NOI UMANI: IN DIALOGO CON l'ASSESSORA ROSSELLA LAURO

Rossella Lauro accoglie dai docenti e studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli
il dono al Comune della scultura  creata  nell'ambito del progetto NOI UMANI

Tra le esperienze più significative che il Comune di Procida in questi anni ha portato avanti va senz’altro menzionata  la significativa esperienza di StopTigre che è iniziata nel 2015 con il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e negli ultimi tre anni con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Una sinergia tra politica, ricerca scientifica e mondo dell’arte, forse unica in Italia nata proprio nella nostra isola.  

Un'esperienza che ha coinvolto moltissimi cittadini che hanno aperto i loro giardini  e molto volontari impegnati a sostenere la ricerca scientifica sulla lotta alla zanzara tigre, coordinata dal prof. Marco Salvemini. Sono ancora nel nostro cuore i volti di questi giovani artisti,  coordinati dai docenti Franz Iandolo e Veronica Nasti, cha hanno colorato di bellezza le nostre strade con le loro foto e le loro parole, ma soprattutto con la loro capacità di entrare in dialogo con tutti i procidani ed essere un "dono sociale" per la comunità isolana. Sempre accanto a loro, in questi anni, l’Assessora Rossella Lauro. Le rivolgiamo qualche domanda.


Cosa è stato per lei l'esperienza StopTigre in questi anni?

Ricordo che era il 2015, e ci eravamo appena insediati come nuova amministrazione, quando il prof. Marco Salvemini mi chiese di fissare un appuntamento al Comune per parlarmi di un progetto scientifico che veniva portato avanti in altre università del mondo e che lui avrebbe voluto sperimentare a Procida. Ne parlai con il Sindaco e alla Giunta e tutti furono del parere di dare il nostro assenso. Ma per la verità,  tutto poi  è nato e sviluppato un po' per caso e un po' per sfida.  



Come partì il progetto?

Il progetto partì semplicemente con un questionario da somministrare ai procidani. Poi coinvolgemmo 10 volontari a cui consegnare le prime trappole. Un monitoraggio quotidiano che andò avanti per mesi. Tra i volontari c'erano anche alcuni amministratori entusiasti. La presenza dell’esperienza di Procida nei congressi sul progetto fu accolta favorevolmente nell'ambito scientifivo, tanto da ricevere subito riconoscimenti internazionali per aver avvicinato i cittadini alla scienza. Fu così che, dopo quell’inizio promettente, ogni anno il prof. Marco Salvemini ritornava a Procida e aggiungeva un pezzettino in più al progetto iniziale: nuove azioni, altri enti, diverse istituzioni, più volontari... Se volessi sintetizzare  l’esperienza in due parole direi che  il progetto StopTigre è stato un puzzle che man mano ha preso sempre più forma prendeva forma e  mostrava la sua immagine profondamente umana.



Come vede questo connubio tra arte e scienza  concretizzatosi in una esperienza ciosì vitale e con la presenza sul territorio dei giovani dell'Accademia?

L'inserimento  all'interno del progetto dei giovani dellìAccademia delle Belle Arti, del Dipartimento “Arte e Scienza” ha dato un valore aggiunto alla sperimentazione.  Vedere questi giovani che incontrano il territorio e parlano di scienza attraverso l'arte è stata un'idea geniale, che  ha favorito il coinvolgimento della popolazione su un tema scientifico e sanitario  importante, ma spesso difficile da comunicare. La presenza costante di un numero cospicuo di giovani artisti sull'isola ha dato anche continuità e costanza ad una iniziativa unica nel mondo. Gli artisti si sono presentati al territorio non solo con l'entusiasmo che li contraddistingue ma anche con attività varie in cui hanno messo le persone al centro di un processo di valorizzazione e promozione del territorio.


Dalle immagini alle parole. Sia lo scorso anno sia oggi, abbiamo visto una Procida  piena di frasi che parlano di dialogo, relazione, unita’, amore come valori sociali e politici. Li ha condivisi? Pensa che  possono essere trasformati in azione politica?

Le frasi e le bandiere portare  sul nostro territorio  sono il frutto di un lavoro partito in Accademia e proseguito qui a Procida. Come accade in ogni progetto, prima di entrare nella parte operativa c'è necessità di condividere la mission e la vision. Ciò è stato declinato con un brainstorming in cui i docenti coordinatori hanno chiesto ai ragazzi e ragazze dell'Accademia di tradurre i valori che volevano trasmettere in frasi. Le parole da loro scelte sono molto importanti e le riconosco anche nel mio percorso politico e amministrativo. Ogni azione politica  deve avere al centro le persone e l'obiettivo di curare il bene comune. Due parole che ci restituiscono la dimensione più vera  del nostro essere: noi umani. Non a casa il progetto di quest'anno ha preso  proprio il nome: NOI UMANI.

a cura di Pasquale Lubrano Lavadera



 

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