Procida, Luigi Nappa Art Gallery
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Alcune modelle con i vestiti disegnati da Luigi Nappa nella serata inaugurale della Luigi Nappa art Gallery |
Durante la serata è stato letto un brano dal diario personale di Luigi Nappa, che ha offerto generosamente a visitatori e amici alcuni guizzi della sua fervida ispirazione. Lo riportiamo qui di seguito:
Il MOZZICONE DI MATITA
L'ultimo
frammento di carboncino di una matita è rimasto solo, e adesso, nudo e
indifeso, senza il suo legno, giace sul
mio bianco tavolo di lavoro. E' li,
immobile, minuzzolo, tra bicchieri di colori, libri, fotografie, pennelli, macchina
fotografica e tant'altro.
Lo
guardo; non si muove, mi fa tanta tenerezza. Forse io e lui stiamo pensando la stessa
cosa: dopo aver dato tutto, si giunge alla fine e appena si diventa poco maneggevoli si resta
abbandonati.
Lo
raccolgo, è più corto di un centimetro, cerco di aggiustarlo tra le tre dita
della mano, ma rotola, scappa, mi cade. Dalla radio arriva la voce dolorosa del
violino di Mendelson e non mi sembra un caso. Riafferro il mozzicone, lo aggiusto
tra le dita, ma sembra proprio che non voglia stare al gioco, poi, vista la mia insistenza, si
abbandona e si lascia possedere...Preso un foglio di cartoncino bianco, lascio
guidare la mia mano dalla forza del
mozzicone che graffia il foglio…su e giù e tutt'intorno.
Il
suono del suo graffiare e come un lamento dolce e sensuale; all'inizio è lento,
a tratti diventa più veloce, si attorciglia, si libera, indugia, poi si ferma e
infine si riprende sotto la stretta delle mie dita.
L'immaginazione
inizia il suo gioco magico: il frammento di carboncino sembra grattare il
foglio con lo stesso ritmo del violino, sembra impazzito e…pochi instanti dopo
vedo venir fuori dal foglio un nudo di donna… i suoi capelli ribelli, attorcigliati,
cadenti e folti, li sento tra le mie dita duri come il mozzicone che... non si
calma, continua; guida le mie dita… imprigionando con tratti neri il suo
sinuoso corpo piccolo e seducente... ormai è
impossibile trattenerlo quasi interamente consumato.
Vorrei prolungare all’infinito questo gioco, ma
è impossibile, mi cade dalle dita e rimane sul foglio… a guardarla, come del resto sto facendo anch'io. Cerco dei
colori , ma i bicchieri sono vuoti e il colore rimasto è secco. Vorrei recintare
di colore il suo corpo, tutto intorno come a proteggerla, ma non è possibile, si
e giunti alla fine e…alla fine non c'è il dopo.
Luigi Nappa
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