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Procida non si salva da sola

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    "Procida" foto  di Gianlorenzo di Gennaro Sclano   Quando Alphonse de Lamartine nel 1852 pubblicò il romanzo Graziella , non avrebbe mai immaginato che la piccola isola, punto invisibile sulla carta geografica del golfo di Napoli, dove lui giunse nel 1811,   grazie a quel suo racconto, sarebbe diventato un luogo conosciuto e amato, dapprima in tutta l'Europa e poi nel mondo.    Il romanzo portava alla ribalta la gente umile e povera di Procida, rimasta ancora ai margini di una società che voleva difendere i privilegi dei nobili, sottolineando i principi di uguaglianza e fraternità,   come valori fondamentali del vivere.    La piccola isola esultò dinanzi a quelle pagine, e fu grata a colui che l'aveva proiettata in una felice dimensione letteraria, ripagandola in tal modo dai colpi violenti della Storia.    L'isola sentì proprie quelle pagine e Graziella divenne per gli isolani il mito, perpetuato ogni anno in una sera di agosto allorquando simbolic