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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Procida guarda il futuro con realismo e grande speranza

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Procida Terra Murata: In giro sull'isola per anmmirare le sue bellezze architettoniche Ogni Amministrazione ha meriti e demeriti. Non può che essere  così. Nessuna Amministrazione è passata invano, nel bene o nel male. Una cosa è certa: la vita amministrativa di una citta può cambiare la storia di quella citta. Si possono fare tante cose o poche cose ma non sono le cose fatte o non fatte a influenzare la storia della città. Ciò che cambia realmente una citta sono le modalità adottate nel fare le cose e il tipo di relazioni che si stabilisce tra la politica e il sociale.  Ossia, a incidere sui comportamenti, sugli usi, sulle scelte, sul pensiero, sulla moralità di una città sono i processi culturali  avviati, i quali se bene innestati nel tessuto sociale produrranno in tempi lunghi modifiche strutturali e comportamentali corretti e sani di un intera popolazione. Procida, purtroppo, ha un deficit socio-culturale molto forte accumulato nei secoli passati  e dovuto a drammi sociopoliti

Transizione ecologica: Procida a un bivio

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  Procida: Il Palazzo D'Avalor trasformato nel 1830 in Ergastolo Come tutta l'umanità, dal punto di vista ecologico, anche Procida è a un bivio. Forse lo è più delle altre città perché è un'sola di dimensioni limitate, perché  le coste vengono erose, perché in questi anni il rapporto tra costruzioni e verde  è cresciuto tantissimo, per il forte aumento dell'inquinamento atmosferico dovuto ai numerosi auto e moto veicoli presenti, per l'inquinamento dovuto al numero eccessivo di motoscafi che l'assediano in estate e per tanti altri fattori. A un bivio in quanto le scelte di transizione ecologica operate dagli amministratori devono ora diventare scelte culturali che coinvolgono la società intera, il lavoro, le famiglie, le Scuole. Sapendo, però, di dover combattere con un nemico abbastanza forte: l'antropocentrismo dispotico e tecnocratico e l'incertezza diffusa che la pandemia ha  seminato, mettendo in ginocchio territori e famiglie. Occorre allora trova

La Scuola va cambiata

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  Lo scrittore Alessandro D'Avenia Per troppo tempo abbiamo pensato che la scuola fosse la somma di istruzione e prestazione. Io ti dico una cosa e tu la metti nella testa. Poi io te la chiedo e tu dalla testa la metti in una verifica. E il gioco è fatto. Ma l'intelligenza umana ha un meccanismo molto più complesso, in cui la parte che non curiamo è la più importante: come può una cosa che è dentro di me insegnante, essere trasformata da te studente in qualcosa di tuo, di vitale per te, di necessario per te. Questo processo si chiama relazione: se non c'è, tutto il resto è puro addestramento che dura poco e annoia...Non si può insegnare nulla a nessuno se non si conosce la persona nella sua interezza. Non esiste argomento che possa raggiungere il cervello se non entra dal corpo. Alessandro D'Avenia  dal romanzo Alessandro D'Avenia,  L'appello ,Mondadori 2021

ogni bambino è diverso dagli altri

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 Ogni bambino è come un fiocco di neve caduto nel mondo diverso da tutti gli altri fiocchi. C'è chi ha avuto un talento, chi due, chi tre. Quando quel bambino entra nella Scuola viene accolto così come egli è, lo si fa sentire a proprio agio affinché egli senta la stima e l'affetto e impari a mettere a frutto i suoi talenti...chi uno, chi due, chi tre. Se un bambino ha avuto un talento i frutti saranno proporzionati a quel talento, diversamente da chi ne ha avuti due o tre. Il docente, quindi, non pretenderà che i frutti siano  gli stessi per tutti, ma cercherà di trarre da ciascuno quei frutti che il bambino potrà realmente offrire o sviluppare. La valutazione che egli farà alla fine dell'anno scolastico è sempre riferita alla situazione di partenza dell'alunno, mai al livello prefissato da  un comitato scientifico che definisce - non so in base a quale criterio pedagogico - parametri "oggettivi" di valutazione per ogni classe applicati a effettivi  e certifi

AVVIATA A PROCIDA LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

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  Procida: Studenti dell'ISS F, Caracciolo Giovanni da Procida puliscono una Spiaggia foto: dal Corriere del Mezzogiorno Il tema della transizione ecologica è entrata a pieno titolo   nell'agenda politica dell'amministrazione di Dino Ambrosino che si avvale di una attenta e cosciente collaborazione dell'Assessore Titta Lubrano Lavadera. Il futuro del pianeta e quindi anche dell'isola necessita di questo aspetto della vita politica di primaria importanza,   e che chiede una versa conversione nei cittadini, anche perché la difesa dell'ambiente è strettamente legato alla vivibilità in un territorio, all'economia   e al futuro. L'Agenda ONU 2030   lo dice chiaramente: occorre realizzare in ogni nazione, in ogni città una transizione ecologica   sociale, economica, culturale, istituzionale individuale e collettiva. Come   ha spesso indicato l'Assessore al ramo   dobbiamo pian piano sull'isola arrivare a cambiare stili di vita in ogni ambito, s

PROCIDA POTRA' COLLASSARE SE NON RINUNCIA AL MOTORE?

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Procida, quando si costruivano i velieri a Marina Grande   SI', VORREI SBAGLIARMI , MA PENSO CHE PROCIDA CORRA UN GRAVE PERICOLO. Non per cattiveria, non per cattiva volontà, non per menefreghismo, né per cocciutaggine ma semplicemente perché non abbiamo strade idonee per sopportare 15 mila mezzi a motore Siamo un isola piccolissima, fra le più piccole in Italia, con stradine strette e prive di marciapiedi. Abbiamo un primato che ci condiziona 11mila abitanti in 3,7 chilometri quadrati che in estate dventan0 20mila e di conseguenza siamo arrivati a 15mila mezzi a motore. Dovremmo eliminare l'auto per la sicurezza dei cittadini prima di tutto, per la vivibilità sull'isola, ossia per la vita delle persone che continuamente subiscono incidenti e qualche volta anche mortali. Vi raccontavo la volta scorsa di mio suocero schiacciato al muro. E invece, poiché non si può più camminare paradossalmente ci difendiamo prendendo l'auto e se è possibile acquistando auto molto grosse