LE SFIDE CHE IL SINDACO DI PROCIDA DINO AMROSINO DOVRA' AFFRONTARE

 

Il Sindaco di Procida Dino Ambrosino



CONFERMATO DALLE VOTAZIONI, CONFERMATO DALLA PRIMA SENTENZA DOPO IL RICORSO, CONFERMATO DALLA SECONDA SENTENZA, CONFERMATO DALLA TERZA SENTENZA,

Mai Procida ha avuto un Sindaco confermato 4 volte. Più Sindaco di così non c'è mai stato.

Ma oggi, raggiunto questo sperato traguardo, gli auguriamo di procedere sereno e fiducioso, nonostante i grandi problemi oggi presenti sull'isola. E nella storia dell'isola verrà ricordato quanto accaduto come un'anomalia sociale ed politica da non ripetersi mai più.

Sfide grandissime si presentano oggi al nostro Sindaco Dino Ambrosino; sfide di cui è ben consapevole. Ne enumeriamo solo alcune.

La più grande, non dimentichiamolo, è quella economica. Siamo in austerità trovandoci ancora in PREDISSESTO, per cui il lavoro più grande a cui tutti siamo chiamati è quello di aiutare e sostenere l'Amministrazione chiamata a risanare il grande vuoto economico prodottosi negli anni passati.

La seconda grande sfida è la gestione della casa comunale ridottasi solo a 40 dipendenti senza possibilità di sostituire i pensionati, proprio perché in PREDISSESTO. I volontari si facciamo avanti lì dove è possibile e lì dove la legge lo consente. Con gioia abbiamo visto in questi primi cinque anni un movimento straordinario di persone che si sono messe a disposizione dell'Istituzione Comune per il bene della comunità.

La terza grande sfida è il traffico oggi diventato una vera tenaglia che ci strangola e ci ferisce tutti. Non credo che L'Amministrazione possa fare miracoli con 15 mila auto e motoveicoli presenti sul nostro esiguo territorio... Siamo noi procidani che dobbiamo comprendere la gravità della situazione e rinunciare il più possibile all'uso dell'auto e del motorino. Non vediamo altra strada. Il Sindaco coraggiosamente sta apportando provvedimenti utili, ma spetta a noi cittadini lottare per una mobilità sostenibile e per cambiamento radicale dei nostri comportamenti.

Quarta sfida (estiva) far di tutto per rendere attivo il Parco di Nettuno e ridurre così le pressione massiccia e devastante di motoscafi nelle nostre baie balneabili, una pressione che provoca un inevitabile inquinamento delle nostre acque e distrugge la flora marina. Sappiamo che il nostro Sindaco ha fatto di tutto per far scattare il via all'applicazione delle boe numerate già da quest'anno, ma purtroppo  sono 7 i Sindaci che devono trovare una non facile soluzione condivisa. Quello che si presenta ai nostri occhi il sabato e la domenica nelle nostre baie è da brividi.

Quinta sfida: puntare a riprenderci il Porto Turistico di Marina Grande. Aver tolto quel bene ai procidani è stato, a parer nostro, uno dei più grandi errori politici della nostra piccola storia. Il Comune oggi gestisce una quota minoritaria con "Marina di Procida". I proventi vanno per la maggior parte fuori dell'isola. Molti cittadini si chiedono: perché "Marina di Procida", con l'aiuto di procidani sensibili al problema,  non si adoperi per  riprendersi le quote che ha perduto, affinché il Comune di Procida possa diventare nuovamente socio di maggioranza?

Sesta sfida (forse la più ardua e difficile), impedire che la criminalità organizzata, invada il nostro territorio. Sappiamo che li dove brillano le stelle la criminalità con passi felpati occupa, dirige, invade, acquista. Dopo aver messo mano nelle raccolte della spazzatura e nell'edilizia, oggi getta gli artigli nei posti turistici e nelle isole. L'Italia ormai è sotto assedio e Procida che oggi brilla particolarmente con la sua nomina a capitale stuzzica l'appetito di avvolti rapaci e ingordi.

Settima e ultima grande sfida Procida Capitale della cultura italiana 2022. L'ho messa per ultima non perché fosse meno importante ma perché essa è strettamente legata alle altre  grandi sfide. Erroneamente qualcuno pensa che Procida capitale della cultura sia l'organizzazione di grandi eventi culturali. Erroneamente perché l'anima del progetto che ha dato a Procida il titolo di "capitale" è molto più ampia e alta. Aspettiamo infatti tutti di leggerlo e muoverci di conseguenza. Sicuramente ci saranno eventi, ma bisogna ricordare che cultura significa esperienza di vita, significa centralità del bene relazionale senza il quale ogni realtà sociale prima o poi involve, significa comunicazione non violenta, significa ricerca delle soluzioni ai problemi che affliggono l'isola in una sinergia di forze, significa capacità di donazione generosa attraverso tutte le possibili forme di volontariato, significa ricerca continua di quel bene comune che possa soddisfare le esigenze più autentiche dei cittadini:

desiderio di autonomia (libertà di scegliere i propri sogni, obiettivi, valori, desiderio di celebrare la vita (i sogni realizzati, la creazione della vita, le perdite delle persone care), desiderio di autenticità, autorealizzazione, creatività, accettazione, apprezzamento, calore umano, comprensione, empatia, fiducia, rispetto e stima, desiderio di aria pura, di acqua del mare pulita, di cibo sufficiente, desiderio di strutture sanitarie efficienti di un sano e utile divertimento, e infine desiderio di amore, armonia, bellezza ordine pace.

E tutto questo sarà possibile, solo quando tutti gli aspetti della vita saranno a fuoco, quando raggiungeremo una sana economia nel paese, quando avremo strutture di servizio comunale efficienti e durevoli, scuole che formino veri e autentici cittadini, quando avremo una vita ordinata e serena nelle nostre strade e nelle nostre case, quando ci prenderemo il nostro riposo estivo in acque pure e non contaminate, quando le nostre risorse economiche dell'isola saranno bene amministrate senza  speculazioni, quando avremo strutture sanitarie efficienti, quando riusciremo a tener lontana la criminalità organizzata,  privilegiando in ogni realtà vitale valori quali la lealtà, l'onestà la legalità, la giustizia, la trasparenza, la  non violenza.

Se faremo un passo avanti in questa direzione, anche piccolo, allora sì che Procida capitale della cultura avrà avuto un senso. Diversamente avremo sprecato una grande occasione, perché tutto quello che avverrà  non avrà inciso nella coscienza dei cittadini e quindi nella loro vita, nei costumi e comportamenti, e potremmo trovarci il 1 gennaio 2023 soli, depressi e avviliti.

Il Sindaco Dino Ambrosino dovrà essere vigile sentinella affinché ciò non accada. Egli dovrà, insieme ai suoi assessori, invitare i cittadini a prendersi cura di ogni aspetto dell'isola, condividendo gli sforzi che il Comune sta facendo per recuperare il grande debito pregresso, portando avanti la differenziata con saggezza, curando bene il proprio lavoro in ogni realtà sociale con onestà e giustizia, promuovendo l'armonia e la bellezza delle proprie strade, curando gli ambienti pubblici, educando al rispetto delle persone e della natura, prendendoci a cuore la vita degli anziani e dei bambini, e in particolare dei disabili, integrando sempre meglio i rifugiati che sono giunti sull'isola, sostenendo le famiglie  in difficoltà, promuovendo attraverso le associazioni la creatività e tutte le arti, facendo ritornare quello spirito di cooperazione che ha fatto grande l'isola nei secoli, e ritrovando uno spirito unitario e forte.

Questa è la vera e grande esperienza culturale che dovremo offrire a quei cittadini del mondo che si affacceranno sull'isola, facendo loro sperimentare una calda accoglienza, attraverso rapporti sereni, strade pulite e ordinate, con poco traffico, divertimento sereno e gratificante, aria pulita, spiagge curate nei particolari, affinché ognuno di loro possa ripartire  da Procida rigenerato, e avendo compreso che cosa è realmente la cultura di un popolo attraverso il piccolo laboratorio culturale sperimentato a Procida.

Auguriamo a Dino Ambrosino, confermato Sindaco 4 volte, che egli possa essere al timone della nostra barca ben fermo e orientato verso questo grande e immenso  obiettivo da raggiungere.

Pasquale Lubrano Lavadera

 

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