Dino Ambrosino: "Il Porto di Marina Grande andava consegnato ai procidani"

 Procida: Dino  Ambrosino Capogruppo di "Insieme per Procida" in Consiglio Comunale
Abbiamo rivolto alcune domande ai tre candidati per le primarie del Movimento “La Procida che vorrei” che si terranno a Procida il 20 e il 21 dicembre Cominciamo col pubblicare le risposte di Dino Ambrosino, capogruppo di "Insieme per Procida" nel Consiglio Comunale, in carica fino alle prossime elezioni.

1- Mi colpiva una frase di un politico: “L’umiltà contro l’arroganza di certi politici”. Cos’è per te l’umiltà in politica.
E' un valore, a cui dobbiamo ispirarci. E' necessaria per mettersi sempre in ascolto delle reali richieste dei cittadini. A volte queste sono "condite" da atteggiamenti molto critici o pregiudiziali, e l'umiltà serve a recepire il senso profondo di una posizione al di là degli accenti con cui viene posta. Bisogna essere umili anche nel considerare che le nostre idee  possono non essere la risposta adeguata a tutte le domande: per questo è importante sforzarsi e, a volte, rinunciarvi. 
2-Il tuo giudizio politico sulle Amministrazioni di Centro-Destra che si sono succedute in questi decenni alla guida del paese?
E' mancato un progetto che vedesse al centro gli interessi della comunità: tante decisioni sono state viziate dall'esigenza di accontentare i singoli, a scapito del bene comune. Mettiamo, ad esempio, tutti i piccoli progetti finanziati tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila: sono state sperperate risorse in tanti piccoli rivoli che non hanno portato né al benessere comune, né, alla fine, al benessere dei singoli. Sono state sciupate occasioni irripetibili come l'uscita del Comune dal dissesto che ha portato tanto denaro nelle casse dell'Ente, e che poteva costituire un momento di responsabile risanamento del bilancio. E anche occasioni storiche come la grande promozione pubblicitaria ottenuta col "Postino" di Troisi, vanificata da una realtà di degrado e disordine che ha allontanato i turisti (ricordiamo “motorini in Paradiso” di Piero Ottone). Altri terribili difetti di queste amministrazioni sono state la superficialità, la sciatteria e la continua litigiosità che hanno portato a decisioni affrettate, contraddittorie, negative per il paese. Consideriamo il progetto dei cassonetti interrati, di cui ancora ammiriamo le carcasse, il tentativo fallito di portare il Bannock nel porto commerciale, il sistema di ripascimento delle spiagge, le società partecipate, i totem informativi, il riassetto di piazza della Repubblica oggi alla terza edizione, e lo spreco di tanto denaro per finanziare progetti che sono rimasti solo sulla carta. 
3-Era indispensabile vendere la maggior parte dei beni immobili per recuperare qualche spicciolo?
Lo è stato negli ultimi anni, quando oramai la situazione era troppo rigida e il dissesto economico era ineluttabile. Se alla fine degli anni Novanta non si fossero sciupate le risorse, con un'amministrazione sobria e lungimirante, oggi avremmo ancora i nostri beni immobili. Ciò non significa che, in assoluto, era ingiusto venderli; tuttavia si sarebbero potute reinvestire le risorse per progetti pubblici. Alla fine, invece, i proventi della vendita di case e terreni del Comune sono stati utilizzati per tamponare le grosse falle della gestione ordinaria. Senza nessun vantaggio per la comunità che ci ha solo rimesso.


 4-Il Sindaco Mario Spinetti diceva sempre che il politico eletto deve chiedere critiche costruttive al cittadino e non adulazione e formali consensi. 
Condivido questo pensiero al punto che milito in uno schieramento di centro-sinistra che è sempre ipercritico, innanzitutto verso se stesso. Bisogna mettersi in discussione, ascoltare e stimolare le critiche perché queste servono a prendere le decisioni con maggiore cognizione e responsabilità.
 5-A livello nazionale  si parla di azzerare le società partecipate create nei comuni. Procida non le ha azzerate e, a quanto ci risulta, L'Amministrazione di centro-destra di procida ha detto chiaramente che  la minoranza non aveva diritto a visionare gli atti di queste società. Ti sembra giusto?
La stagione delle società partecipate è stata negativa per l'Italia e per Procida. Basti pensare all'EVI, la SEPA e al Parco Letterario. Ma il Consiglio Comunale, anche in seguito alle nostre  battaglie, ha finalmente deliberato il loro scioglimento. Resta la SAP, che svolge un servizio essenziale, e che può continuare ad esistere se ispira la sua azione al criterio di economicità. E c'è Isola di Procida Navigando, che può essere ceduta, se le quote del Comune vengono adeguatamente remunerate. Lo strumento delle partecipate in assoluto non era negativo. E' la loro gestione che le ha rese un grosso danno. Ogniqualvolta ne abbiamo chiesto gli atti, questi sono stati consegnati sempre con estremo ritardo, quando le decisioni erano già prese. Se si mettono fuori gioco i controlli, è evidente che i cattivi amministratori ne approfittano.
6-Il porto viene consegnato dagli Amministratori  a cittadini non procidani. Hai condiviso questa scelta?
Non l'ho mai condivisa, e mi permetto di ricordare di aver votato contro questa decisione sin dal 2003. Era evidente, da allora, che gli interessi dei procidani venivano svenduti sui tavoli romani a vantaggio di cattivi imprenditori. Questi, invece di concorrere nel libero mercato come tutti gli altri, hanno approfittato del mantello di protezione pubblico per fare affari. Con l'epilogo assurdo che l'Amministratore Delegato della società pubblica Italia Navigando è oggi il proprietario, privato, del 51% del nostro porto turistico! Gli Amministratori di Procida non hanno mai contrastato questo disegno; hanno anzi disatteso una delibera unanime del Consiglio Comunale che chiedeva la maggioranza delle azioni per il nostro Comune.

 
7-Quale atteggiamento deve avere un Amministratore locale nei confronti della Scuola?
Innanzitutto l'esigenza di dedicarvi più risorse economiche, considerato lo stato di degrado di diverse strutture. Oppure la disponibilità a che i genitori possano intervenire con le proprie forze per risolvere alcuni problemi, nei limiti delle possibilità.  Contemporaneamente la necessità di una forte interlocuzione con insegnanti ed alunni. Gli argomenti strategici di una buona raccolta differenziata, riduzione del traffico, attenzione all'ambiente, solidarietà, devono passare per una stretta collaborazione tra le due Istituzioni. Con questo spirito, durante la mia esperienza di Presidente del Consiglio d'Istituto abbiamo fortemente sostenuto due progetti proposti da genitori. "Camminando s'impara" di Gianni Scotto di Carlo,  da cui poi è nato il servizio bus a cura dei Vigili Urbani, e il progetto "lunch box", lanciato dal Comitato Mensa con Salvatore Trapanese, che oggi alleggerisce i rifiuti indifferenziati della scuola di oltre il 90%.
 8- I principali diritti dei cittadini da difendere e i doveri da sottolineare.
I diritti da difendere sono i servizi. I procidani pagano molte tasse al Comune di Procida e sinora hanno ricevuto in cambio un livello inadeguato di prestazioni. I doveri sono quelli del rispetto per il resto della comunità, da cui scaturisce il rispetto per i propri figli. Tra i doveri che dobbiamo sottolineare c'è quello di mantenere in uno stato di decoro gli spazi pubblici, iniziando dal deposito corretto dei rifiuti domestici, degli ingombranti e dell'amianto.
9- La coalizione” Insieme per Procida” ha costituito un momento di grande speranza per quei cittadini che non si riconoscevano nella coalizione di centrodestra. Cosa resta di quell’esperienza  e quanto di essa confluisce in “La Procida che vorrei”.
Restano i tanti protagonisti e la speranza di poter dare un futuro diverso a Procida. Restano il progetto programmatico e il metodo di lavoro che punta sulla partecipazione per ottenere un cambio culturale. Le Primarie sono uno step importante di questo percorso: danno ai cittadini elettori la responsabilità di decidere su un argomento che i nostri avversari affrontano in pochissimi nelle loro case private. Ci presentiamo alle prossime amministrative con questo bigliettino da visita: siamo quelli che hanno predicato la partecipazione e che l’hanno favorita alla prima occasione importante.
 10 - Il Centrodestra  non possiede nel suo metodo politico la consultazione continua delle categorie, delle Associazioni, delle altre istituzioni e dei cittadini, prima di prendere importanti decisioni.  Mario Spinetti, invece, prima di ogni decisione interpellava i cittadini, poi si portava in Consiglio Comunale ed infine in Giunta. Condividi?
Il nostro obiettivo è quello di cambiare molte cose a Procida, iniziando dalle cattive abitudini. Per ottenerlo è necessario confrontarsi con le aggregazioni di cittadini affinché siano realmente percepiti i vantaggi delle novità. Schematizzando, il nostro metodo circolare prevede: proposta, confronto critico con le categorie, sperimentazione, verifica dei risultati.
11-Dopo quello che è successo a Venezia, poi a Roma viene a tutti la preoccupazione che tutti i comuni sono minacciati. Cosa si può costruire una politica onesta? 
L’onestà deve andare di moda. Rubo uno slogan molto efficace dei 5 Stelle. Ma a differenza loro, credo che il problema non è solo della classe politica. E’ la società italiana profondamente malata. Indipendentemente dalla politica, noi sappiamo che anche per trovare il più comune dei lavori c’è bisogno di “conoscere qualcuno”. Nella misura in cui accusiamo solo la politica di essere corrotta, troviamo un capro espiatorio e sminuiamo il fenomeno. Invece dobbiamo sostenere il valore dell’onestà e della meritocrazia innanzitutto tra noi cittadini e fare pressione sulla politica affinché queste istanze siano rispettate anche nell’ambito dei pubblici poteri. 
12 -L’economia dell’isola poggia ancora molto  sulla navigazione, sul commercio e solo ultimamente si apre  al turismo. Molti gli investimenti di Procidani in tale direzione. Anzi  possiamo dire che gli operatori turistici in questo momento storico sono quelli che più di ogni altro stanno investendo capitali per l’isola, rischiando anche di persona. A loro va la nostra ammirazione per il coraggio che mettono in campo, anche perché Procida  può offrire solo la bellezza dell’isola, la sua cultura  il suo silenzio le sue meravigliose spiagge, i suoi giardini e il bene inestimabile di Vivara. Vacanze e soggiorni quindi adatti alle famiglie ad artisti, a cittadini amanti della natura incontaminata e della bellezza. Cosa possiamo fare per incrementare questo turismo speciale che può intercettare oggi migliaia di visitatori  in tutta l’Europa  in ogni stagione dell’anno?
Dobbiamo rendere Procida più vivibile. Puntare innanzitutto sulla qualità della vita di chi ha deciso di restarvi, risolvendo i tanti problemi ordinari e quotidiani. Ottenuto questo risultato, sarà naturale un incremento di presenze turistiche. Proporrei di puntare sul turismo delle neo-famiglie cercando di incrementare la stagione ad almeno 6 mesi l’anno. Procida è una destinazione ideale per i bambini piccoli: ce lo dice l’esperienza, la comodità degli accessi al mare, la sicurezza, la facilità con cui i ragazzi ospiti si integrano con i nostri figli. Ecco, l’obiettivo del nostro impegno amministrativo deve essere rendere l’isola più vivibile per i nostri bambini. Ne conseguirà l’interesse delle famiglie forestiere a trascorrervi maggiori periodi di vacanza.
a cura di Pasquale Lubrano Lavadera




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