Quale futuro per "La Procida che vorrei" che oggi amministra l'isola
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Procida: Piazza della Repubblica 29 maggio 2015 |
Abbiamo
saputo che c’ stato, nei giorni scorsi, un incontro
del gruppo consiliare “La Procida che vorrei” con Aniello Scotto di Santolo
e alcuni componenti di “Insieme per Procida”
per una verifica dell’andamento della vita amministrativa ma anche per analizzare
la situazione interna tra le varie
componenti che hanno portato alla formazione del movimento la Procida che
vorrei.
Da
quanto ci risulta l’incontro è stato costruttivo in quanto c’è stata
trasparenza nelle posizioni, esposizione delle criticità da parte di “Insieme
per Procida”, disponibilità del Sindaco Raimondo Ambrosino ad una maggiore
sinergia.
Questo
lascia bene sperare per il futuro, in quanto come abbiamo ripetuto nei
precedenti articoli: ogni movimento politico che nasce ha una sua storia e
delle radici precise. Solo la fedeltà ad esse darà linfa sempre nuova per
andare avanti.
Se
invece in qualche componente si affaccia - ed è accaduto nel passato - la tentazione
di tagliare le radici, con tentativi di divisioni e spaccature, ecco che quel
movimento viene indebolito politicamente a livello di idee e progetti, ma anche
nell’attualizzazione del programma, formulato insieme dai vari gruppi.
Sappiamo
tutti che la “Procida che vorrei”, lista civica di Centrosinistra, nata in
continuità con la precedente coalizione “Insieme per Procida” con l’aggiunta
di un vivace movimento giovanile, ha dato fiducia al paese ed ha vinto le
elezioni amministrative del 31 maggio 2015, dopo 23 anni di incontrastata
vittoria de Centrodestra. Cosa non di
poco conto dal punto di vista politico.
La
forza di questa coalizione è stata proprio l’unione delle diversità che la
componevano, giovani e adulti insieme per dare una svolta politica, nella
ricerca continua dell’unità interna fra le varie “anime”. Processo non facile
che ha avuto il suo travaglio interno, ma che alla fine ha proposto al paese
quella dimensione di unità voluta da tutti.
Unità
che è il bene più prezioso della politica e della vita sociale ma che chiede
continuamente un prezzo da pagare. E in questo prezzo rientra proprio la fatica
continua di andare avanti insieme, mettendo al bando i giudizi personali, i
pregiudizi, i processi alle intenzioni, e la comunicazione violenta, per
tentare sempre, come metodo politico, “ il meno perfetto nell’unità anziché il
più perfetto nella disunità” sapendo
sempre ricominciare dopo ogni rottura.
E
tutto questo sforzo non si genera automaticamente, ma chiede impegno costante
da parte di tutti, tempo, programmazione. Una programmazione che non è un
opzional ma una necessità vitale. Così come viene
programmato un progetto di risoluzione di un problema, allo stesso modo va
programmato anche quel progetto politico che deve mantenere l’unità della
coalizione.
In
tutti i nostri interventi, in questi mesi, abbiamo sempre messo in evidenza l’importanza di
questo impegno. Anche nell’ultimo articolo “Procida: lotta al degrado” in cui
abbiamo sottolineato il grande merito dell’attuale compagine
amministrativa a livello politico locale,
in chiusura raccomandavamo ai nuovi Amministratori, prima di tutto la coesione interna in maniera
eroica, il dialogo costante… il recupero
doveroso di tutte quelle forze sane che hanno portato alla vittoria “La
Procida che vorrei”.
Ora
se tra i gruppi che hanno lavorato alla
costituzione di tale nuova forza politica, definito insieme la stesura del
manifesto elettorale, la formazione della lista, può essere venuto meno
quell’afflato che ha portato alla vittoria di essa nelle ultime elezioni
lezioni, è forse venuto il momento di
fare il punto sulla costituzione di quella alleanza, per capire quali passi
fare per il futuro e come ritornare ad essere con più slancio e vigore pronti ad affrontare insieme i grandi
problemi che affliggono Procida. Ci possono essere diversità, ma in un regime
democratico, esse sono una ricchezza da
sfruttare e non un ostacolo da rimuovere.
Vogliamo
sperare che, dopo questo primo anno e mezzo di impegno coinvolgente e problematico,
“La Procida che vorrei” sappia programmare con intelligenza lungimirante
momenti di verifica critica con le componenti di base, onde mantenere unite le
forze che l’anno generata con senso di responsabilità, per il bene del paese. E
che dopo quell’incontro avvenuto nei giorni scorsi possa esserci un seguito.
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