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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Procida: Il futuro è nelle mani del Sindaco Raimondo Ambrosino. A partire da Terra Murata.

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IL Sindaco Raimondo Ambrosino, l?Assessore Nico Granito e Claudio Morandini vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante 2016 Subito dopo le elezioni a Sindaco di Raimondo Ambrosino ci fu entusiasmo, anche perché, erroneamente, qualcuno pensava che un giovane è più disponibile alle richieste, più "manovrabile". Ma Raimondo Ambrosino oppose resistenza a quanti pensavano di amministrare in vece sua o a quanti andavano per chiedere, sicuri di ottenere. Se fino ad ieri  ci si comportava così,  ora si ascoltava tutti ma le decisioni venivano prese in un ottica collettiva, anche se si scontentava qualcuno, in quanto la priorità era il bene comune. Raimondo Ambrosino ha avuto il coraggio di affermarlo il 24 agosto 2016 in un convegno pubblico con la calma che lo contraddistingue  e la fermezza di un vero leader politico. Se ricordiamo bene le sue parole,  egli disse che andava chiarito ai cittadini un equivoco di fondo:  il bene comune non è la somma di

Procida.Pallazzo d'Avalos: Occorre una sinergia tra Istituzioni e Cittadinanza

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Visita al Palazzo d'Avalos aperto al pubblico In questi ultimi 30 anni, salvo un timido tentativo di restauro della parte più antica del Palazzo d’Avalos di Procida da parte del Ministero di Grazia e Giustizia,, che ne ha salvato almeno il crollo di strutture portanti,  la polvere del tempo ha continuato a depositare la sua coltre sugli antichi spazi, mentre una domanda sempre più pressante cominciava a farsi spazio nella mente di chi osava alzare gli occhi sulle  vecchie strutture ormai in disuso e spazzate dal vento e corrose dalla pioggia e sui giardini d’intorno, un tempo coltivati con cura dai carcerati: che ne sarà del futuro di Terra Murata  e del vecchio Palazzo?   Solo di recente un dispositivo legislativo ha restituito al Comune di Procida l’antica struttura: con provvedimento ministeriale, infatti, il Palazzo d’Avalos e le strutture carcerarie aggiunte nel 900 tornano alla collettività, a condizione che entro 14 anni  vi venga realizzato un progetto di utilizzo

Prima di Parlare fatti alcune domande

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