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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

IL MIO AMICO ALBANESE CEZAR KURTI

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Cezar Kurti (1935-2013) Era una fredda mattina di febbraio del 1992. Mi trovavo al Collegio dei Traduttori Letterari di Procida, a palazzo Catena e stavo lavorando al computer.  Ero da solo, la Direttrice non era ancora arrivata. Un vigile urbano mi chiama: “C’è uno straniero alla porta, cerca la Direttrice!” Mal vestito, con una valigia di catone, gli occhi spauriti, un viso bruciato dal sole e segnato da profonde rughe, mani callose e ruvide.  Lo accolgo, gli offro una sedia. Sono Cezar Kurti, mi dice, vengo dall’Albania, ho fatto un lungo viaggio via terra, sono molto stanco. Albania! Quel nome mi porta indietro nel tempo. Mio padre aveva fatto la guerra in Albania e sempre mi aveva raccontato: “Se le famiglie albanesi non ci avessero soccorsi nella tragica e desolata ritirata, saremmo tutti morti per gli stenti e per il gelo. Ci hanno rifocillati, dato vestiti e scarpe  per affrontare la neve e il gelo e giungere così al porto di Tirana.” Sentii subito che c’era

I giovani procidani con Luigi Leonardi testimone di giustizia

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Un'iniziativa di grande valore pedagogico si è realizzata a Procida  nella chiesa della Pietà al Porto per iniziativa di don Lello Ponticelli e dell'Istituto Superiore di secondo grado, dando a duecento giovani la possibilità di un incontro di alto valore sociale e formativo. Infatti questi giovani procidani si sono incontrati con il testimone di giustizia Luigi Leonardi vittima da molti anni delle violenze della camorra. Una testimonianza di grande calore umano, coraggio e speranza  e ricco di riferimenti a quei valori di onestà, lealtà, fedeltà ai propri ideali di cui i giovani sono bramosi. Sono queste "lezioni" che oggi portano un cambiamento nella vita ecclesiale e nella comunità scolastica, in quanto segno visibile di possibili e virtuose alleanze. Un alleanza, quella che si è realizzata a Procida, tra mondo ecclesiale e Scuola,, che segna il futuro della scuola laica,  ma anche il futuro della cristianità che deve uscire  sempre più dalle sacre

"GRAZIELLA"

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Maria Fiore e Jean-Pierre Mocky rispettivamente Graziella e Alphonse nel film "Graziella" di Giorgio Bianchi        La notizia che l’isola diventava un  set cinematografico circolò tra noi ragazzi e nelle nostre famiglie. Sull’isola infatti si stava girando un film su Graziella , il famoso romanzo di Alphonse de Lamartine e l’attrice scelta per il ruolo della ragazza amata dal poeta era  Maria Fiore, una giovanissima attrice di solo 19 anni, romana, molto famosa per aver girato a soli 17 anni un film di successo: Due soldi di Speranza .    La notizia entusiasmò grandi e piccoli e un tamtam spontaneo trasmetteva da una punta all’altra dell’isola gli spostamenti dei cineasti: - Ieri hanno girato alla Corricella, domani saranno alla Chiaiozza a Solchiaro…La casa di Graziella è stata trovata a via Raia…    Non si parlava d’altro e i giovani e le ragazze osavano avvicinarsi  alle varie location per curiosare sul set e apprendere qualcosa dell’arte cinematografica.