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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

PROCIDA HA PERDUTO I SUOI CAPOLAVORI

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La baia della Chiaia da difendere in estate dall'assedio dei motoscafi Procida ha perduto i suoi capolavori senza accorgersene, perché il tutto è avvenuto lentamente dal dopoguerra ad oggi. Nessuno aveva capito che l'architettura delle tre Marine, le stradine e i casolari nelle campagna, le meravigliose e silenziose baie,  era uno patrimonio di inestimabile valore architettonico  che avrebbe permesso oggi alla nostra isola di avere un capitale culturale  di inestimabile valore, una  naturale  e generosa "Galleria degli Uffizi" che tutti avrebbero potuto visitare ed ammirare.  L'isola ammirata da Lamartine, il quale affascinato dalle nostre stradine, dagli intrecci di lunghe scale, dai giardini affacciati sul mare, dalle  stupende insenature, aveva voluto ambientarvi il romanzo di Graziella , nonostante avesse scoperta la straordinaria bellezza dell'isola di Ischia  e dell'intero territorio campano.  Se ne era innamorata perdutamente Elsa Mora...

I procidani sentono l'impegno politico nell'isola?

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  Procida: La processione del Venerdì santo Perchè i procidani non partecipano costantemente alla vita politica del paese?  Partecipano sì al voto e alle grandi manifestazioni come la Sagra del Mare, o alla Processione del Venerdì Santo, ma si tengono abbastanza lontani dalla vita politica. Abbiamo visto poche volte cortei e  movimentazioni pubbliche, o gruppi attivi  di impegno politico  sui problemi fondamentali del paese  Eppure, possiamo ben dirlo, tutte quelle volte in cui i cittadini sono scesi sulle strade per chiedere l'Ospedale, la difesa della donna, il diritto ad avere navi buone di collegamento, la pace ecc... la politica si è mossa e ne ha tratto beneficio.  Senza la partecipazione dei cittadini alla vita politica   e alla risoluzione dei problemi sociali, la democrazia è destinata a morire. Il Presidente Mattarella lo ha sottolineato con forza invitando tutti i cittadini  ad avere un sentimento di amore per la democrazia ...

MARIO SPINETTI, UN SINDACO CHE CHIEDEVA AI CITTADINI LA CRITICA

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Procida 1955 Mario Spinetti proclama Graziella Salvatrice Consoli Molto spesso il politico  non ama la critica da parte dei cittadini, si sente quasi offeso  e giudica negativamente quel cittadino che osa avanzare perplessità e obiezioni sui metodi e sulle scelte operate. Fra i Sindaci che Procida ha avuto, ce n'è stato uno che ha più volte detto, ad alta voce che, più dei plausi, lui desiderava la critica costruttiva dei cittadini.  Questo Sindaco, scomparso nel 1958 prematuramente, era Mario Spinetti. Lui diceva che il cittadino, se ama il suo paese, vede le cose che non vanno e gli errori degli amministratori e li segnala al Sindaco.  Riporto esattamente le sue parole  riprese da un articolo del "Giornale di Procida" da lui diretto.  "Pensiamo che solo  un'azione comune  di amministratori, di uomini politici, di marittimi, di professionisti, di operai, di rappresentanti di categorie, può rappresentare una effettiva e solida base su cui impianta...

CHI NON SI VERGOGNA NON PUO' FARE POLITICA

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"Secondo Platone la politica è solo degli Dei che stanno insieme  nell'Olimpo.  E' solo un'idea potremmo ripetere.  C'era però bisogno di un provvedimento, dare agli uomini la possibilità di fare politica. Chiamò perciò Ermes e gli affidò di dare agli uomini , ma non a tutti, quelle due virtù che solo permettono di poter fare politica giusta. Le due virtù sono la "vergogna" e la "giustizia". Il senso della vergogna e quello della riparazione. Chi non si vergogna non può fare politica, cos' come non può fare poiitica  chi non provvede a riparare giustamente. Quando di fronte a effetti assurdi come stragi d'innocenti, guerre. gerneocidio, femminicidi,  e ogni altra brutalità non ci si vergogna e non si prendono le adeguate misure di riparo, non si può fare politica. Chi non sente il dolore non può fare politica, chi non si dispiace non può fare politica. Giordano Bruno lo fa  capire bene. Chi non si dispiace non può procurare  la gioia dov...

ALLA SCOPERTA DI COS' E' UNA BIBLIOTECA COMUNALE

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    Procida La Biblioteca Comunale   In molti oggi  c'è ancora l'idea che la biblioteca comunale sia un luogo dove si conservano libri a disposizione dei cittadini.  Una volta era così, anche perché nelle case non c'erano piccole o grandi  biblioteche.  Oggi nella visione condivisa anche dall'ONU, la biblioteca è l'avamposto per lo sviluppo culturale della città, ossia il luogo dove si promuovono tutte le arti, dalla scrittura alla scultura; il luogo dove si studia ma anche dove si apprende dalla voce di chi esercita  creatività, il luogo dove si realizzano progetti per il futuro della città.  Molti amministratori di piccole o grandi città ancora ignorano questo, e si limitano a comprare libri e materiale tecnologico  di conservazione e di sistemazione, vanificando del tutto quello che dovrà essere sempre più nel futuro la Biblioteca.  Importante sapere che  non è il numero alto dei libri a rendere  vera una biblioteca. Ci...

PROCIDA E LA DEMOCRAZIA: LA PACE

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  Corteo del venerdì Santo “Per amare la democrazia dobbiamo contribuire a far sì che essa sia il fondamento della pace e uno strumento che renda effettivo il suo esercizio nella vita dei cittadini.” Così afferma Emiliano Manfredonia delle ACLI   nel suo articolo “La democrazia è in crisi”. [1] Parola forti che   dovrebbero impegnare i politici di un territorio a promuovere, come obiettivo fondamentale della loro azione, la pace   fra i cittadini in tutte le manifestazioni , ossia l’effettiva uguaglianza, la libertà, la fraternità vissuta a tutti i livelli, la risoluzione dei conflitti, la giustizia, la legalità, la condivisione, la ricerca comune, l’aiuto vicendevole nella risoluzione dei problemi. Di fronte a queste forti e reali esigenze della cittadinanza, spesso la politica presenta vuoti e mancanze e   una certa fragilità. Anche a Procida   ci sono stati in questi decenni molti vuoti in tal senso   giustificati da processi storici e sociali...