Procida dopo la drammatica situazione economica

Viva partecipazione alla Sagra del Mare 2016

Penso che non tutti i procidani sono ancora venuti a conoscenza della drammatica situazione economica-amministrativa in cui ci troviamo, a causa del forte indebitamento pubblico, di oltre 24milioni di euro, accumulatosi in questi decenni e di alcuni gravi provvedimenti giudiziari in corso.

E’ senz’altro la maggiore crisi del nostro Comune dal dopoguerra ad oggi, per superare la quale occorre il concorso e la buona volontà da parte di tutta la cittadinanza.

Gli attuali Amministratori, pur non avendo avuto responsabilità, sono stati costretti ad ereditare questo grande defaut  e a provvedere al risanamento richiesto dalla Corte dei Conti ed a gestire l’ingestibile.Come possiamo comprendere tutti, amministrare con le casse vuote, e risanare il grande debito, non è operazione facile, in quanto è stato necessario ridurre drasticamente le spese e limitare i servizi e aumentare qualche tassazione, senza poter assumere altri dipendenti in sostituzione di quello andati via via in pensione, e lavorando quindi in situazioni estremamente precarie. In più con alcuni uffici comunali inquisiti e dipendenti rinviati a giudizio con forti tensioni interne.

Tuttavia il Sindaco Raimondo Ambrosino e la sua squadra ce la stanno mettendo tutta e sono riusciti già a diminuire il debito, in un solo anno e mezzo,  di 2milioni e 300mila euro. Inoltre stanno cercando di ridare fiducia ad una macchina comunale indebolita dalle tristi vicende.Ogni mese è una lotta contro il tempo per recuperare almeno le risorse economiche necessarie per pagare i dipendenti e per assicurare i servizi sociali minimi.

Qualcuno osa però ancora dubitare su tale stato di precarietà, minimizzando, anche perché – come talvolta si sente dire - se il Comune fosse davvero con le casse vuote, non potrebbe realizzare la Sagra del Mare, il Premio Elsa Morante, il Natale a Procida, ultimare lavori pubblici e tant’altro ancora.

Il cittadino che dubita, forse non sa che per determinati  progetti ci sono finanziamenti a parte che vengono dati dalla Regione o dalla Comunità Europea. Se non ci fossero stati questi fondi “straordinari”, quelle manifestazioni non si sarebbero potuto fare, né si potevano portare avanti gli attuali lavori pubblici.Pertanto, fermo restando la possibilità di avere sempre questi finanziamenti mirati, poiché l’isola versa in una situazione di estrema precarietà, è necessario che  noi cittadini ne prendiamo coscienza e  ce ne occupiamo in qualche modo, in quanto il debito dovrà essere estinto sempre con i nostri soldi.

Per esempio, potremmo, tutti insieme, fermare l’auto e il motorino per una settimana al mese e versare il corrispettivo di spesa risparmiato nelle casse comunali, oppure creare mercatini rionali periodicamente, realizzare spettacoli con gli artisti locali sempre finalizzati alla raccolta fondi, donare due ore di lavoro straordinario al mese, ridurre le dimensioni dei “misteri del venerdì santo” con plastici più sobri e devolvere il risparmio alle casse comunali e  quant’altro la nostra fantasia saprà ispirare.

Sarebbe un segnale forte di partecipazione comunitaria al risanamento della nostra isola, con l’obiettivo futuro - è un sogno? - di approntare un bilancio comunale insieme ai cittadini: un’avventura sociale e politica nuova e di forte impatto, che potrebbe cambiare la storia dell’isola.

Se una famiglia rischia il fallimento, tutti i componenti della famiglia si danno da fare per scongiurare il disastro. Penso che anche per l’isola di Procida debba valere lo stesso ragionamento, in quanto, se malauguratamente l’isola dovesse essere commissariata, il danno sarebbe per tutti noi. Per cui è necessario dare priorità, sia politicamente che socialmente, al risanamento.

Estendere, per questo aspetto economico-amministrativo, all’intera comunità quello che sta facendo già da più di venti anni,  con impegno e passione, Operazione Primavera, dove cittadini di varia estrazione politica, insieme, danno tempo e risorse economiche per la cura  del nostro ambiente che diversamente sarebbe stato abbandonato a se stesso per mancanza di mezzi da parte del Comune, rappresenterebbe un grosso passo avanti.

E qualora riuscissimo ancora a realizzare, con fondi regionali o europei, la Sagra del Mare, le manifestazioni culturale, il Presepe Vivente e quant’altro ci sarà possibile, non dimenticheremmo mai il problema del risanamento, lanciando sempre in tali occasione, sottoscrizioni per Procida, come avviene ormai  in tante circostanze e in tante città anche con l’aiuto della televisione.

E’ vero, la terra non ha tremato qui a Procida, ma un terremoto economico-amministrativo c’è stato, per cui non possiamo ignorare questo impegno collettivo da condividere con gli attuali Amministratori.

Pasquale Lubrano Lavadera

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