicembre 2025, restituisce alla comunità isola, completamente restaurata dopo anni di chiusura,  la storica chiesa di San Giacomo divenuta da tempo luogo privilegiato di manifestazioni culturali e religiose.  Ridisegnato, nel rispetto del progetto originario, il disegno architettonico, oggi il complesso si presenta come in luogo per eccellenza di tutte le manifestazioni che i procidani vorranno realizzare e presentare ai concittadini. Il lavoro portato avanti con cura dall'Ufficio tecnico del Comune, sotto la guida responsabile dell'Assessore Rossella Lauro, segna un notevole passo avanti dell'isola, che per l'occasione ha tenuto   nella Chiesa  di San Giacomo, dopo l'inaugurazione  il Convegno sugli effetti culturali, sociali ed economici della nomina di Procida a Capitale della Cultura 2022. Numeroso il pubblico presente  con i rappresentanti di varie associazioni ...

ALDO MASULLO: IL FILM "FUOCO SU DI ME"

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Il filosofo Aldo Masullo Il regista napoletano Lamberto Lambertini, mentre girava in India il film Vrindavan Film Studios " rileggeva il romanzo di Lamartine "Graziella" e un giorno, osservando l'attrice indiana Sonali Kulkarni, le sembrò che Sonali esprimesse compiutamente la figura di Graziella.  Fu in quel momento che pensò per la prima volta ad un film ispirato alla figura di "Graziella" e interpretato da Sonali. 10 anni dopo si realizzò quel sogno e, prodotto da Sergio Scapagnini, egli girò il film Fuoco su di me nel quale inserì il personaggio di Graziella, la fanciulla amata da Lamartine.  Il film ,  presentato a Venezia nel 2005,  vinse il Premio “Cinema della cultura e del dialogo”.  Distribuito dall’istituto LUCE uscì  nelle sale  il 31 marzo 2006. Due anni dopo un articolo del filosofo Aldo Masullo pubblicato su “Il Mattino” di Napoli rilanciò il film, che iniziò da quel momento un suo percorso originale presso le scuole e le associa...

QUANDO I PROCIDANI DONAVANO CASE E PALAZZI ALLA COMUNITA'....

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Procida L'oratorio Don salvatore Massa in via Marcello Scotti C'è stato un tempo, parliamo dell'800 e anche del 900, in cui i procidani donavano con generosità, giardini, case, palazzi e isolotti  alla comunità. Poiché  il potere era in mano ai Monarchici e alla Chiesa, le donazioni venivano  indirizzate prevalentemente alla Chiesa  nella speranza che esse potessero essere a beneficio di tutti.  Erano tempi in cui le differenze di classi erano stagliate e dove i poveri solo nelle chiese e negli istituti religiosi  erano bene accolti.  La maggioranza dei procidani era povera. Una povertà vissuta però sempre con grande dignità. Il riscatto sociale si è avuto solo nel dopo guerra.  Prima, solo un centinaia di famiglie poteva considerarsi  benestante. La nobiltà, i benestanti, hanno goduto neisecoli di grandi privilegi e le classi povere, i cosiddetti proletari,  vivevano spesso in grandi difficoltà. L'emigrazione del fine ottocento  fu...