Traffico a Procida: una polemica inutile
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Procida via Pizzago: unico tratto di strada pedonale con belvedere sulla Chiaia oggi ridotta a strada di scorrimento. |
Pensiamo che sul traffico a Procida ci sia un
errore di valutazione che va chiarito. E’ bastato l’annuncio
di una limitazione di orario nella circolazione da parte della nuova Amministrazione che sono
cominciate le polemiche: sì, no, ma, però, non si deve, non si può ecc. ecc.
Quando un Sindaco
limita l’uso di auto e motorini, non si tratta di un divieto, ma solo un
provvedimento per armonizzare quel diritto alla circolazione con molti altri
diritti.
C’è, sì, il diritto all’uso dei motoveicoli, ma a determinate condizioni che molti
dimenticano: le strade devono essere con determinate carreggiate e dotate di
marciapiedi e di percorsi pedonali e la velocità deve essere ridotta; c’è il
diritto della mamma che porta il bimbo in carrozzina a non essere vessata ed
avvelenata dagli scarichi automobilistici, c’è il diritto dei cittadini a
godere di spazi pubblici privi di traffico; c’è il diritto all’incolumità dei
pedoni che devono poter camminare senza correre pericoli; c’è il diritto a
respirare atmosfera non inquinata, c’è il diritto a non essere assordati dai
rumori.
A questi diritti
corrispondono precisi doveri e tra questi c’è sicuramente il dovere di autolimitazione dell’uso dei motoveicoli in
un’isoletta di 3,7 kmq, priva per la maggior parte di strade idonee per
sopportare la presenza di oltre diecimila auto e motorini.
E’ quindi un dovere
amministrativo intervenire per armonizzare
i tanti diritti e ricordare a tutti quei doveri civici senza i quali il
paese è una giungla impazzita con animali feroci capaci di sbranarci quando
meno ce lo aspettiamo. Ricordiamo con dolore i tanti morti sulle strade e i
continui incidenti.
E’ pur vero che negli
ultimi anni abbiamo molto sofferto molto per carenze amministrative su questo
aspetto. La nostra vita e l’isola intera è stata spesso lasciata in balia di se
stessa. Bene ha fatto quindi, anzi
benissimo, il Sindaco Dino Ambrosino che ha dato subito un segnale forte,
concedendo a noi tutti delle fasce orarie di libertà pedonale nei giorni di
venerdì e sabato e domenica. Un provvedimento ancora parziale ma di forte
impatto sociale che prelude sicuramente ad un piano più articolato e duraturo.
Resta però una verità
di fondo: poiché a Procida ormai non si può quasi più camminare tranquillamente, il
benessere dell’isola comincia dalla nostra capacità di autoregolamentare
l’orario di circolazione del traffico.
A rigor di logica non
dovremmo più parlare di divieto, perché quello che è stato concesso dai vecchi
amministratori fino ad ieri è stato una sorta di "incosciente e superficiale elargizione", in quanto le strade di Procida non consentono un traffico indiscriminato e di così grande
portata.
Dovremmo piuttosto parlare, da oggi in poi, ribaltando completamente l’ordine
delle cose, di ordinanza sindacale che autorizza la circolazione solo dalle ore X alle
ore Y.
In fondo il nocciolo della questione è questo: Procida,
per la struttura delle sue strade, per la sua conformazione geografica e per l'assetto architettonico non può essere percorsa dalla quantità
enorme di auto e motorini e camions oggi presente sul territorio; pertanto il Sindaco,
volendo soddisfare anche il diritto alla circolazione, seppur limitatamente, e prese le
opportune precauzioni, può consentirlo solo in determinate fasce orarie e per uso di stretta necessità. Non farlo è miopia colpevole dal punto di vista sociale e politico
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