Procida: Il futuro è nelle mani del Sindaco Raimondo Ambrosino. A partire da Terra Murata.

IL Sindaco Raimondo Ambrosino, l?Assessore Nico Granito e Claudio Morandini
vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante 2016

Subito dopo le elezioni a Sindaco di Raimondo Ambrosino ci fu entusiasmo, anche perché, erroneamente, qualcuno pensava che un giovane è più disponibile alle richieste, più "manovrabile". Ma Raimondo Ambrosino oppose resistenza a quanti pensavano di amministrare in vece sua o a quanti andavano per chiedere, sicuri di ottenere.
Se fino ad ieri  ci si comportava così,  ora si ascoltava tutti ma le decisioni venivano prese in un ottica collettiva, anche se si scontentava qualcuno, in quanto la priorità era il bene comune. Raimondo Ambrosino ha avuto il coraggio di affermarlo il 24 agosto 2016 in un convegno pubblico con la calma che lo contraddistingue  e la fermezza di un vero leader politico.
Se ricordiamo bene le sue parole,  egli disse che andava chiarito ai cittadini un equivoco di fondo:  il bene comune non è la somma di tanti beni personali, ma un processo democratico vissuto in uno spirito comune che conduca a  soluzioni positive per la collettività.
Un’affermazione storica, rivoluzionaria per Procida nella sua attuazione.
E’ oggi questa, a parer nostro, la sfida grande che si pone davanti al Sindaco Raimondo Ambrosino e alla sua squadra  amministrativa dopo questi primi  16 mesi. Ciò non significa che non si potranno fare errori; ma l’errore, se compreso, può essere corretto.
Sarà necessario, pertanto, portare il Consiglio comunale, la Giunta, la Cittadinanza ad avere sempre davanti ad ogni scelta l'obiettivo del bene comune, nella consapevolezza che non è il fare che conta ma il come si lavora e si sceglie.
Ci riuscirà Raimondo Ambrosino nei prossimi quattro anni? Noi ce lo auguriamo di tutto cuore perché solo in questa direzione Procida potrà avere la svolta che da tempo  tutti auspichiamo.
Ogni cittadino, ha ribadito più volte il Sindaco, è chiamato ad osservare, fare le proprie valutazioni e proposte ed esercitare quella critica costruttiva necessaria. 
Pertanto, ci permettiamo di offrire una nostra personale indicazione su alcuni aspetti che ci sembrano prioritari in questo momento..
Se Raimondo Ambrosino ha avuto la forza di affermare oggi l'importanza del bene comune e il come realizzarlo, bisogna con onestà riconoscere che essa è il frutto di un’esperienza personale umana e politica avvenuta negli anni  attraverso passaggi politici importanti.
Va  ricordato, infatti, che Procida, nel 2010, visse una svolta nell’area di Centrosinistra, e Raimondo Ambrosino fu uno dei protagonisti di tale svolta. 
Per la prima volta, dopo decenni di litigiosità e di contrapposizione che avevano "regalato" a  Procida un'Amministrazione di Centrodestra per oltre vent’anni, le forze dell’area del Centrosinistra confluirono  nella  lista unica “Insieme per Procida”. 
Un fatto storico, un sogno che si avverava,  radice di quel movimento politico che, dopo alterne vicende,  ha portato  successivamente nel 2015 alla vittoria  de  “La Procida che vorrei.”
Ebbene, se l’albero non può staccarsi dalla radice, pena il suo inaridimento e la sua morte, “La Procida che vorrei”,  che ha dato al Paese il Sindaco Raimondo Ambrosino,  è chiamata a lavorare nella sua unitarietà  insieme al suo Sindaco, per realizzare quel bene comune che oggi interessa tutti,  ricomponendo  quell’humus iniziale di intelligenze, capacità e buone volontà, che avevano fatto sognare  in un cambiamento politico fin dal 2010.
Per tale grande fine abbiamo oggi due grandi opportunità: costruire il progetto da mettere in campo per la rivalutazione di Terra Murata, in un contesto  territoriale ampio, per dirla con Giancarlo Cosenza, che  guardi  tutta l’isola.  Occorrerà però prendere in mano  il programma approvato dal Ministero, con il sostegno di una squadra tecnica e di quanti si sentono orientati a condividerne il lavoro di attuazione. 
Nel contempo,  un’altra squadra affronterà un altro aspetto, non secondario per l’attuazione di ogni obiettivo: la rifondazione dell’Azienda Comune, la messa a punto degli Uffici comunali, anche con il contributo di volontari.  Senza un’Azienda efficiente  Il Sindaco e l’Amministrazione non hanno gli strumenti per ben operare.


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