Coraggio e Chiarezza: la forza politica dell'attuale Amministrazione
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Il Sindaco di Procida Raimondo Ambrosino |
Entro in merito al dibattito in corso, dopo la lettera
pubblicata da Il Procidano a firma di
alcuni autorevoli professionisti locali.
Colpiva in primo luogo in quella lettera il sentimento di
delusione per non vedere ancora i frutti della primavera politica tanto sperata.
Si sperava infatti che, messi fuori gioco i fautori di una lunga stagione politica
non positiva, che va dal 1993 al 2015, nel giro di un paio d’anni l’isola
sarebbe ritornata a vivere dignitosamente, e risplendere come mai era stato
prima.
Richiesta legittima ma poco realistica, perché quando si lavora
sulle macerie e col pericolo incombente
di un dissesto economico per tutti, non è così facile mettere in atto tutto
quanto si era pensato di fare. Occorrono tempi molto lunghi. L’esperienza insegna.
Tutti noi auspicavano di avere, quanto prima una Procida senza
traffico sulle strade, con costi della spazzatura meno elevati, con lavori
pubblici a regola d’arte, senza clientele, con trasparenza negli atti, con
incarichi attribuiti per concorso e con un impegno serio per il Palazzo d’Avalos
e tant’altro ancora.
Tuttavia va detto subito, che molte di queste esigenze vitali
per l’isola sono state già avviate con solerzia e buon senso da parte del
Sindaco Raimondo Ambrosino e della sua squadra.
Sul traffico ci sono stati già molti segnali decisamente
positivi dopo alcune tristi stagioni in cui ogni provvedimento di limitazione
era stato bandito. Si sta cercando di scoraggiare il traffico delle auto, sono
state ripristinate le fasce orarie pedonali in luglio e agosto, forse da
estendere anche a giugno e settembre.
Purtroppo, proprio a riguardo del traffico abbiamo appreso con
amarezza la sentenza del TAR che consente ai taxi il percorso diretto da san
Giacomo all’Olmo. Il TAR forse non sa che nelle maggior parte delle strade di Procida, non esistono marciapiedi né corridoi
pedonali, senza i quali il traffico non dovrebbe essere consentito. Una
sentenza, quindi, a parer mio, da impugnare.
Per i costi della spazzatura il discorso è troppo serio e
impegnativo per essere liquidato con una domanda di riduzione dei costi. Tutti sanno
che l’operazione spazzatura, già negli anni novanta, aveva portato il costo a cifre crescenti,
cifre che sono lievitate sempre di più fino ad arrivare all’attuale formulario
di riscossione, procurando tra l’altro al Comune di Procida due interdittive antimafia, che hanno
permesso all’opposizione “Insieme per Procida” di intervenire in Prefettura per
liquidare la SEPA e avviare nuove
strategie che, però, non danno ancora quei risultati che tutti noi auspicavamo.
Grande lavoro hanno dovuto fare i nuovi Amministratori per completare l’isola
ecologica a Pizzaco ed attivarla nel migliore dei modi. Pertanto sento che
vanno ringraziati per lo strenuo impegno profuso. I documenti sono a disposizione
di tutti i cittadini che sono interessati a conoscere i dettagli relativi ai costi della spazzatura e del
perché paghiamo così tanto.
Un grandissimo lavoro è
stato poi portato avanti per i lavori pubblici, con difficoltà inimmaginabili e
con una presenza quasi costante dei nuovi Amministratori sul territorio,
assumendo responsabilmente scelte che erano state fatte dei precedenti Amministratori
e cercando di portare a termine ogni opera nel migliore dei modi e riparando,
là dove si è reso necessario, errori del passato. Anche su questo aspetto ho
chiesto informazioni dettagliate e le ho sempre avute.
Mi sorprende, non poco, il discorso sulle “clientele”. Se un
impegno fondamentale è stato pubblicamente preso da Raimondo Ambrosino e dalla
sua squadra è stato quello della lotta al clientelismo, alla corruzione e all’illegalità,
in quanto esse sono le malattie mortali della politica. Personalmente ho più
volte sentito dire dall’attuale Sindaco espressioni di rammarico per aver dovuto
rifiutare benefici a persone che avevano sostenuto “La Procida che Vorrei.”
Dico di più: in una pubblica assemblea a
Santa Margherita il 24 agosto 2016, egli affermò che il primo nemico da
sconfiggere nell’isola è proprio quello delle clientele, ossia, come egli
precisò, “correggere la visione distorta del bene
comune inteso come la somma dei beni individuali.”
Sulla trasparenza ritengo che si sono fatti passi da giganti. E’
stato creato un portale dell’Assessorato
alla Comunicazione proprio per informare i cittadini sull’impegno amministrativo
e sul lavoro svolto, con comunicati stampa e interviste agli Assessori. E
questo non per autocelebrazione, ma per il solo dovere di informare. E’ un
diritto dei cittadini sapere come e quanto opera l’Amministrazione comunale.
Sugli incarichi dati senza concorso posso dir poco, in quanto
non conosco la legge in merito e quanto è stato fatto fino ad oggi. Ritengo
però necessario la discrezionalità del Sindaco nella scelta. Personalmente ho
constatato che spesso sono state portate all’evidenza pubblica “manifestazioni
di interesse” per servizi e bandi. Come responsabile dell’Associazione di
promozione sociale Isola di Graziella ho partecipato alla manifestazione di
interesse pubblico per la gestione gratuita della Biblioteca Comunale. Sappiamo di aver
avuto assegnato tale servizio di volontariato in quanto la nostra Associazione è stata l’unica a presentare domanda.
Mi ha poi sorpreso non poco il fatto che la lettera di cui sopra
non ha citato, se non in maniera riduttiva, la grossa difficoltà operativa in cui è venuto a trovarsi il Comune a livello
economico dopo le elezioni, quasi che fosse un dato accidentale e di poco conto.
E’ invece un dato, a parer mio, gravissimo e dalle conseguenze devastanti per
noi cittadini, aggravato dal fatto che la
Corte dei Conti presenta ogni volta ai nostri attuali Amministratori un conto
salato da pagare, dovuto alle mancanze di chi li ha preceduti nel governo dell’isola.
E l’economia - lo sappiamo bene tutti - è il primo aspetto della vita di un Comune.
Se carenza c’è stata da parte dell’attuale Amministrazione, essa è da individuarsi nel non aver bene
evidenziato, e con insistenza continua, al paese le macerie economiche ed amministrative
nelle quali la nuova Amministrazione si è trovata ad operare. Infatti non sono
stati costantemente puntati i riflettori sulle falle da riparare, sulle scelte
politiche del passato da correggere,
sulle relazioni distorte tra politica e cittadini, sugli uffici comunali
da ricostruire, sugli ingenti debiti da recuperare, sulle continue richieste
della Corte dei Conti, sulle difficoltà a reperire ogni mesi gli stipendi dei
dipendenti. Pochi si rendono conto che oggi, al Comune, si lotta ogni giorno per la sopravvivenza
e per soddisfare i più elementari diritti umani.
Posso sbagliarmi ma, dal mio punto di vista, bisognava
coinvolgere attivamente tutta la cittadinanza su questo processo difficile e
lungo di risanamento, in quanto il danno ricade ogni giorno sull’intero paese. La
responsabilità del risanamento deve essere collettiva. I sacrifici sono da ripartire sull’intera collettività.
Proponevo in un precedente articolo di
limitare per un anno l’uso dei motorini e delle auto proprio per devolvere le
somme risparmiate al risanamento; oppure
associare ad ogni evento culturale o ricreativo una raccolta fondi sempre per
lo stesso scopo. La città non può vivere come se questo pre-dissesto economico
appartenesse ad altri e non a noi tutti.
Infatti non mi sembra che attualmente ci sia coscienza della
gravità della situazione se i sottoscrittori della lettera usano le seguenti dure
espressioni: “Né è possibile ascoltare sempre la stessa solfa degli spaventosi buchi
di bilancio ereditati.” Oppure “Procida
è in condizioni non dissimili da quelle in cui era nel maggio del 2015.”
A parte il fatto che, pur restando moltissimo da fare, sono
stati recuperati, in solo un anno e mezzo, già 2 milioni e 300mila euro. L’equilibrio
economico di gestione, i bilanci corretti sono alla base della vita di una
famiglia e di un paese. Un figlio che sa del rischio del fallimento non chiede
i soldi per andare all’Università o per andare a un concerto ma si mette
accanto al padre per cercare di capire
come salvare la famiglia. Oggi più che mai è necessario che tutti i cittadini
mettano a disposizione degli Amministratori idee e proposte per vedere come
risanare le falle.
E poi, non mi sembra proprio che Procida sia come nel maggio
2015. Prima non sapevamo la realtà, non conoscevamo il grande buco nero nel
quali stavamo precipitando. Oggi sono venute alla luce le carenze accumulate
nei decenni. C’è la chiarezza della situazione. C’è il coraggio dei giovani Amministratori a
mettersi sulle spalle tutte le carenze del passato. C’è la possibilità per ogni
cittadino di visionare i documenti, visionare il bilancio e gli elenchi di
spesa. Per cui è stato, dal mio punto di vista, troppo ingeneroso dire che i
nostri amministratori stanno lì a perder tempo.
Proprio recentemente il Sindaco ha invitato i cittadini a
partecipare alla vita amministrativa secondo le competenze proprie, per la
realizzazione del progetto politico e questo non mi sembra poco. So che si
apriranno a breve dei tavoli di lavoro, uno per ogni assessorato.
E giunta quindi l’occasione per dare una mano concretamente.
Pasquale Lubrano Lavadera
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