LA BIBLIOTECA COMUNALE COME UN PRONTO SOCCORSO

 


In dialogo con il Prof. Pasquale Lubrano Lavadera


Carissimo Prof. Lubrano Lavadera quando si parla della Biblioteca don Michele Ambrosino di Procida il pensiero di tanti va alla sua persona. Ci dice come è nata questa sua idea di recuperare un progetto così particolare come quello di far rivivere una Biblioteca  in un Comune così piccolo per estensione e per numero di abitanti?

Ho sempre pensato, con Antonella Agnoli, la più grande esperta italiana, che la Biblioteca in una citta o in un isola come la nostra sia  un presidio di democrazia, quello che un tempo erano le piazze. Affinché questo avvenga devono oggi diventare posti accoglienti  che offrono quello che non c’è in casa, ossia soprattutto luoghi aperti di incontro e di dialogo. Anche le chiese nascevano per essere luoghi di apertura e di dialogo e poi sono diventati luoghi “sacrali”, monumentali, nell’accezione più detestabile del termine. Un comune democratico oggi pone la sua Biblioteca  al primo posto fra i luoghi pubblici, proprio in questa nuova dimensione che oggi la caratterizza.

Ma Procida aveva avuto nel passato la Biblioteca?

Non tutti sanno che Procida fin dall’800, e forse anche prima, aveva avuto la Biblioteca,  ma nel 900 essa lentamente è caduta in disuso. Quando nel 2000 gli amministratori hanno chiesto ed ottenuto i fondi per restaurare l’ex conservatorio delle Orfane e trasformarlo nella grande Biblioteca dell’isola in 13 stanze, in me si accese una speranza. Prendemmo contatto nel 2006 con l’Assessore Enrico Scotto di Carlo, per una grande mostra di pittura dedicata a Concetta Barra. Ed aspettammo che la Biblioteca potesse presto riattivarsi. Poi successivamente c’è stato un cambiamento di destinazione del palazzo ma al primo piano in una grande stanza fu inaugurata la Biblioteca. Di qui in me l’idea sempre viva che quel seme potesse diventare, un giorno, un grande albero.

Con chi, realmente, ha condiviso - all'inizio - il progetto e quali sono state le prime reazioni a questa sua proposta?

Tutto è nato nel 2015, quando Nico Granito è diventato Assessore alla Cultura con Dino Ambrosino Sindaco. Con Nico e Nicola Scotto di Carlo avevamo fin dal 2006  già creato l’Associazione culturale Isola di Graziella e nello statuto avevamo messo come una delle finalità proprio la cura delle biblioteche. Per cui proposi subito a Nico di adoperarsi per la rivitalizzazione dell’esistente Biblioteca. Noi, come Associazione culturale Isola di Graziella, eravamo disposti a dare una mano. L’Amministrazione promulgò una “manifestazione di interesse” per permettere a tutte le associazioni culturali dell’isola di partecipare al bando per la gestione della Biblioteca come volontari. Ci presentammo solo noi e ci venne affidata la gestione  nel 2017, dopo la sottoscrizione di un ufficiale protocollo di intesa.

Una grande novità!

Sì una grande novità e trovammo subito cittadini disposti a darci una mano, a donare libri per incrementare il patrimonio. Era la prima volta che un’associazione culturale senza fini di lucro gestiva un bene pubblico gratuitamente con l’unico scopo di contribuire alla crescita culturale del paese.

La Biblioteca, per delibera del Consiglio Comunale è dedicata a don Michele Ambrosino - sacerdote  e parroco procidano. Lei, che lo ha conosciuto personalmente, ci può dire chi è stato Don Michele e cosa ha rappresentato per l'isola?

Demmo questa indicazione all’Assessore Granito, che la fece propria e la portò alla Commissione Cultura,  dove la Minoranza politica era rappresentata da Maria Capodanno. La Commissione accettò  la proposta,  riaggiornò il regolamento delle Biblioteca tenendo conto delle indicazioni dell’UNESCO per le Biblioteche pubbliche, e portò tutto in Consiglio Comunale, dove ci fu la piena unanimità. Don Michele Ambrosino è stato un prete che  aveva capito, prima ancora del Concilio, che la sua funzione di sacerdote era quella di proporre ai cittadini della sua isola i valori che provenivano dal Vangelo, sempre attuali e capaci di soddisfare le esigenze più profonde di ogni essere umano, anche di quanti non si rifacevano a convinzioni religiose. Per cui  lui ha sempre creato rapporti con tutti ed ha sentito fortemente l’importanza della scuola e della cultura come “autostrade” per aprire la mente dell’uomo  verso questi valori: la pace, la solidarietà la giustizia, la difesa dell’ambiente, l’amore per i poveri, l’educazione e la formazione dei giovani, il rispetto e la cura per gli anziani. Infatti dopo aver insegnato al Liceo Genovesi a Napoli è stato docente nella scuola media di Procida. Ricordo che nel 1961, avevo solo 17 anni quando mi regalò il suo primo libro con una dedica e mi chiese di aiutarlo a creare un circolo culturale di lettura per i giovani nella Sala Pio XII. Inoltre con alcuni amici giornalisti nel 1959 aveva ideato  in quella sala  la Fiera del Libro invitando giornalisti e scrittori a presentare i loro libri. Novità assoluta in quei tempi, che generò nella sua parrocchia l’embrione dell’attuale Biblioteca parrocchiale. Il suo libro Chi è San Giuseppe è stata la prima pubblicazione di un libro a Procida nel dopoguerra, dopo decenni di silenzio assoluto

Professore, sappiamo che la Biblioteca - grazie al protocollo d'intesa sottoscritto con l'amministrazione comunale - è gestita oggi dai soci, e dagli amici dell’Associazione di cui si parlava prima  e da altri volontari. Come spiega tanta disponibilità ed abnegazione da parte di un buon numero di persone diverse tra loro per età, esperienza, formazione ed idee?

I volontari che attualmente gestiscono la Biblioteca sono soci o amici dell’Associazione culturale Isola di Graziella e cittadini che amano il libro e la lettura. Quindi  i soci e gli amici che partecipano alla gestione della Biblioteca sentono  fortemente il valore sociale della formazione culturale dei cittadini e la Biblioteca è il primo luogo nel territorio, dopo le scuole,  che deve promuovere la cultura, la fraternità e la pace e tutte le arti come indica l’UNESCO per tutte le biblioteche del mondo.  Il volontario che lavora in Biblioteca sa che il suo compito non si esaurisce nel conservare e catalogare i libri, compito senz’altro importante, ma egli è prima di tutto un operatore culturale e fa di tutto per promuovere le finalità della Biblioteca pubblica, in rapporto stretto con l’Assessore alla cultura e in coerenza con le linee culturali dell’Amministrazione. E questo lavoro viene portato avanti collettivamente. Ciò che nasce  dalla vita dei volontari di una Biblioteca è patrimonio della citta, dell’isola, non “bene personale” Ci si ritrova periodicamente e poi le proposte vengono vagliate dal direttivo insieme all’Assessore. Il primo e fondamentale compito di un volontario resta quello di sentirsi responsabile del servizio pubblico che la Biblioteca svolge, facendo conoscere agli altri cittadini il valore di una Biblioteca invitandoli sempre a tutte le manifestazioni e facendo in modo che essa diventi sempre più “La casa di tutti”.

Si sa' che, in questo momento, pur in presenza di una considerevole produzione letteraria le persone che leggono diminuiscono di anno in anno... Come ritiene che le biblioteche debbano agire affinché contribuiscano ad invertire questo "trend"  ed in particolare avvicinino i giovani alla lettura?

Laddove  non si legge è la democrazia in pericolo. Le Biblioteche possono invertire la tendenza attuale a leggere poco con intelligenza e creatività. Gli amministratori comunali in questo inizio del 2023 hanno definito e firmato un protocollo di intesa con le scuole e questo sicuramente permetterà ai docenti sensibili e attenti di portare gli studenti in Biblioteca per qualche progetto. Il rapporto con le scuole è, infatti, il primo grande obiettivo di una Biblioteca pubblica. Inoltre come indica il Manifesto dell’UNESCO se i cittadini non vanno in Biblioteca è la Biblioteca che va  tra i cittadini “La Biblioteca nel quartiere e il quartiere nella Biblioteca” è questo uno dei progetti già sperimentato nel passato e che porteremo avanti.

Cosa direbbe ai cittadini procidani che ancora non hanno scoperto il valore della Biblioteca?

Come dicevo inizialmente  ogni cittadino deve sapere che quello spazio è suo e i libri sono dei cittadini: per cui se un gruppo di mamma, come è già avvenuto, vuole realizzare un’iniziativa culturale e la vuole realizzare in Biblioteca, può farlo. In alcune città sta nascendo anche  l’angolo bar nella Biblioteca  o “il salotto disponibile” per incontri di due o piu persone che si ritrovano a discutere in Biblioteca.

Per chiudere, professore, ci dica il suo sogno nel cassetto per il futuro della Biblioteca di Procida??

Intanto sono molto contento che il Prof. Nico Granito ha assunto da pochi mesi la presidenza dell’Associazione culturale Isola di Graziella e quindi la responsabilità della Biblioteca. Attualmente i volontari sono per lo più persone adulte dai 50 in su. Il mio  sogno,  e penso sia quello di tutti i volontari,  è di avere volontari giovani che si prendono cura  della Biblioteca. E’ una speranza che attualmente viene realizzata dai volontari del servizio civile che scelgono di prestarlo in Biblioteca. Faremo tutti insieme la nostra parte, affinché   il protocollo con le scuole non resti lettera morta. Pertanto, è necessario  che cresca il rapporto tra la Biblioteca e i docenti di tutte le scuole. La presenza di docenti volontari in Biblioteca è quello che auspichiamo, senza escludere chiunque senta il desiderio di  lavorare con noi in questa direzione. Inoltre il  fatto che Il Delegato alla cultura attuale sia il Prof. Michele Assante del Leccese, docente  dell’Istituto Superiore, e che il Dr. Luigi Primario Delegato alle Politiche Giovanili  abbiamo messo la Biblioteca Comunale al primo posto nel loro programma ci fa ben sperare.

Intervista a cura di Rosario Esposito

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