Procida: Perché il centro sinistra dopo 25 anni torna alla guida dell'isola.
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Procida: Si gioisce per il successo ottenuto dalla lista La Procida che vorrei. |
La gioia di una vittoria. Si la gioia di aver intercettato le esigenze più profonde del popolo procidano, ricevendo la delega amministrativa del Comune di Procida per i prossimi 5 anni, con Dino Ambrosino Sindaco.
Fin dal dopoguerra la
sinistra aveva trovato con difficoltà collocazione nell’ambito politico e con
notevoli ostacoli, in una popolazione ancora troppo legata ad una visione
politica non democratica. Nell’immediato dopoguerra, infatti, Procida votò in
maggioranza per la Monarchia e non per la Repubblica, e in questi 60 anni è stata quasi sempre amministrata da coalizioni di centro e di centrodestra. Ricordiamo infatti l'Amministrazione di Centrosinitra dei primi anni 90 con il Sindaco Aniello Scotto di Santolo.
Cosa è accaduto oggi di
nuovo? Perché Procida ha creduto questa volta in questa compagine di
Centrosinistra, a tal punto da non dare più
fiducia a quel Centrodestra al quale si
era tenacemente aggrappata?
Certamente avranno
influito gli errori politici delle passate Amministrazioni di questi ultimi
venti anni, ma non sarebbe stato possibile se non fossero intervenuti fattori nuovi e determinanti.
Un segnale di speranza
già s’era avvertito nella passata tornata elettorale del 2010, allorquando il
movimento Procida insieme guidato da
Aniello Scotto di Santolo aveva dato vita alla lista civica “Insieme per
Procida” che raggruppava il PD locale,
“Italia dei Valori” e tante forze associative della società civile, sfiorando
per circa ottanta voti la vittoria.
Il PD ne era uscito in
qualche modo rafforzato e, superata la delusione della sconfitta, aveva
intravisto nel tempo la possibilità di una rimonta, ponendosi quasi
naturalmente alla guida di un nuovo processo che, proseguendo il lavoro di “Insieme per Procida”, chiamava a raccolta soprattutto le nuove
generazione, solitamente molto lontane dalla politica.
Nasce così movimento politico, “La Procida che vorrei”, non bloccato ideologicamente, ma
molto aperto al sogno delle nuove generazione e alla loro originale creatività, e bene ancorato a quei valori di partecipazione attiva espressi da "Insieme per Procida"
In particolare il
giovane Dino Ambrosino, che veniva indicato da tutti come colui che avrebbe
rappresentato istituzionalmente tale sogno, ha colto la trasformazione in atto
della realtà sociale e compreso che
il senso di disagio vissuto dalle
nuove generazioni, era stato generato da una mancata attenzione delle
istituzioni tutte verso la realtà giovanile, desiderosa di una forte carica
ideale che nessuno fino ad oggi era riuscito a offrire, ed ha voluto rispondere
a questa esigenza vitale chiamando i giovani a progettare il programma insieme agli adulti. Ed è stato proprio questa collaborazione tra giovani ed adulti un punto forte del Movimento.
Inoltre Ambrosino ha voluto le primarie per verificare se la sua candidatura a futuro Sindaco fosse
sentita ed accettata.
Sono poi nati
laboratori politici per settori di interesse, sostegno ad azioni ecologiche già presenti sul territorio,
percorsi di riscoperta ambientale, progetti di sviluppo cooperativo,
presentazioni di libri, incontri sull’energia alternativa, lasciando venire
sempre più in evidenza che c’era un modo diverso di intendere e di vivere la
politica, non più nel chiuso delle stanze ma a contatto con i cittadini tutti,
senza alcuna discriminazione.
Pertanto nel mentre si
andava formulando una proposta concreta in ogni ambito, alla quale moltissimi gruppi e singoli cittadini hanno dato il loro contributo, si affermava il
concetto di una polita non scelta come professione, e si parlava con insistenza
di viva partecipazione e collaborazione con i cittadini, si auspicava la lotta
alla corruzione e al clientelismo e si sanciva la necessità di un patto
elettorale che portasse gli Amministratori a verificare continuamente il
proprio operato con i cittadini nella massima trasparenza delle scelte.
Ed è stato a nostro
parere questo modo nuovo di intendere la politica che ha aperto gli occhi di
tanti che mai avevano sentito un candidato a Sindaco e i relativi candidati
consiglieri affermare a voce alta e con
coraggio questo desiderio di cambiare il destino dell’isola, tristemente
segnato dalla politica di un Centrodestra che non era riuscita a intercettare il
desiderio di cambiamento della popolazione, né la forza propositiva e coraggiosa
dei giovani.
Qualcuno non concorderà
con questa analisi ma è innegabile che
il coinvolgimento che “La Procida che vorrei” ha saputo creare tra la gente è stata come un onda che si è abbattuta
positivamente sull’isola per lavarne le impurità, le incrostazioni, i detriti,
per farla risplendere di nuova luce.
Ma soprattutto è rinata
la speranza che insieme, istituzioni e cittadini, si potesse affrontare la
complessità delle nostre situazioni, sapendo che in futuro nulla sarà più
scontato, e che tutto si costruirà con l’impegno generoso, volontario e
gratuito dei cittadini, primi collaboratori del Sindaco e dei Consiglieri.
Con “La Procida che
vorrei”, con Dino Ambrosino e i suoi consiglieri, l’isola è tornata nelle mani
dei procidani. Alla gioia della vittoria ora subentra la responsabilità
collettiva di dover tirare l’isola fuori da un baratro. Ma la maturità di un
popolo la si manifesta non tanto nei momenti esaltanti quanto nei momenti di prova e di difficoltà. Mercoledì 10 giugno 2015 il primo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione
Comincia per chi
ci ha creduto il cammino della rinascita.
La proposta è stata formulata ma, come ha scritto il poeta A. Machado,
“la strada che si apre davanti a noi mentre la percorriamo insieme.”
Pasquale Lubrano
Lavadera
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