Salvatore Scotto di Santillo: L'eruzione del Vesuvio del 1944

 

Giuseppe Imbò (il secondo da sinistra) con accanto il professor Antonio Parascandola
 (il terzo da sinistra) e due loro assistenti.


Come nipote della moglie del Professore Giuseppe Imbò, Professoressa Anna Grimaldi, all'età di 6 anni - 1936 - ero già a cavalcioni sulle spalle di un carabiniere, Appuntato Circelluto, a vedere scorrere la lava e guardare le guide che con apposite tenaglie, stampavano dei medaglioni ricordi per i turisti.

   Dall'isola di Procida ho vissuto molto intensamente l'eruzione del marzo 1944. Nell'osservatorio erano rimasti da soli mio zio Giuseppe con la moglie Anna. Le ultime notizie risalivano a qualche giorno prima. Mia nonna Mariuccia, madre di Anna, e la signora Rosina, sorella del Prof. Imbò, seguivano dal terrazzo e dalla piazza tutti gli eventi eruttivi che si vedevano molto bene dall'isola; invocavano San Michele a protezione dei congiunti e delle popolazioni attorno alla "Montagna" e nella chiesa dedicata al Santo protettore si celebravano riti di preghiera.

   In seguito sono tornato più volte sul Vesuvio con i miei zii, e anche in gita con amici e parenti. Ho frequentato il vulcano fino al pensionamento del Professore Imbò e, per sempre legato allo Sterminator Vesevo, spero di tornarci al più presto.

Salvatore Scotto di Santillo 

Procida aprile 2014

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