QUALE DESTINO PER PROCIDA?
Parrà strano ma ho la netta sensazione che Procida si avvia ad essere uno dei luoghi italiani più visitati in assoluto da cittadini di tutto il mondo.
Mai come quest'anno ho osservato soprattutto nelle piccole nostre spiagge una presenza numerosissima di cittadini stranieri. La maggior parte francesi ma anche svizzeri, tedeschi inglesi spagnoli. Lo constatiamo nella Biblioteca Comunale, dove è alto il numero degli stranieri che la visitano.
E manifestano tutti stupore, sorpresa , ammirazione per un'isola così piccola ma così ricca di storia, così densa di scorci incantevoli, di architettura mediterranea straripante, di baie incantevoli, e di un mare che mai come quest'anno si è presentato accogliente e limpido in quasi tutta la stagione estiva.
Anche di sera, osserviamo le piazze centrali gremite di giovani e di turisti, con ristoranti e pizzerie in piena attività. Un tripudio di voci di cuori e di gioia manifesta: passare giorni di vacanza in questa isola meravigliosa.
Qualcosa di nuovo e di inaspettato che ci investe e ci interroga sul nostro futuro, anche perché se la tendenza è in crescita sarà necessario adottare misure di sicurezza fino ad oggi non ancora previste.
L'isola di Procida, non lo dimentichiamo, ha limitate dimensioni, una delle più piccole isole del mondo, 3,7 kmq, e nel contempo una delle più alte densità di abitanti, con un totale di circa 11000 abitanti.
Se a questa densità costante aggiungiamo una marea di turisti, come è avvenuto in questo 2025, ci rendiamo conto che vanno prese nel futuro seri e accorti provvedimenti.
Chi dovrà prenderli? Gli amministratori? Certamente, ma prima dovrebbe esserci fermento tra i cittadini, con incontri e dibattiti e con proposte concrete.
I cittadini democratici non stanno seduti in poltrono e aspettano che gli amministratori risolvono i problemi.
Questo accadeva quando si era governati dal Re o dal dittatore.
Ricordiamo che siamo in democrazia, ed è il popolo sovrano.
Il popolo non può limitarsi ad eleggere Sindaco e Consiglio Comunale e poi allontanarsi dalla vita dell'isola, scaricando il tutto sulle spalle degli amministratori.
Lo vediamo per il traffico, tutti lo soffrono ma nessuno vuole rinunciarvi. E il problema non si risolverà mai,
Sono i partiti, i sindacati, le associazioni, i gruppi locali di osservazione politica, i circoli culturali e artistici che devono monitorare continuamente la realtà e indicare agli amministratori proposte di interventi mirati e necessari.
Saranno poi gli amministratori, dopo aver accolto le proposte dei cittadini, a capire come attuare norme civili e regolamenti, a deliberare gli opportuni provvedimenti, a sollecitare il governo metropolitano, regionale e nazionale affinché l'isola abbia le giuste e doverose risposte.
E quando dico "amministratori" non intendo solo la maggioranza, come erroneamente si pensa, ma tutti i consiglieri comunali amministrano col Sindaco, il quale poi si serve di una giunta esecutiva, per attuare quanto emerso nel Consiglio.
Purtroppo il rapporto tra maggioranza e minoranza nei comuni nelle regioni e nel governo è molto spesso conflittuale, ed è questo uno dei mali più grandi della vita democratica, che sta creando danni irreparabili dovunque in tutto il mondo.
La democrazia ha bisogno di cura e la prima cura è rendere responsabili i cittadini ai problemi della città.
Noi vorremmo che Procida "Isola mondo" desse anche in questa direzione un segnale forte all'intera nazione, la quale sta scivolando in quasi tutti i comuni nell'oligarchia amministrativa più becera, distruggendo la vita democratica.
Sarebbe un valore aggiunto che, a ragione ci inorgoglirebbe moltissimo.
Vorremmo che si parlasse di più con i cittadini tutti e con i consiglieri comunali sul nostro destino: Cultura marinara o cultura turistica? Quale tipo di turismo? Recupero ambientale? Isola dormitorio per i pendolari? Traffico ridotto o no? Pronto intervento sanitario? Difesa della baie dai motoscafi?
Si potrebbero proporre degli incontri tematici con i cittadini dove la maggioranza e la minoranza insieme affrontano il tema e poi a seguire il dibattito con cittadini.
Bisognerebbe far capire che l'sola di Procida non è proprietà degli amministratori e neanche dei cittadini, ma è un bene immenso della nazione italiana, di cui i cittadini procidani insieme agli amministratori, eletti democraticamente, si prendono cura.
Pasquale Lubrano Lavadera


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