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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Un arte per tutti

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Liliaba Cosi "Fin dalla mia prima permanenza al Bolscioi di Mosca, accarezzavo l'idea di poter un giorno insegnare balletto ai giovani. Sognavo: avrei avuto un giorno una compagnia di danza classica tutta formata da ragazzi che avrebbero imparato il balletto l'arte, la vita, da noi; avremmo portato nuovi spettacoli fuori dai vecchi circuiti legati ai grandi teatri, per chiunque: tutti avevano il diritto di usufrire dell'arte, ma un'arte portatrice di una dimensione più ampia, lungimirante, che comprenda l'uomo di oggi coi suoi problemi, ma al quale si possa indicare una luce, una via. Noi l'avevamo scoperta e dovevamo farla scoprire anche agli altri... Nacque così l'Associazione di Balletto classico Cosi-Stefanescu a Reggio Emilia...e tutto avvenne abbastanza in fretta, senza troppi calcioli a tavolino, ma sotto una forte spinta ideale." Queesto disse Liliana Cosi a Procida nel presentare il suo libro "Etoile" alla Fiera del libro. I

Lubrano Lavadera e i luoghi isolani per la solidarietà

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"La casa del 600 a Terra Murata" Procida nel cuore. Con i suoi siti appartati di un piccolo mondo arcaico sospeso tra mitoe natura, memoria e cultura materiale, luce, profumi e colori mediterranei. Si intitola “I luoghi” la mostra di pittura di Pasquale Lubrano Lavadera che dal 28 dicembre fino al 6 gennaio esporrà nelle sale dell’Hotel "La Vigna" (Via Principessa Margherita 46), una selezione di tempere dell’artista, poeta e scrittore procidano. Paesaggi isolati trasfigurati, da Lubrano Lavadera, in visioni interiori con sfumature a tratti metafisiche: dalle opere ispirate dalla celebre marina della Corricella, attraverso i dettagli delle architetture mediterranee di Procida (archi, scale, particolari dei caratteristici muri isolani) all’icona della dimora di Graziella e alla seicentesca casa di Terra Murata, fino ad arrivare a immagini legate a ricordi dell’autore: un giardino, il Lido di Procida  dei primi anni sessanta o Palazzo Catena sito originario del

Un grazie per l'aiuto alle Filippine

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Nostro figlio Vincenzo che vive a Ravenna ha sposato Marienne Corbeza, filippina,  la cui città di Abuyog è stata sconvolta dal tifone. Dopo una settimana di angoscia e sospensione in cui non si sapeva se la famiglia di Marianne fosse ancora viva, finalmente arriva la notizia che sono tutti salvi anche se tutte le case sono parzialmente o totalmente distrutte. Parte allora da Ravenna una richiesta di aiuto per la famiglia di Marianne e per l'intera comunità, richiesta che è giunta anche a noi procidani e a tanti amici della Campania e delle Puglie. Tutti hanno risposto con generosità. Riportiamo qui di seguito  a lettera che Marianne e Vincenzo ci hanno inviato oggi per ringraziare tutti gli amici e conoscenti che hanno dato il loro prezioso contributo. Carissimi Un grazie per gli aiuti che state mandando e che sostiene molte famiglie di Abuyog . Anche il Focolare di Cebu, impegnato su tutto il fronte dell'emergenza filippina, invia periodicamente alla famiglia Corbeza a

Procida, l'isola gridata?

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Procida: i muri. ( Via P. Margherita) Se qualcuno ci guardasse dall’esterno direbbe sicuramente : ma che sta succedendo. Non capirebbero mai il perché, in un isoletta di 3,7 kmq, con 11000 abitanti, ogni evento deve essere annunziato e propagandato con la macchina dotata di altoparlante. Immaginate un po’ che in questi giorni prenatalizi siamo arrivati anche a 5 gridate al giorno. Il primo gridava che si apriva un nuovo esercizio commerciale, il secondo  annunziava un convegno culturale , il terzo una raccolta umanitaria,  il quarto una riunione politica e il quinto la presentazione un libro. E la macchina che gira e rigira per le nostre stradine e grida a tutti che “stasera … alle ore… in un dato luogo…" e per finire la classica frase: “tutti sono  invitati a partecipare”. Ognuno grida il suo evento ben sapendo che quel giro in macchina non porterà molte altre persone alla sua manifestazione oltre quelle già contattate e interessate. Allora dobbiamo dire che in fon

Per una nobildonna centeneria

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Maria Scotto di Fasano compie 100 anni. Auguri!!! Maria Scotto di Fasano  Cara Maria, con il tuo compleanno mi dai l’onore di scriverti. 100 anni! Auguri, auguri con tanto affetto. Sei stata una donna impavida, coraggiosa e la vita ha premiato la tua forza di volontà e la tenacia che ha caratterizzato la tua esistenza. Insieme a tuo marito Francesco sognavi una casa tutta tua, che a quell’epoca ti costò molto sacrificio. Dover stare lontani, lui in America e tu a Procida ad allevare i vostri 4 figli. Ma il tempo corse veloce e Francesco tornò. Tu, Maria, fosti felicissima, perché di li a poco si poté iniziare a costruire la casa tanta sognata. Si sa: se i sogni vanno inseguiti, si avverano. Incoraggiato dall’amico Enrico Lubrano Lavadera, che anche lui stava costruendo la sua casa, tuo marito iniziò i lavori. In seguito, sulla stessa linea di terreno, vennero fuori, dal bravo costruttore Simonino, 4 belle casette: le prime case del dopoguerra sull’isola. Così, cara M

Procida e le guerre

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Famiglie procidane  distrutte dalle guerre Ce lo racconta la centenaria Maria Scotto di Fasano  Maria Scotto di Fasano da giovane    Le ultime due guerre mondiali hanno procurato molte morti  nell’isola e alcune volte famiglie intere venivano spazzate Lo ricorda con dolore la signora Maria Scotto di Fasano, vedova Salvemini,che ha perso prima il padre e poi due fratelli giovanissimi e che il 15 dicembre 2013 compie cento anni.    Maria, quando era giovane veniva chiamata da tutti “Maria’a bella” per i suoi lineamenti perfetti e per quei folti capelli neri raccolti in una lunga treccia. E tuttora, che è avanti con gli anni, è sempre una signora bella e disponibile per questa intervista.     “Sono tanto triste al pensiero della sorte dei miei due fratelli morti in guerra. Il primo, Antonio, che affettuosamente chiamavamo Ntunuccio, era sposato da solo un mese, quando disse alla moglie: ‘Parto per la Patria’. Era la seconda guerra del 1940 e da allora è ancora disperso in

Tra le "pieghe dell'isola - Un liberale lucano

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Il Castello D'Avalos trasformato in Carcere borbonico    Istituito nel 1830-31 mediante adattamento del Castello d’Avalos, il carcere di Procida ospita durante tutto il periodo risorgimentale numerosi detenuti “liberali”. È tra costoro Francesco Leo, nato nel 1811 a   Chiaromonte, in Lucania, da Emmanuele e da Regina Grandinetti. Liberale antirepubblicano, autore di numerosi componimenti, sia in versi ( A Gioacchino Labollita , A D. Francesco Castronuovo per la morte di una sua bambina ; Epistola in versi a Fortunato Forcignanò ; A Francesco Castronuovo pel regalo di un gattino che mi aveva chiesto ), che in prosa ( In morte di Alessandro Sole ; In morte di Prospero Fortunato ; La Manna miracolosa di San Gaetano Tiene Patrono di Caldera ; Il Giubbileo ; La Vergine del Vangelo ), Francesco consegue la laurea in Giurisprudenza a Napoli il 30 agosto 1834 e sposa Carolina Costanza, dalla quale ha ben undici figli. Francesco Leo                 La sua presenza nel B

Educare alla legalità a Procida, è possibile?

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Il prof. Francesco Mastroberti quest'estate alla Chiaia Uno dei problemi educativi che investe la comunità procidana è quello della legalità. Spesso sembra che  su quest'isola tutto è possibile fare, in barba a leggi, norme e regolamenti, determinando un proliferare di illegalità diffusa in tutti i campi con conseguenti malesseri, scontri istituzionali, devianze e frantumazione della coesione sociale. Di questo si è discusso giovedì 5 dicembre 2013 nella Sala Consiliare in via Libertà con il professor Francesco Mastroberti che ricopre l'incarico di Diritto Comune presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Aldo Moro di Bari. Amico di Procida Mastroberti, che  trascorre tutte le estati sull'isola, sempre più è entrato in rapporto con la nostra realtà, ammirandone gli aspetti positivi  ed osservando anche quegli aspetti che potrebbero essere migliorati.  Nell'incontro, egli, dopo un escursus storico sulla legalità e sulla storia del Diritto, è

Un mercatino per sconfiggere l’individualismo? - Intervista ad Antonio Sobrio

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  Antonio Sobrio Non tutti sanno che a Procida è nato un mercatico. L’idea è del giovane scrittore Antonio Sobrio che si distingue per la sua grande capacità di lavorare  nel silenzio ma con tenacia e impegno. Laureato in Scienze dell’Educazione, ho lavorato come educatore presso scuole ed istituti, prendendo parte a vari progetti tra Campania e Lazio. Ho scritto fino ad oggi quattro libri autopubblicati: Il Governo terrestre,  Come Michael Jackson? , Aspirante messia e Salvare il pianeta o contribuire a distruggerlo? Inoltre ha partecipato ad un'antologia di poesie, Narrazioni , edita da Libroitaliano e ad una di racconti Procida Blues , edita da Il Denaro. Quale è l’impegno di questo momento? Al momento sto pubblicando un libro on line, su Facebook, paragrafo per paragrafo, Il Segreto dell'aldilà ed ho in cantiere vari altri progetti  culturali ai quali mi sto dedicando.  Antonio Sobrio(il primo da destra) ad una presentazione di un suo libro Ci

Domenica di freddo e di protesta

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i procidani in attesa per ore e ore alla biglietteria Caremar senza sepere il loro "destino" Domenica 1 dicembre 2013, circa 150 procidani sono stati lasciati dalla Caremar alla deriva, dalle 14 alle 21 di sera, senza poter sapere se qualche nave avrebbe fatto scalo a Procida. C'erano bambini e anziani nel freddo gelo della bella stazione stazione di Porto Massa. Solo intorno alle 18, 30 si viene a conoscenza, grazie alla fitta rete di scambi telefonici che intanto si era attivata, che una nave stava partendo da Ischia per Napoli con attracco a Procida e una nave sarebbe partita da Napoli per Ischia senza effettuare lo scalo a Procida.  Numerosi bambini e ragazzi attendono al freddo della stazione Come mai questa assurdità, si domandano i procidani? La risposta è una sola: il Comandante ritiene che, date le condizioni meteomarine avverse nel porto di Procia, non si possa effettuare tale scalo.  A questo punto scatta la protesta. I procidani con  coraggio graz