Venerdì Santo: Il "Mistero" della Scuola Media Statale di Procida
Processione di Venerdì Santo: Il “Mistero” realizzato dalla Scuola Media di Procida
Perchè la Scuola Media ha voluto partecipare alla processione del venerdì
santo?
Abbiamo partecipato alla
Processione del Venerdì Santo come scuola perché la scuola ritiene fondamentale
contribuire alla salvaguardia ed alla tutela di quella che può considerarsi la
tradizione più importante del patrimonio culturale procidano.
Come è avvenuta la progettazione e l'idea finale.
La progettazione del mistero è avvenuta nell’ambito del laboratorio artistico interpretando l’arte gotica e simulando l’effetto di una cattedrale gotica in acciaio corten; abbiamo poi preso spunto dalle scene classiche che rappresentano la Via Crucis per farne una nostra interpretazione.
Perché avete scelto un tema sociale così attuale come quello della violenza sulle persone e della mancanza di amore tra le persone? Che relazione avete visto tra la vostra idea e il tema religioso del Venerdì santo?
Nell’interpretare il tema scelto ci siamo chiesti: “Quando Gesù muore oggi? La morte di Cristo è solo un evento storico avvenuto circa 2000 anni fa?”. I ragazzi sentono più vicino alle loro sensibilità l’attualizzazione di un tema così importante alla vita di oggi. Dopo questi interrogativi sono venute le prime idee che si possono ricollegare a questa tematica e abbiamo capito che oggi Gesù muore quando c’è una guerra, quando si lasciano morire centinaia di migranti in balia delle onde e quando un essere umano uccide o fa violenza sul suo prossimo…quando tra le persone non c’è amore e rispetto reciproco!
Nella realizzazione avete incontrato difficoltà?
Ci sono state delle
piccole difficoltà iniziali nel prendere dimestichezza con le tecniche
costruttive ( per moltissimi ragazzi e ragazze era la prima volta che si
cimentavano con la costruzione di un mistero e con l’utilizzo di attrezzature
da lavoro specifiche); ma la voglia di imparare, la grande dedizione, il senso
di responsabilità e lo spirito di squadra ci hanno consentito di superare le
difficoltà.
Che tipo di rapporto si è instaurato tra voi
mentre si lavorava?
Inizialmente c’è stato un po' di imbarazzo dovuto al fatto che il “gruppo del mistero” non era il solito “gruppo classe” ma è stato bellissimo vedere come giorno dopo giorno nascevano nuove amicizie, relazioni improntate sulla sana e proficua collaborazione tra alunni e alunne di classi diverse. Alla fine eravamo un’unica grande squadra con alunni, docenti e genitori!
Penso
realmente che questo sia la grande svolta che la scuola dovrà operare nel
futuro, classi aperte, docenti insieme e alunni interscambiabili per permettere
alle diversità di intelligenze di esplicarsi e dare buoni frutti a livello
intellettivo sia individualmente sia collettivamente . Penso, a questo punto,
che anche la rigidità dell’orario scolastico sia saltato per dare origine a
qualcosa di innovativo?
Il progetto/laboratorio si è svolto quasi esclusivamente in orario pomeridiano extracurriculare per non togliere ore alla didattica curriculare ed all’impegno nelle singole discipline, e spesso si è fatto anche tardi la sera e docenti e alunni e alunne erano felici di tornare a scuola il pomeriggio. Qualcosa di inaspettato che ci fa capire che quando viene suscitato l’interesse nel ragazzo, la scuola diventa bella e si ama stare a scuola.
Quali sentimenti avete provato alla fine del
progetto con il lavoro svolto e portato avanti con passione da tutti?
A lavoro finito il
sentimento predominante è stato di grande soddisfazione rispetto a quello che
si era realizzato; i ragazzi, quasi increduli, sono rimasti affascinati dal
vedere prendere forma una qualcosa che da un disegno su un pezzo di carte via
via prendeva acquistava una dimensione tridimensionale. E’ maturata pertanto
nei giovanissimi la convinzione che se si vuole raggiungere un obiettivo
insieme è possibile se ognuno fa la propria parte responsabilmente!
Quale è stata la reazione del pubblico al vostro
"mistero"?
Il
pubblico ha reagito con stupore e meraviglia allo sfilare del nostro mistero.
In molti non credevano possibile che un gruppo di studenti, se pur guidati,
riuscisse in un’impresa simile. Ha colpito molto, oltre all’aspetto estetico e
scenografico, il significato della nostra interpretazione che ha stimolato
riflessioni importanti in ognuno.
Tutta l'esperienza vissuta cosa ha lasciato
dentro di voi?
Questa esperienza ha
lasciato in ogni giovane e meno giovane partecipante sentimenti forti e
diversi: soddisfazione, amicizia, collaborazione, consapevolezza delle proprie
capacità ma soprattutto la voglia di realizzare già il prossimo “MISTERO”
perché ormai è convinzione di tutti che il Venerdì Santo procidano è “il giorno
senza fine” e mai finirà se ognuno farà sempre la propria parte!
Intervista a cura di Pasquale Lubrano Lavadera
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