PROCIDA CAPITALE DELLA CULTURA

Procida: Il Casalieddo


Il mondo guarda Procida e Procida guarda il mondo. Nel progetto Procida Capitale si parla di eventi che si svolgeranno sull'isola e di eventi che si svolgeranno fuori dell'isola. E questa è la grande novità.

Procida può "colorare" quelle citta che si pongono in rapporto con noi e cercheranno di realizzare qualche evento nelle loro città, nel nome di Procida Capitale della cultura italiana 2022.

Una citta potrebbe realizzare uno spettacolo musicale e dedicarlo a Procida. Un'altra isola potrebbe dedicare un corteo di barche e dedicarlo a Procida. Un attore potrebbe offrirci una sua performance. Uno studioso di architettura potrebbe offrire un convegno sull'architettura mediterrana di Procida  via internet a tutti gli italiani.

Si potrebbe creare un gemellaggio a Macon citta di Lamartine e concordare  insieme un evento che si svolgerà a Macon. Tante le idee che potrebbero nascere

In tal mondo in tante città italiane e straniere, grazie a Procida, si accenderebbe una piccola luce.

Riuscirà Procida a far tutto questo? Io lo spero, come spero che vengano evitate scelte dannose e pericolose. Sì, perché come in tutti i progetti si corrono sempre pericoli.

Il pericolo che si corre oggi è quello di venire sommersi da tanti  che  pensano di venire a Procida e proporre il proprio evento.

Per Procida sarabbe la fine, perché verremmo schiacciati e appesantiti nel nostro lavoro sull'isola, che pure deve deve esserci, ma limitattamente ai nostri spazi e alle nostre possibilità e senza voler strafare.

Non possiamo andare oltre un certo numero di presenze  e questo va necessariamente rispettato e pone necessariamente dei paletti.

D'altra parte, non dimentichimolo mai,  non è la quantità di eventi che crea cultura. Sarebbe un errore micidiale pensarlo.

La cultura nasce dall'esperienza che il cittadino vive e assorbe vitalmente nella relazione con gli altri, aprendosi insieme alla bellezza, all'arte, alla conoscenza, ciascuno nel dono di sé. 

Procida realizzerà il suo sogno, se avrà  la capacità di donare i propri valori alle citta che si collegano con essa, affinche nello spirito di  condivisione quelle città  trovino la forza di viverli e realizzare i propri sogni  insieme con noi.

Un piccolo esempio: Procida, unica isola italiana che ha accolto 38 rifugiati africani. Ebbene donare questa esperienza alle città che si collegano con noi e proporre loro di promuovere e sensibilizzare  i loro cittadini all'accoglienza dei rifugiati.

Oppure proporre a queste città di presentare i libri che parlano di Procida, in primo luogo Graziella e L'isola di Arturo e poi tutti gli altri. 

Se avremo la forza di suscitare energie vive  nelle città che chiedono di collegarsi con noi, allora si che l'isola iniziera a realizzare il progetto di  Procida Capitale.

Creiamo relazioni costruttive con le città anche in vista del dopo, relazioni che portino collaborazione su tutto il vasto ventaglio sociale.

Come giustamente ha detto il ministro Franceschini, lanciamo ponti  di collaborazione e di rinascita con le città della Campania  e oltre.

Collaborazione che comincia oggi ma che si proietta anche negli anni a venire

Evitiamo decisamente di ridurre Procida Capitale della cultura italina ad una serie ininterrotta di manifestazioni,  che  ridurrebbe l'sola ad una vetrina smargiassa, annientando il suo sapore autentico della nostra gente, la sua genuita scontrosità, il suo amore per le tradìzioni più care, la sua caratteristica di popolo generoso e creativo, che ha saputo sempre risorgere dopo i momenti più duri della sua storia.

Saranno questi i vlori che, accolti e vissuti oggi, metteranno radici profonde nell'isola e nelle citta che ameranno relazionarsi con noi.

Pasquale Lubrano Lavadera

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