Procida chiama le isole italiane a vincere una battaglia comune
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L'isola di Procida |
Procida, una delle più piccole isole italiane chiama le altre isole minori per un progetto comune di difesa ambientale a partire dal mare.
Se la legge itaiana ha istituito il Parco di Nettuno che lega indissolubilmente il destino ambientale di Procida a Ischia nella difesa comune del mare che accoglie le due isole, un reale motivo c'è.
E se fino ad ieri Procida non ha potuto far sentire la sua voce in quanto in netta minoranza rispetto ai 6 comuni presenti nell'isola d'Ischia, oggi con la nomina di capitale italiana della cultura 2022, essa possiede oggi maggiore forza propositiva, in quanto chiamata a favorire sviluppo sostenibile e strenua difesa ambiantale insieme alla Regione nell'intera area campana.
Di qui la necessità di ampliare i rapporti anche con Capri e con le isole pontine e insieme poi portare all'attenzione dell'intera Italia il destino di tutte le altre isole, per salvare il mare italiano dalle invasioni selvaggie di motoscafi che con sempre maggiore prepotenza si spingono nelle baie delle nostre isole.
Ma occorre anche difendere il mare dagli inquinamenti industriali e dalle fogne che scaricano spesso nel mare senza passare attraverso una opportuna e seria depurazione.
La stessa isola di Procida ha dovuto attendere il 2021 per portare a termine il suo depuratore programmato da decenni.
Difenedere i nostri mari da ogni forma di inquinamento è un'urgenza nazionale fondamentale, come pure è urgente una legge che stabilisca la portata reale di auto e motorini in un territorio limitato come quello delle isole minori.
Nessun governo ha mai previsto una tale limitazione, che oggi diventa necessaria per la vivibilità dei cittadini: non è ammissibile che in stradine strette 2,5 - 3 metri senza marciapiedi possano scorazzare liberamente auto che occupano quasi l'interta larghezza della stradina, come pure non è ammissibile che in un isoletta di 3,7 kmq circolino oltre 10.000 auto e motoveicoli.
Oggi Procida, con la nomina a capitale della cultura, inizia la sua battaglia non da sola ma con alleanze che devono essere sempre più fitte e tenaci, a cominciare da Ischia e Capri per la la difesa delle acque del golfo di Napoli e per la vivibilità nel proprio territorio, per affermare la cultura della legalità, la cultura della difesa ambientale a terra e a mare, la cultura della tutela della propria storia, la cultura della solidarietà e dell'integrazione.
Pasquale Lubrano Lavadera
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