“Procida
1972” di Paolo Monti
Dall’opera
dell’ artista Paolo Monti su Procida,
un
invito pressante a salvare quanto è
ancora rimasto
dell’immenso
e prezioso patrimonio architettonico dell’isola di Procida
Sabato 23 settembre 2023,
presso il complesso Santa Margherita Nuova in Procida, la Biblioteca Comunale
“Don Michele Ambrosino” insieme all’Associazione Isola di Graziella e al Comune
di Procida hanno presentato il libro di
Paolo Monti “Procida 1972”, edito da Humboldt Books, Milano.
Sono intervenuti l’Editore
milanese Alberto Saibene, la Dr.ssa Silvia Paoli dell’Archivio Civico di Milano
che conserva tutte le foto dell’Artista
Monti, l’architetto Andrea Cosenza, Salvatore Di Liello docente di Storia dell’Architettura
alla Federico II e Francesco Izzo docente di Strategia d’impresa
all’Università Vanvitelli. Sono intervenuti
inoltre, il Sindaco Dino Ambrosino e l’assessore all’ambiente Vice-Sindaco
Titta Lubrano Lavadera, in un dialogo serrato e ricco di spunti e di
argomentazioni attualissime per una
nuova e necessaria sensibilizzazione al tema della architettura mediterranea
del nostro patrimonio abitativo, che va scomparendo.
IL Dr. Nico Granito,
Presidente dell’Associazione culturale Isola di Graziella, nonché responsabile
della Biblioteca Comunale, ha dato inizio ai lavori, alla presenza di un
numeroso pubblico attento ed interessato, richiamando il grande valore di una
biblioteca comunale in un territorio e il suo ruolo di promozione culturale, creando collaborazione, condivisione e riceva comune
fra tutte le forze sociali e culturali dell’isola, così come recita il Regolamento
della Biblioteca approvato all’Unanimità dal Consiglio comunale.
“C’e ancora la possibilità
di salvare l’architettura mediterranea di Procida di cui Paolo Monti è stato un
grande ed appassionato ammiratore,
dedicando alla nostra isola foto stupende, conservate gelosamente nel grande archivio civico di
Milano?”
Era la domanda sottintesa
alla quale ognuno degli intervenuti ha cercato di offrire qualche risposta
attraverso analisi, considerazioni, e proposte.
Le foto di Paolo Monti , proiettate
nel pomeriggio, ci hanno portato al lontano 1972, quando l’isola presentava
pressoché intatta la sua antica e stupenda architettura spontanea, un bene
ambientale di grandissimo valore di cui si stanno perdendo le tracce e di cui i
cittadini sanno ben poco, non essendoci mai stata una sistematica e continua formazione alla tutela dei beni ambientali.
Tali foto, conservate
dopo la sua morte nell’Archivio civico, come ha riferito la Dr.ssa Silvia Paoli,
che me cura la conservazione, hanno una potenza espressiva di grande impatto, capace di scuotere le nostre intelligenze e il nostro cuore, per
portarci ad una riflessione nuova e più attenta ai resti dell’architettura
mediterranea procidana.
Ha inoltre potuto
raccontare a noi procidani come è avvenuta la ricostruzione in Archivio del Fondo
Paolo Monti, esprimendo il suo auspicio
che da questo rapporto tra l’Archivio civico Milanese e il comune di Procida possa generarsi un’intesa istituzionale per una nuova ed
efficace attenzione per quanto sull’isola è da salvare da ulteriori
speculazioni. Era questo il desiderio di Monti
quando invitava i cittadini ad amare l’Architettura, “un’arte che si
scopre camminando, pensando e studiando molte soluzioni, molte inquadratura,
molti modi e tempi di vedere questo mondo…così come i millenni e i secoli
passati affidano oggi ai nostri occhi, alle nostre emozioni e al nostro amore.”
Apprezzato il coraggio dell’Editore che, certamente, pubblicando questo prezioso
segmento di foto, ha compiuto un progetto lontano da ogni interesse economico.
Incisive e attente le
voci degli esperti a cominciare da Andrea Cosenza che ha ricordato il rapporto
forte di amicizia tra Paolo Monti e suo padre Giancarlo: scintilla che ha
permesso a Monti di conoscere Procida. Non sono mancate poi analisi attente e prospettive nuove da parte di
Salvatore Di Liello e Francesco Izzo.
Ai politici invece è toccato evidenziare l’aspetto più doloroso, la deriva
di abitazioni abusive che si è abbattuta
sull’isola, certificata dall’alto numero delle richieste di condoni, che ha
lacerato il territorio in questi 50 anni, distruggendo gran parte delle antiche
architetture, rimarcando però l’impegno profuso a contenere questo doloroso
fenomeno in un’intesa innovativa con la
Sovrintendenza e in ottemperanza alle nuove disposizioni legislative in merito.
L’auspicio finale del
Prof, Nico Granito, di rendere sempre più
la Biblioteca Comunale cuore pulsante
della cultura isolana, laboratorio creativo di tutte e le arti , ponendo la salvaguardia dell’architettura
mediterranea all’attenzione dei
cittadini e degli studenti. e puntando soprattutto alla formazione delle
persone, è stato per tutti i presenti una prospettiva di speranza. Ci fanno
riflettere le sue ultime parole: “Prendersi cura del cittadino, formarlo a quei
valori di civiltà senza i quali ogni progetto di tutela ambientale, di crescita
sociale e umana, resta vano ed inefficace. Per un avanzamento culturale bisogna offrire al cittadino opportunità di
formazione e di crescita interiore.”
Commenti
Posta un commento