Politica a Procida: a breve le elezioni


 
Una seduta del Consiglio Comunale di Procida
Penso che in politica bisogna confrontarsi con tutti. Nel mio breve passato politico c'è stata un'esperienza di chiusura al confronto da parte del mio gruppo, che non ha giovato né a me personalmente né al gruppo. La chiusura all'esterno si traduce spesso in chiusura all'interno.
Il confronto deve però essere nella verità, cosa non facile perché c'è  sempre in qualcuno la tentazione di essere tattico e non vero, finalizzando esclusivamente il confronto ad interessi concreti da raggiungere. Anche in politica come altrove si può speculare.
Nel confronto, le proprie ed altrui ragioni, le motivazioni intenzionali, gli obiettivi devono essere chiari, e ciascuno dovrà essere rispettoso delle intenzioni dell’altro, a meno che l’altro non abbia l’intenzione di ucciderti o suicidarsi. In entrambi i casi si cercherà di eliminare il contundente.
Molte voci, circolano in questi giorni sull’isola, di tentativi politici di spostamenti o di cambio di squadra. Persone di centro destra che si avvicinano al centro sinistra e persone di centro sinistra che sentono di spostarsi al centro destra. Sono movimenti che sempre ci sono stati e forse ci saranno sempre, anche perché oggi tutta la politica è diventata molto fluida e meno ideologica.
Pertanto, in questi movimenti espliciti o sottaciuti,  lo sforzo maggiore dovrà essere fatto dai gruppi politici consolidati, che devono avere una visione ben chiara ed obiettivi ben definiti i quali rappresenteranno l’oggetto su cui ci si confronterà per sancire un patto di nuova coalizione. Logicamente il patto non verrà stipulato su carta igienica ma secondo norme consolidate.
Se uno statuto di un’associazione,  per avere valore legale, va sottoscritto dinanzi a pubblici ufficiali, non credo che un patto di coalizione abbia meno valore legale di uno statuto associativo.
E poi, cosa non trascurabile,  quel patto verrà reso pubblico e conosciuto da tutti i cittadini. La segretezza che spesso circonda gli atti politici è un grande male in democrazia, nasconde il segreto desiderio di lavorare sottobanco e non alla luce del sole.
Se, per esempio, un membro della coalizione di centrosinistra eletto in Consiglio Comunale decide di cambiare casacca, dica pubblicamente le sue ragioni e del perché abbandona la coalizione. E se dovesse avere ruoli di rappresentanza, sarà doveroso rassegnare le dimissioni.
Così pure, se un Sindaco che è stato eletto nel centrodestra sentirà  di spostarsi nel centrosinistra, potrà senz’altro farlo, ma dovrà darne ragione ai cittadini  e, se fra queste ragioni c’è il distacco politico dagli altri membri della propria coalizione, saranno doverose le dimissioni dalla carica ricevuta dal popolo.
Diversamente in un caso o nell’altro sono solo giochi di opportunità e di potere che non giovano alla vera politica, in quanto il cambiamento è solo formale ma non di sostanza.
E la vera politica ne uscirà malconcia sempre, perché il cittadino ancora una volta penserà che chi sceglie la politica lo fa solo per interessi personali. E quando i cittadini pensano questo la democrazia è stata già sconfitta.   


Pasquale Lubrano Lavadera

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