IN DEMOCRAZIA maggioranza e minoranza lavorano insieme per il bene comune

 

IL PRESIDENTE  MATTARELLA A PROCIDA

Perchè i CITTADINI  non sempre partecipano costantemente alla vita politica del paese? E' difficile rispondere a questa domanda. 

Personalmente ritengo che a PROCIDA che ci sia una motivazione storica che risale al 1799, allorquando  la grande partecipazione politica al movimento repubblicano causò l'impiccagione di 16 procidani e l'esilio per molte famiglie con totale perdita di beni.

Forse da allora il procidano prese una grande distanza  dalla politica, e soprattutto si generò nel popolo la paura e il sospetto degli altri. Infatti furono i procidani monarchici a denunciare  al re  il nome dei procidani repubblicani. L'ideologia frantumò la pace sociale e da allora essa non si è mai completamente ricomposta, perché pochi hanno lavorato per questa ricomposizione 

Oggi i procidani partecipano sì al voto e alle grandi manifestazioni come la Sagra del Mare, o alla Processione del Venerdì Santo, ma si tengono abbastanza lontani dalla vita politica e senti spesso affermare una frase micidiale: "La Politica è sporca"

Poche volte in questi ultimi 50 anni abbiamo visto cortei e  movimentazioni pubbliche, o gruppi attivi  di impegno  sui problemi fondamentali del paese. 

Eppure, possiamo ben dirlo, tutte quelle poche volte in cui i cittadini sono scesi sulle strade per chiedere l'Ospedale, la difesa della donna, il diritto ad avere navi buone di collegamento, la pace ecc... la politica si è mossa e ne ha tratto beneficio. 

Il Presidente Mattarella lo ha sottolineato con forza invitando tutti i cittadini  ad avere un sentimento di amore per la democrazia perché solo l’amore porta i cittadini a  prendersene cura. Dovremmo quindi amare di più la vita democratica nell'isola e renderla efficace, partecipando. Lo ha sottolineato anche nella sua venuta a Procida parlandoci proprio di una cultura democratica.

E la stessa domanda che si è posto Mauro Magatti[1], professore di sociologia all'Università cattolica di Milano, soffermandosi proprio sulla “partecipazione” dei cittadini alla risoluzione dei problemi, prendendo spunto dal discorso di Mattarella nel saluto di fine anno alle istituzioni  delle forze politiche  e della società. Partecipazione che a Procida  non è scontata .

Bisognerebbe riscoprire l'importanza della partecipazione ai problemi, prima ancora che ci arrivino i politici. Come amiamo curare la mostra casetta, il nostro giardino allo stesso modo dovremmo sentire di dover curare le case i giardini il mare della nostra isoletta. E non dire: "Ci pensano i politici". 

E' la stessa domanda che ci poniamo tutte le volte che vediamo i nostri ragazzi disinteressati e demotivati nei confronti della scuola: come far nascere in loro l’amore per la scuola? 

Tante le risposte, ma la più decisiva è una sola: la scuola deve accogliere i ragazzi, prendersene cura, incoraggiarli, sostenerli nelle difficolta, dare loro fiducia, in una parola, la scuola dovrebbe far sentire allo studente la piena partecipazione alla sua vita.  Solo da  una sinergia relazionale, conferma la psicologia,  può nascere l'interesse la passione per lo studio e la progettazione di un metodo per sviluppare conoscenza  e amore per lo studio.

Anche in democrazia il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali tutti, non possono restano rinchiusi nel palazzo comunale, per decidere fra lor, da soli, come portare avanti il paese. 

Non basta il voto per dire che "il popolo è sovrano". Bisogna necessariamente che politici e popolo si incontrino, creino rapporti costruttivi. E' da questi  rapporti che  nascono  centri di partecipazione dei cittadini, che favoriscono  una ricerca comune nella risoluzione dei problemi.

La democrazia vive di questi rapporti , di queste diversità di opinioni e di interpretazione. La sintesi avviene nel dialogo costante  tra idee diverse, tra gruppi di maggioranza e di minoranza...

Il cittadino deve sapere che il politico, ogni vero politico,  scende in campo perché vuole costruire il bene comune e che non ha paura del confronto e non ha paura di una critica, anzi ringrazia il cittadino che gli indica  qualche errore o qualcosa da migliorare  

Un amministrazione eletta democraticamente, è composta da consiglieri di maggioranza e minoranza, che devono lavorare insieme. Se i cittadini vedono che c'è una netta divisione dovrebbere aiutarli a superare questa divisione. .

Assistere agli scontri verbali tra maggioranza e minoranza, per i cittadini  è  veramente qualcosa di molto doloroso, perché la vera politica democratica vuole maggioranza e minoranza insieme  nella ricerca comune di quel bene che tutti aspettano. 

I consiglieri del Sindaco non sono solo quelli della maggioranza ma anche quelli di minoranza. Il Sindaco eletto è il Sindaco di tutti i cittadini, nessuno escluso; egli guarda con lo stesso amore sia il cittadino che lo ha votato sia quello che ha votato per un altro candidato, prima di prendere una seria decisione ascolta con attenzione sia i consiglieri di maggioranza sia quelli di minoranza.

Cosa fa un cittadino quando si accorge che la politica presenta qualche punto debole? 

Se, per esempio, una scuola presenta molti problemi, ecco che i cittadini interessati si ritrovano per affrontare quei problemi e, intraviste alcune soluzioni, le propongono all’Istituzione scuola, al Sindaco e all'assessore per la scuola e ai consiglieri di maggioranza e minoranza. 

Se le baie balneabili di Procida soffrono, perché in estate esse sono invase, in maniera oppressiva, dai  motoscafi, i cittadini interessati si ritrovano e cercano una soluzione e la propongono all’assessore all’ambiente, ai consiglieri di maggioranza e minoranza. 

Se il presidio ospedaliero  non svolge  il suo lavoro correttamente i cittadini si ritrovano ed esaminano il problema per proporre soluzioni al Sindaco all'assessore alla sanità e ai consiglieri di maggioranza e di minoranza. 

Se tutto questo non avviene ancora  è il segno evidente che c'è ancora molta strada da fare.  

Sogno, da tempo, una politica che veda la maggioranza e la minoranza  non più nello scontro ma nel dialogo e nel confronto per la risoluzione dei problemi insieme alla cittadinanza.



PASQUALE LUBRANO LAVADERA 29/10/44



[1] Mauro Magatti: Democrazia è partecipazione” Avvenire 22 dicembre 2024

2  Pasquale Lubrano lavadera Cerco un paese innocente, Città Nuova 1982

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