Lamartine Dal romanzo "Graziella"

Alphonse de Lamartine (1790.1869)
Pur essendo novizi nella pratica del mare, capivamo la difficoltà per una simile manovra in quell’infuriare del vento. Dirigendoci verso Capo Miseno, il vento ci spingeva da poppa, facendoci avanzare: seguivamo il mare che sembrava fuggire con noi, e le onde, sollevavandoci sulla loro cresta e poi riportavandoci in basso, evitavano così di seppellirci negli abissi marini. Ma per approdare a Procida, di cui vedevamo brillare alla nostra destra i fuochi della sera, bisognava tagliare obliquamente e scivolare verso la costa offrendo il fianco all’onda e i bordi sottili della barca al vento. La necessità non ci permetteva di indugiare. Il pescatore ci fece segno di sollevare i remi, poi approfittò dell’intervallo di tempo tra un onda e un'altra per una virata di bordo. Mettemmo la prua verso Procida e continuammo a remare con forza mentre la barca scivolava in avanti come un filo d’alga marina che viene sospinto da un'onda ad un’altra, da un flutto ad un altro flutto.

Alphonse de Lamartine

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