Napoli: LA GRANDE FORZA DELLE CATACOMBE DI SAN GENNARO
Napoli: Le Catacombe di San Gennaro |
Siamo tutti a conoscenza di alcune difficoltà sorte tra la Chiesa napoletana e la Chiesa universale (Vaticano) sul modo di gestire le Catacombe, per diritto canonico di proprietà vaticana.
La Chiesa Universale (Vaticano) se da una parte non vuole alcuna restituzione sugli utili degli anni passatri, per il futuro vorrebbe comparere l'utilizzo degli utili delle Catacombe di San Gennaro alle modalita di utilizzo degli utili degli altri beni ambientali del Vaticano.
E' giusto questo?
A questo punto ci chiediamo: Ma la Chiesa di Napoli fa parte della Chiesa universale? La vita ecclesiale delle comunità napoletane come quella della Sanità che fa capo al parroco don Antonio Loffredo è parte della chiesa universale?
Noi pensiamo di sì, e pensiamo che la Chiesa universale (Vaticano) debba sentire profondamente suo il lavoro che Don Antonio Loffrredo ha avviato in quel quartiere che sta risorgendo dalle macerie morali dando lavoro e istruzione a molti giovani.
Pertanto, se è così, la Chiesa Universale (Vaticano) dovrebbe essere ben felice che il ricavato di quel lavoro serva a produrre altro lavoro, oltre alla conservazione e alla cura delle Catacombe dopo anni di completa incuria e abbandono.
Dare il lavoro a chi non ce l'ha, dare istruzione a che non ce l'ha è realizzare la parola di Gesù: "Ero affamato e mi hai dato da mangiare, ero ignorante e mi hai istruito, ero malato e ti sei preso cura di me...".
Possiamo sbagliarci, ma non pensiamo che coloro che gestiscono per il Vaticano altri beni ambientali stanno dando lavoro, stanno creando posti di lavoro, stanno riscattando dalla miseria e dalla malavita un intero quartiere degradato dalla criminalità e dal sottosviluppo.
Pertanto quello che è accaduto e accade alla Sanità non può essere comparato con quanto avviene in altre catacombe o in altre realta ambientali di proprietà del Vaticano.
E questo non per merito di qualcuno, ma perché Dio ha voluto aiutare quel popolo e si è servito del Cardinale Sepe, del sacerdote Don Antonio Loffredo e di quanti hanno creduto in quell'opera di amore vissuto e di riscatto.
Sì, non lo si può negare. Alla Sanità oggi è in atto un grande processo di riscatto socicale di portata universale e la Chiesa universale (Vaticano) dovrebbe essere ben felice di sostenere incoraggiare promuovere quanto è stato realizzato fino ad oggi e spronare tutti ad andare avanti senza interruzione.
Pertanto, se è così, la Chiesa Universale (Vaticano) dovrebbe essere ben felice che il ricavato di quel lavoro serva a produrre altro lavoro, oltre alla conservazione e alla cura delle Catacombe dopo anni di completa incuria e abbandono.
Dare il lavoro a chi non ce l'ha, dare istruzione a che non ce l'ha è realizzare la parola di Gesù: "Ero affamato e mi hai dato da mangiare, ero ignorante e mi hai istruito, ero malato e ti sei preso cura di me...".
Possiamo sbagliarci, ma non pensiamo che coloro che gestiscono per il Vaticano altri beni ambientali stanno dando lavoro, stanno creando posti di lavoro, stanno riscattando dalla miseria e dalla malavita un intero quartiere degradato dalla criminalità e dal sottosviluppo.
Pertanto quello che è accaduto e accade alla Sanità non può essere comparato con quanto avviene in altre catacombe o in altre realta ambientali di proprietà del Vaticano.
E questo non per merito di qualcuno, ma perché Dio ha voluto aiutare quel popolo e si è servito del Cardinale Sepe, del sacerdote Don Antonio Loffredo e di quanti hanno creduto in quell'opera di amore vissuto e di riscatto.
Sì, non lo si può negare. Alla Sanità oggi è in atto un grande processo di riscatto socicale di portata universale e la Chiesa universale (Vaticano) dovrebbe essere ben felice di sostenere incoraggiare promuovere quanto è stato realizzato fino ad oggi e spronare tutti ad andare avanti senza interruzione.
Quello che auspichiamo è che non venga mai meno la fiducia della Chiesa universale alla Comunità ecclesiale della Sanità.
Pasquale Lubrano Lavadera
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