Aberto Moravia: Procida
Alberto Morava e Elsa Morante |
La mattina presto, l’approdo alla spiaggia della Chiaiolella
a Procida, ha tutto l’incanto di quella verginità omerica che ormai,
giornalisti e scrittori pretendono non poter trovare se non in fondo al Pacifico,
in qualche remoto arcipelago di corallo.
Una luce severa si specchia dal cielo sereno; in cui il sole
non è ancora spuntato, nel mare perfettamente calmo.
La spiaggia è deserta, pochi pescatori accovacciati
rammendano in silenzio le reti distese sulla sabbia.
Procida non si vede, non si vedono casa: soltanto una costa gialla, a picco su un arenile
deserto.
Sopra la costa nella luce che va imbiondendo, le vigne dalle
foglie lussureggianti, alcuni pini sottili, qualche quercia.
Il mare è disteso in una bonaccia bianca, oleosa con grandi
tracce serpentine, quasi diafane, simili a indolenti strade di luce che si
dirigono verso l’orizzonte sereno.
Alberto Moravia
Commenti
Posta un commento