Aboliamo i voti nelle scuole dell'obbligo!
Abbiamo già parlato negativamente delle prove INVALSI nella scuola dell'obbligo. Ma occorre anche ripensare il voto, strumento didattico che la Montessori aveva eliminato nelle sue classi insieme ai registri. Riportiamo alcune riflessioni sul voto di una maestra dopo aver consegnato le schede di valutazione alle famiglie:
“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.
Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.
I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti, successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita, l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.
I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.
La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.”
Il maestro Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa".
Il maestro Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: "Ha fatto quel che può, quel che non può non fa".
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