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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Martina Mengoni: Il carteggio tra Primo levi e Heinz Riedt

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  La scrittrice Martina Mengoni Pubblicato dalla Einaudi il carteggio tra lo scrittore  Primo levi e il suo traduttore tedesco Heinz Riedt  che ha avuto il merito di far conoscere al popolo tedesco  le opere di Primo Levi e, in primo luogo, il testo "Se questo è un uomo" in cui Levi racconta la sua angosciosa esperienza  di prigioniero nei campi di concentramento di Auschwitz.  Tale carteggio curato da un una delle massine esperte della letteratura di Primo Levi, Martina Mengoni,  ha ricevuto il  Premio "Procida, Isola di Arturo Elsa Morante" , sezione Storia, ed è stato presentato a Procida il 25 aprile 2025, in occasione della festa delle Liberazione italiana dal dominio nazi-fascista, alla presenza della curatrice del volume  e del Dr. Salvatore Iovine che  ha tratteggiato  il periodo  in cui si è sviluppato il carteggio e raccontato l'esperienza umana e letteraria di Heinz Riedt  che ha voluto trascorrere, fino al...

PROCIDA: C’È FERMENTO O IMMOBILISMO NELLA VITA DELL’ISOLA?

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  Procida Dopo il 1860 Si costruiscono ancora velieri a Marina Grande A prima vista l’isola di Procida appare   una comunità serena e felice. Quei colori pastello delle nostre case   parlano proprio di pace, serenità, bellezza, impegno e sacrificio.   E certamente, ne sono profondamente convinto, nell’animo di ogni procidano c’è questo forte desiderio e questa aspirazione. Certamente mancano i cantieri navali con i grandi velieri che venivano costruiti e solcavano i mari del mondo nei secoli passati, portando ricchezza e benessere nell'isola.  La Storia ha avuto certamente non sempre uno sguardo benevole per la nostra isola.  Con il crollo della marineria  a vela la realtà economica dell'isola divenne molto debole  e iniziarono le grani migrazioni dei procidani  in America principalmente.  Poi la dittatura fascista  fece razzia di valori  sociali  suscitando rivalità e contrasti placati spesso nella violenza.  Nel...

ANNA ROSARIA MEGLIO: IL MIO PARROCO DON MICHELE AMBROSINO

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  Don Michele Ambrosino       Il 26 aprile 2025 verrà ricordata nell'Abbazia di san Michele Arcangelo alle ore 10 la figura di Don Michele Ambrosino morto 10 anni fa. Tra gli altri ci sarà il ricordo del Vescovo Don Michele Autuoro. Lo ricordiamo con uno scritto dell'amica  "poetessa contadina" Anna Rosaria Meglio che da poco ci ha lasciati. Tanti sono i ricordi  di momenti belli e spensierati vissuti col mio parroco Don Michele Ambrosino, nella Chiesa di San Giuseppe di Procida situata nella località della Chiaiolella.    Prima di ogni cosa voglio testimoniare la sua spiritualità di uomo che lo portava ad essere disponibile con chiunque osava avvicinarlo. Era infatti amico di tutti, confidente, educatore, ascoltatore.     Nella sua vita terrena si è sempre messo il grembiule per aiutare e dare fiducia agli uomini e alle donne, operando sempre per il bene, nella certezza che prima o poi tutte le cose sarebbero andate in porto....

PROCIDA 1956 : I CONIUGI BUREL, estimatori di LAMARTINE, OSPITI DEL MITICO "ELDORADO

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  Procida 1956: Pensione Eldorado: da sinistra il Sindaco Mario Spinetti, la Signora Burel, Arcangelo Esposito, il signore Burel e il figlioletto. Erano gli anni 50, anni in cui si risentiva ancora in Europa e in Italia il riflusso tragico della terribile guerra mondiale. Procida accoglieva nei soli due alberghi operanti nell’isola, Eldorado e Savoia, sparute presenza di turisti, per lo più francesi, che volevano ammirare da vicino l'isoletta nella quale Lamartine aveva ambientato il romanzo "Graziella". La famiglia Burel di Parigi, marito moglie e figlioletto, avevano prenotato nella pensione Eldorado ma, nel momento del loro arrivo il Prof. Arcangelo, gestore della pensione, si trovò in difficoltà per accoglierli degnamente e cercò una sistemazione, più consona alla famiglia, presso qualche dimora locale. Si rivolse pertanto al suo amico Enrico Lubrano Lavadera, mio padre, che da poco aveva costruito una dignitosa abitazione al centro dell'isola, la prima ca...

Juan Narbona: Quando manca la cura della democrazia

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  Juan Narbona Dopo secoli di autoritarismo imperiale e monarchico, la democrazia repubblicana in Europa   nasce come la realizzazione di un sogno. Un sogno troppo a lungo atteso, fermentato da incertezze e visioni, da dubbi e spinte reali che hanno chiesto non pochi sacrifici   e con risvolti, purtroppo non sempre positivi,   segnati anche dalla violenza e da crisi che oggi mettono in dubbio le conquiste del passato. Che cosa è mancato ? E la domanda che i sociologi da più parte si fanno dinanzi al crescente   fervore “sovranistico” che va   affermandosi   nella stessa Europa. Secondo il sociologo  Juan Narbona è mancata “la preoccupazione per la salute della democrazia”, in quanto un sistema democratico , come tutte le realtà socio-politiche nuove che si affacciano nell’umanità, ha bisogno di cura e di attenzione da parte di quanti sono chiamati a gestirla. Cura e attenzione   che è mancata in Italia ed altrove. Curare un sistema demo...