Procida: Combattere le divisioni interne. Intervista al Segretario della sezione locale del PD

Raimondo Scotto di Covella

Combattere le divisioni interne e puntare sempre al bene comune
Intervista al Segretario della locale sezione del PD, Raimondo Scotto di Covella

Sono passati alcuni mesi da quando Raimondo Scotto di Covella è stato eletto segretario del PD a Procida. Si sono nel frattempo determinati alcuni cambiamenti nell’attuale maggioranza con la creazione di un gruppo autonomo dei componenti del Movimento 5 Stelle. Sono giunti i rifugiati nell’isola e si stanno inserendo con armonia ed equilibro nella nostra realtà. E’ cominciata la nostra stagione estiva affollatissima e con richieste superiori alle possibilità. Ma partiamo dalle ultime elezioni del 4 marzo:

Come è andata quella tornata elettorale a Procida?

Il PD a Procida ha mantenuto. Nella debacle nazionale molto dolorosa  la nostra prestazione è stata una delle migliori a livello regionale, con un risultato in linea alla media nazionale. Mantenere il 18% con la presenza forte dei 5 Stelle, è stato un risultato importante.

Quali iniziative state portando avanti per dare forza e vitalità al vostro gruppo?

Il partito qui a Procida nella sua eterogeneità (per le diverse esperienze personali e politiche dei vari iscritti) prova a fare sintesi a differenza del nazionale.
Prima di tutto un lavoro di dialogo ma soprattutto far capire ai livelli più alti (provinciale, regionale e anche nazionale) che c’è bisogno di una maggiore lealtà all’interno del partito. Abbiamo visto e sofferto per quello che è avvenuto per contrasti interni a livello nazionale. Il popolo rifiuta il consenso ad un partito fragile e litigioso. Stiamo puntando alle nuove generazioni cariche di ideali e di speranze. Speriamo che con loro  si possa riprendere sull’isola la marcia perduta. Ma senza scaricare chi semmai nel silenzio a lavorato da anni all’unità del partito ad un confronto serio e costruttivo.

Pensi che ci possa essere una ripresa a livello nazionale?

Lo spero. Nonostante quel che si dice il partito c’è e sta lavorando in tutte le sedi, a livello locale, regionale nazionale, nonostante i limiti storici e politici che si sono evidenziati. Non mi piace però la strada presa dall’attuale segretario Martina e da una parte del partito. Inseguire i 5stelle e il suo elettorato è pura follia. Bersani subì un’umiliazione pesante del 2013 e Martina ne rischia una peggiore oggi. È assordante però il silenzio di quella parte che è sempre stata critica contro la segreteria Renzi e oggi nulla dice delle vergognose politiche messe in atto da questo Governo.

Quale dovrà essere la leva principale con la quale pensi si possa invertire la rotta?

Riprendere con slancio il profilo riformista, puntare ad allargare la visione europeista, facendo riscoprire il grande valore dell’Europa unita non solo a livello economico. Impegniamoci a costruire l’Europa dei popoli con le diverse culture ed etnie. Non possiamo pensare di risolvere i problemi italiani chiudendo i nostri confini. Oggi le società, le nazioni sono di fatto interdipendenti. Quello che avviene in Francia, in Germania influenza tutti noi. Come pure non possiamo dire: quello che avviene in Africa non ci riguarda. Maggiore integrazione ed apertura. I giovani sono pronti a questo.

Nell’immediato qui sull’isola da cosa partiresti.

Vorremmo  partire dai principi costituzionali In particolare da tempo, insieme con l’assessore Rossella Lauro vorremmo portare avanti discussioni, confronti sulle regole democratiche. Senza dimenticarci quelle che sono delle priorità per il nostro territorio: trasporti, sanità, edilizia, commercio.

C’è qualche difficoltà nel gruppo di maggioranza procidano?

Quando si lavora con impegno tra forze diverse per esperienze e per idee, le difficoltà sono fisiologiche e questo ad ogni livello, non solo politico. Venendo a la Procida che vorrei (PCV) era logico pensare che dopo il 4 marzo,  con il Movimento 5 Stelle che ha avuto una grande affermazione, quei consiglieri che si riconoscono  in questa compagine hanno sentito l’esigenza di una maggiore visibilità. Il Sindaco Ambrosino lo ha capito e con saggezza e spirito di servizio ha cercato di mantenere  unite le forze che compongono l’attuale maggioranza. Prova ne è il fatto che le deleghe non sono state ritirate. Certo un momento di autocritica da parte di chi è “fuoriuscito” sarebbe stato necessario. Le colpe non sono mai di una sola parte. Autocritica che non mi risulta sia arrivata, anzi. Dai comunicati letti sembra che fino ad oggi siano stati tutt’altro che amministratori. Si vuole combattere il sistema dimenticandosi di esserne i protagonisti.

La maggior parte dell’attuale giunta è espressione del PD. Questo può creare qualche difficoltà?

È forse vero il contrario. Fermo restando che la PCV nasce come lista civica in cui i riconoscono diverse anime, l’appartenenza al PD può essere la leva per avere un migliore contatto con le istituzioni regionali ma anche con i nostri rappresentati in parlamento, Gennaro Migliore e Valeria Valente in testa.

Come sta reagendo la popolazione procidana di fronte all’attuale impegno dell’Amministrazione Comunale?

Ascolto molto e mi accorgo che c’è malcontento. Cerco di indagare e scopro che spesso ogni cittadino è fermo sul suo punto di vista e non si pone minimamente l’obiettivo del bene comune. E logico che se io guardo solo i miei interessi, se essi non sono soddisfatti, critico ed esprimo giudizi negativi.

Se a Procida nessuno ha educato i cittadini a vivere il bene comune, come si può invertire la rotta.. vedi una strada?

Bisogna stare di più tra la gente, ascoltare critiche e argomentare  le scelte, spiegare. Far capire perché si è scelto quel provvedimento e non un altro. Occorre quindi una maggiore informazione e formazione, ma nelle piazze…Ridare alla piazza la sua vera funzione di luogo di aggregazione e di confronto. Ritornare anche nelle sedi di partito. Manca oggi un sano confronto politico tra le parti.

C’è dal tuo punto di vista un problema  da affrontare in maniera prioritaria?

Sicuramente quello del traffico. Un problema di cui si parla sempre ma che non riusciamo mai a risolvere, in quanto ognuno pur soffrendo, non vuole che si tocchi il diritto ad usare il motorino e la macchina. Anche io non voglio rinunciare al motorino perché mi è utile. Devo però aprire la mia mente al limite che esiste nell’isola, una piccola isola con altissima densità abitativa con stradine strette. Le amministrazioni passate si sono sempre arenate su questo problema, perché sempre un provvedimento accontentava alcuni e ne scontentava altri. Chiediamoci però qual è il bene per l’isola tutta a livello di mobilità  e individuatolo cerchiamo un piano organico che lo contempli. Un piano a lungo termine e obiettivi a medio termine. Ma occorre lavorarci a tutti i livelli, nelle associazioni, nelle scuole, nei circoli, nelle comunità. I lavori pubblici non hanno aiutato in tal senso. Un piano traffico nel pieno di una serie di opere importanti non sarebbe stato fattibile. Molti parlano di incostituzionalità e limitazione della libertà personale, ma ricordo che anni fa ci sono stati divieti di circolazione dalle 20 alle 5 di mattina.

Quale è l’aspetto sul quale l’Amministrazione sta ben lavorando?

Sicuramente sul risanamento economico. L’amministrazione si è trovata un paese collassato con milioni di euro di debiti e con la Corte dei Conti che reclama un risanamento. Pochi riflettono su lavoro che si sta facendo per rimettere in ordine i conti.  

Intervista a  cura di Pasquale Lubrano Lavadera

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