La verità fondamento della democrazia Alcune riflessioni in merito ad un comunicato stampa della Minoranza “Per Procida”



Leggendo il comunicato stampa del gruppo politico di Minoranza “Per Procida” apparso sul quotidiano “Il Dispari”, sono stato colpito dal tono di certe  affermazioni  usate nei confronti dell’attuale Maggioranza.
Ne cito qualcuna:
“Stancamente l’Amministrazione guidata dal Sindaco Ambrosino e dal sempre più ristretto e livoroso cerchio magico senza un programma ed una visione…”Poi si parla di “sgangherate circolari” e di  "amministrare il nulla col nulla" e infine“ Bugie ripetute cento, mille, un milione di volte.”
Quindi, dal punto di vista del gruppo “Per Procida”, noi procidani, attualmente, siamo governati  da un ristretto cerchio magico di individui stanchi e livorosi, che girano a vuoto senza un programma o un idea in testa; siamo altresì indotti a pensare a  circolari  sconnesse, mal ridotte, trasandate, sconclusionate nella logica e nella grammatica, a persone che di fatto sono una nullità, con l'unica virtù di saper dire una bugia milione di volte.
Se prendessimo per vero solo questa ultima “audace e pericolosa” affermazione, essendo la bugia politica un falso in atto pubblico, tra poco vedremmo presto i nostri stanchi, livorosi e sgangherati e nullafacenti Amministratori tutti in gattabuia.
Ma come se ciò non bastasse, la frase che ci ha  fatto più male è stata questa: “La cosa che più ci preoccupa in questo calvario gestionale e politico …(sono) le condizioni pietose nelle quali stanno trascinando i cittadini procidani.”
Di fronte a quest’affermazione non ci resterebbe che gridare: “Siamo ormai tutti in pericolo di sopravvivenza…Si salvi chi può."

Ma è questa la verità sulla situazione politica al Comune di Procida? E' reale l’immagine dell’Amministrazione Ambrosino, così come il gruppo “Per Procida” la presenta a noi tutti?  
Ognuno potrà dare la propria risposta

Personalmente, in coscienza, penso che la verità sia un’altra e precisamente questa: i nostri giovani Amministratori  hanno ereditato una situazione poltico-amministrativa molto dura e difficile, a tanti livelli: amministrativo, economico, finanziario, sociale ecc. 
Ciò nonostante, con innumerevoli sforzi e grande impegno hanno preso sulle loro spalle  l’isola, e stanno facendo il possibile e l’impossibile per riportare tutti noi in una condizione di normalità, anche con l’aiuto di cittadini che volontariamente si sono messi a disposizione.
Nessuno di essi è un  super eroe o un superman,  ma sono uomini e donne, nati e cresciuti tra la nostra gente,  con limiti e pregi, come tutti noi tra l’altro, i quali però hanno avuto il coraggio di proporsi al paese come Amministratori e, pur avendo trovato la situazione finanziaria al collasso,  non hanno voluto dichiarare un ufficiale dissesto,  assumendone in pieno  tutta la responsabilità.
E come per la situazione economica, così pure per la realtà complessa della Casa Comunale, dei lavori pubblici, di Terra Murata, dell'Ospedale ecc. ecc.
Pertanto, dal mio punto di vista,  meritano la nostra fiducia e collaborazione e, osiamo sperare, anche quella della Minoranza “Per Procida”. Senza per questo venir meno dal dovere di una critica costruttiva.
Qualcuno potrà obiettare che  l’Articolo 21 della Costituzione sancisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, per cui non ci sarebbe nulla da eccepire  nel comunicato stampa del gruppo “Per Procida”.
Non penso che sia proprio così; quando si scrive qualcosa, ci sono diritti ma anche doveri democratici. Lo dicono tutti i costituzionalisti e lo scrive anche Giuliano Pisapia, già Sindaco di Milano: 
“La libertà di opinione non può essere confusa con l’inesistente diritto di offendere, di divulgare notizie false, provocare allarmi, violare o mettere in pericolo diritti altrui. La verità diceva Mark Twain è il più grande valore che abbiamo ed è uno dei fondamenti della democrazia”.1 
E una delle prime verità è che siamo uguali, liberi e fratelli, per cui dobbiamo tendere alla fraternità anche in politica. Diversamente è "guerra" e la guerra in politica genera solo "macerie" disgregazione sociale, sfiducia nelle istituzione, violenza. 


Pasquale Lubrano Lavadera




[1] Giuliano Pisapia: Un arbitro contro le bugie della rete, La Repubblica 2-2-2017

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