PROCIDA 1956 : I CONIUGI BUREL, estimatori di LAMARTINE, OSPITI DEL MITICO "ELDORADO

 

Procida 1956:
Pensione Eldorado: da sinistra il Sindaco Mario Spinetti, la Signora Burel, Arcangelo Esposito,
il signore Burel e il figlioletto.



Erano gli anni 50, anni in cui si risentiva ancora in Europa e in Italia il riflusso tragico della terribile guerra mondiale.

Procida accoglieva nei soli due alberghi operanti nell’isola, Eldorado e Savoia, sparute presenza di turisti, per lo più francesi, che volevano ammirare da vicino l'isoletta nella quale Lamartine aveva ambientato il romanzo "Graziella".

La famiglia Burel di Parigi, marito moglie e figlioletto, avevano prenotato nella pensione Eldorado ma, nel momento del loro arrivo il Prof. Arcangelo, gestore della pensione, si trovò in difficoltà per accoglierli degnamente e cercò una sistemazione, più consona alla famiglia, presso qualche dimora locale.

Si rivolse pertanto al suo amico Enrico Lubrano Lavadera, mio padre, che da poco aveva costruito una dignitosa abitazione al centro dell'isola, la prima casa del dopoguerra costruita dal costruttore Simone Assante dopo la grande crisi economica dell'Europa.

Fu così che ospitammo per la prima volta una coppia di turisti nella nuova casa, prodromo di quella che sarebbe stata, dopo pochi anni, la prima attività della nostra famiglia.

Destinammo alla coppia la stanza più bella di essa, con bagno e uscita sul cortile. Furono per me giorni straordinari e nuovi; un esperienza molto positiva, che è durata per anni, per il rapporto cordiale che si creò con loro, pur non conoscendo la lingua francese.

Fu proprio dalla famiglia Burel che sentimmo parlare con stima e ammirazione di Alphonse de Lamartine. Ci parlarono del valore simbolico del romanzo e della figura di Graziella, convinti che il poeta francese era stato più volte sull'isoletta tutte le volte che si era recato nell'800 alle terme di Ischia.

Quella prima volta la Signora Burel fu operata dal Sindaco Mario Spinetti per dei postumi che lei aveva riportato per una passata poliomelite. Nella foto che riporto si festeggia la riuscita dell'intervento proprio nell'Eldorado con la presenza di amici e conoscenti.

La presenza dei Burel si ripeté per alcuni anni e furono loro a farmi pervenire il romanzo “Charles Barrimore” del Conte De Forbin di cui Lamartine era stato accusato di plagio, che dal loro punto di vista non limitava per niente il valore semantico e letterario della "Graziella" di Lamartine, anzi ne accresceva la bellezza nella sua simbologia rivoluzionare, che era la chiave necessaria per comprendere fino in fondo il perché Lamartine avesse voluto pubblicare quel libro nella sua tarda età, nel 1952, dopo l'affossamento della seconda repubblica con il colpo di Stato di Luigi Bonaparte.

Se ho sentito fortemente in questi ultimi anni la necessità di scrivere il saggio biografico “Lamartine - Sognando la fraternità” lo devo soprattutto a loro che posero in me, ragazzino di seconda media, l'interesse per quel grande poeta che con le sue poesie aveva aperto  la corrente romantica in Francia.

La dimensione politica di Lamartine l'avrei scoperta solo molti anni dopo, in altre circostanze.

Per chi volesse leggere il mio libro, ci si potrà rivolgere alle librerie o direttamente alla casa editrice: 

https://iodedizioni.eu/.../lamartine-sognando-la-fraternita

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