Procida: il Totem della pace?



Con tutto il rispetto per l'opera d'arte realizzata dallo scultore Molinari, riteniamo che culturalmente e politicamente  la decisione di piazzare un totem della pace sull'isola di Procida sia inopportuna per vari motivi.
I simboli che non sono espressione  di una vita risultano posticci e vani, così come sono diventati posticci e vani oggi tanti simboli religiosi che non esprimono più il sentire comune e profondo dei cittadini. 
Dal punto di vista culturale le dittature si servono molto di istallazioni simboliche per affermare il potere della politica, ma in democrazia no, le istallazioni simboliche sono sempre precedute da esperienze intensamente vissute da parte  della cittadinanza che vedono in quella istallazione  il simbolo visivo di una partecipazione ad un progetto a che ha coinvolto l'intera comunità e a cui hanno partecipato in tanti. 
Quando il Pio Monte dei Marinai ha collocato il "Monumento ai caduti nel mare" sul molo di levante a Marina Grande, quella installazione era il simbolo di un'esperienza di vita e di dolore dell'intera comunità da secoli, per cui esso aveva un senso, un grande senso. Anzi era una grave mancanza culturale e politica il fatto che la cittadinanza non aveva ancora espresso simbolicamente e stabilmente il suo amore per i tanti concittadini periti tragicamente nel mare.
Se la nostra isola avesse vissuto una forte esperienza di solidarietà e di pace,  - di pace tra i politici, tra le associazioni, tra le famiglie, tra le parrocchie (teniamo conto del triste primato del maggior numero di cause civili) - allora benedetto un totem della pace.
Inoltre, e non è cosa da poco, offende tutti il fatto che sic et simpliciter  la Giunta, neanche il Consiglio Comunale, abbia deciso di sua volontà di piazzare il totem a Procida. Se ricordiamo bene, la Giunta è un organo esecutivo, non di autonomia decisionale. La Giunta esegue le linee politiche approvate in Consiglio, il quale Consiglio è espressione dell'intera cittadinanza. Una grossa caduta politica che esprime una volontà di gestione dell'isola  da disapprovvare decisamente e con forza.
Per quanto poi riguarda la collocazione presso la Chiesa di Santa Margherita diciamo subito che quel posto è il meno adatto ad un totem di  siffatte dimensioni.
Quel posto è di grande valore culturale (ambientale e artistico) dove la purezza delle forme, l'evocazione storica, l'assoluto silenzio, gli scenari incontaminati, la rarefazione atmosferica che lì si respirano vanno preservati da ogni infrastruttura stabile che può turnare e distruggere quell'angolo di incomparabile bellezza.
Quello spazio va fruito ma con grande rispetto e sensibilità  per cui tutto ciò che altera il preesistente  va politicamente impedito.
E' sorprendente e incomprensibile il fatto che il Sindaco Vincenzo Capezzuto, che sappiamo sensibile a certi valori culturali e an
mbientali di fondo, abbia messo la sua firma in questo provvedimento decisionale poco democratico oltre che culturalmente a nostro parere inopportuno.   

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