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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Sergio Scapagnini Cittadino Onorario di Procida

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Il Consiglio Comunale di Procida riunito il 26 giugno 2013 a Santa Margherita Mercoledì 26 giugno 2013, nella Chiesa di Santa Margherita a Terra Murata, il Consiglio Comunale di Procida, all’unanimità, ha conferito la cittadinanza onoraria al produttore Sergio Scapagnini, quale amico di Procida, avendo egli, fin da 1985, deciso di avere una casa sull’isola e di abitarvi, costruendo in questi anni rapporti di amicizia duratura con molti isolani. Legato fortemente a Concetta Barra ha voluto condividere il luogo natio della grande artista. Il suo film “Fuoco su di me” (2005) celebra Procida come isola dell’amore, luogo magico di sentimenti e valori capaci di cambiare la vita dell’uomo. Riportiamo qui di seguito l’intervista che egli ci rilasciò all’indomani della presentazione della sua splendida opera - un inno alla bellezza - che ha fatto conoscere il nome di Procida in tutto il mondo Sergio Scapagnini saluta il coproduttore ungherese del Film "Fuoco si di

Procida, la potremmo trattare meglio!

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Intervista a Diego di Dio Tra i giovani procidani impegnati culturalmente Diego di Dio occupa uno spazio particolare per i numerosi libri pubblicati e i riconoscimenti ottenuti. Gli abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua vita e su Procida Sappiamo del tuo successo in campo letterario. Ci racconti un po' questa tua esperienza? Be', come in tutte le cose, secondo me anche nello scrivere ci vuole una commistione tra umiltà e determinazione. Da un lato, l'umiltà di imparare, migliorare e crescere grazie ai consigli di chi ne sa più di te e, dall'altro, la determinazione di inseguire un sogno che nessuno vede, tranne te. Scrivere significa avere l'immaginazione di un bambino e le spalle di un gigante, per sopportare molte più sconfitte che vittorie: le prime aiutano a crescere, le seconde meno. Io ho scritto da sempre, da quando ero bambino (disegnavo fumetti di improbabili supereroi), ma diciamo che il mio ingresso nel mondo editoriale vero è a

"Lasciare l'isola per un po' fa bene"

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Intervista a Milena Veneziani Da quanti anni sei   in America? Sono andata via dall’Italia 13 anni fa. Ho vissuto la maggior parte di questi anni in America, ma un paio d’anni anche in Inghilterra. Cinque anni fa mi sono trasferita a Santa Cruz, in California, dove vivo adesso. Si sta bene qui. Nei primi anni è stata dura, soprattutto per la mancanza delle persone care: il mio compagno, la mia famiglia, i miei amici. Poi le cose cambiano, si aggiungono nuovi affetti, e ci si abitua ad una vita diversa. Dimmi qualcosa sulla città dove abiti, sugli abitanti. Santa Cruz è una città piccola, poco più grande di Procida in termini di abitanti, ma 10 volte più estesa in territorio.. E’ fortemente influenzata dalla presenza della University of California Santa Cruz (dove lavoro), per cui gli abitanti sono soprattutto giovani studenti e professori. E’ considerata una delle città più liberali e progressiste d’America. C’è una forte presenza di clochard (alta rispetto ad alt

LE BICICLETTE? EVVIVA!!!

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Le cremagliere per le biciclette nella Stazione Marittima al Porto Multate le biciclette, penalizzate le biciclette, penalizzati i pedoni, condannati i pedoni ad essere continuamente investiti, schiacciati al muro. E’ storia recente. Una sorta di condanna che ha trasformato le stradine di   quest’isola meravigliosa   in piste di scorrimento per auto e motorini. Non si cammina quasi più a piedi, e chi si avventura corre seri pericoli. Vergognoso! Un caso unico al mondo che cozza contro tutti i diritti di una vita civile serena ed armoniosa. Lasciare le cose come stanno è un grave delitto sociale che avrà conseguenze dannosissime, oltre che sulla salute, sulla vita stessa dell’isola, sull’economia, sui costumi e comportamenti. Non prendere opportuni provvedimenti è segno di strafottenza. Il primo dovere di ogni cittadino è avere a cura l’ambiente in cui vive. Se l’ambiente è oltraggiato da un traffico violento, come il nostro, bisogna intervenire.    Per prima cosa   i

Tutto cominciò cu na botta!

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Procida: cittadini in corteo dietro una processione Tutto   cominciò cu na botta fremante , perché si voleva dare la notizia importante, si volevano scuotere i parrocchiani e portarli tutti a onorare il Santo. Senza na botta i cittadini non si sarebbero precipitati in chiesa. Bisognava far rumore, suonare a più non posso le campane, creare il clima dell’eccezionalità, perché i Santi erano più importanti del re e dei potenti, facevano i miracoli e chiedevano rispetto. Si pensò allora di usare il cosiddetto meschio anche per le festività religiose. Si, proprio il meschio , un pezzo di ghisa a forma di parallelepipedo cavo all’interno, che veniva riempito di polvere da sparo e poi fatto esplodere. Usato primariamente per motivi militari, segnalazioni di guerra o di avvistamento o per manifestazioni civili per segnalare l’arrivo del re o del principe. Collegati in serie questi meschi   con filo di polvere pirica, una volta accesa la miccia provocavano una serie di bott

Procida è stata per me l'ispirazione - Intervista a Luigi Nappa

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Luigi Nappa nel suo studio a Procida Cosa e’ stata Procida nella tua vita da artista ?   Procida e’ stata per me il seme, l’ispirazione, la concezione totale, e rimane  ancora il risultato finale  del mio lavoro di artista che non ho del tutto afferrato. Procida  la vedo come un “Mostro”, inventore della forma e del colore che attraverso gli anni e molte persone, ingenuamente, lentamente e con calma, e’ stato nutrito di creatività, spontaneità, semplicità,  tanto da trovarsi oggi sull’altare della meraviglia.   Ritorni ogni anno nella tua isola. Come la trovi e come vorresti che fosse per il   futuro? E’ vero vivo quasi sempre lontano da Procida fisicamente, ma non l’ho mai lasciata   un minuto    mentalmente. Come la trovo? Certamente cambiata, ma non per questo non l’amo. Vorrei tanto che fosse rimasta la Procida che ho vissuto da bambino, la Procida che lasciai la prima volta: serena ma non addormentata, bella nella sua semplicità. Ricordo che dal mio lettino

Operazione Primavera per il decoro di Procida - Ne parliamo con Giulio Esposito

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Giulio Esposito con sua moglie Gaetanina   Da quando è cominciata l’avventura dell’Associazione Operazione primavera, 25 anni fa, il cammino percorso è stato tanto. Si iniziò con interventi mirati lungo le strade dove stazionavano cumuli di immondizia; prima al porto, poi su via Libertà e sulla panoramica. Oggi un svolta che entusiasma e coinvolge anche i giovani: non più interventi sporadici ma progetti mirati   per riqualificare un luogo ben preciso, uno spazio circoscritto: La discesa di Callia, il Catino, la Scuola Media “A. Capraro”. Ne parliamo con Giulio Esposito uno dei soci fondatori che esprime entusiasmo, vigore, tenacia e tanta voglia di lavorare per Procida. Perché questa nuova strategia? Intanto perché dando al progetto una identificazione ben precisa, viene maggiormente coinvolta la gente del posto che sente l’azione dei volontari rivolta allo spazio che vive in maniera più diretta. Pertanto è coinvolto sensibilmente e partecipa con la mente con le bracc

LA CAPITANA

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Carriere aperte e alla pari per uomini e donne. Anche nella marineria. Per Procida non è la prima volta. Fino a qualche mese fa il comandante del porto era una donna, Flavia La Spada. Nella seconda metà dell’800 a comandare un veliero fu Maria Luisa Ambrosino. Una donna passata alla storia della marineria procidana come La Capitana. Maria Luisa, appena ventenne, andò in sposa al capitano Domenicantonio Scotto di Santillo, detto ‘O Surdo e Cusiello, il quale, ancor giovane e nel pieno della sua attività, si ammalò in navigazione. Fu lei a veleggiare fino a Falmouth il bastimento, del quale lei e il marito erano armatori e proprietari. Da quel giorno lo affiancò nella navigazione e spesso lo sostituì in tutti gli adempimenti del comando per evitare che gli fosse impedito di navigare. Una storia che è stata scritta più volte, ma che è viva soprattutto nei racconti di quanti l’hanno ascoltata in diretta dai genitori e dai nonni. La narrava a noi nipoti il suo terzo marito, mio

Occorre un'impennata nella politica procidana!

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Il Sindaco Vincenzo Capezzuto Riteniamo utile   riportare una riflessione del politologo Antonio Maria Baggio sul Governo Letta che può offrire anche a noi procidani indicazioni per far ripartire la Politica nella nostra isola,   e arrivare alle prossime elezioni con la possibilità reale di scegliere fra due proposte concrete e lungimiranti; proposte alternative ma non nemiche. Oggi purtroppo a Procida si naviga a vista. Non sappiamo con precisione la situazione economica dell’isola, né le scelte politiche a favore delle famiglie e delle imprese locali; mai viene richiesta la partecipazione dei cittadini nelle decisioni importanti (vedi vendita del Porto di Marina Grande), né esiste un progetto forte e condiviso che   dica chiaramente quale sarà il futuro dell’isola. Ricordiamo al Sindaco Vincenzo Capezzuto che egli ha 20 Consiglieri che devono aiutarlo ad amministrare e non solo i 13 Consiglieri di maggioranza; ed al Presidente del Consiglio, Luigi Muro, di essere   sup

Lega Navale Italiana: i ragazzi procidani scoprono lo sport della Vela

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Matteo Lubrano Lavadera premiato dai Dirigenti della Lega Navale Italiana Una grande opportunità sportiva per i ragazzi procidani offerta dalla Lega Navale Italiana. Corsi per grandi e piccoli che stanno creando a Procida una vera cultura sportiva della vela e dell’immersione subacquea. Oltre una ventina i ragazzi impegnati sia in inverno che in estate. Tra questi Matteo Lubrano Lavadera, terza elementare,   entusiasta sia della pratica sportiva che dei risultati ottenuti: secondo classificato “allievi vela”, qualificandosi così   per la selezione regionale che si svolgerà a Napoli a fine giugno. In bocca al lupo Matteo!!! Matteo con la meritata Coppa Un momento di pausa nella sua barchetta prima di iniziare le gare