Procida: IL MISTERO DELLA CAMPANA SCOMPARSA

 

Procida: Inaugurazione della Campana nella Chiesa della SS: ANNUNZIATA 

IL MISTERO DELLA CAMPANA SCOMPARSA, tale potrebbe essere il titolo di un libro “giallo”, che ha avuto momenti di “thrillinng” nella ricerca e collocazione di una foto, trovata nell’archivio di Espressioni procidane, senza alcuna indicazione,  se non l’anno di costruzione della campana (1953), il nome dello studio fotografico napoletano, la conoscenza del Sindaco Mario Spinetti, deceduto il 2 febbraio 1958, del reverendo di cui ricordavo la sua figura, ma non il suo nome (all’epoca avevo solo sette anni).

   Mi è stato provvidenziale l’incontro, per caso, della Signorina Carmela Scotto di Carlo (Muntauto) di anni 96, attiva e vispa come una giovinetta, che conosceva bene il Rev. Domenico Meglio e che mi indirizzò a fare le ricerca nella Chiesa della SS, Annunziata (Madonna della Libera). Qui ho trovato un’ottima accoglienza del Parroco, nonché Curato di San Michele, Padre Michele del Prete, che si è messo a completa disposizione, mettendo in risalto la presenza nella foto del Rev. Meglio, in qualità di Vice Parroco, in quanto il Parroco titolare Don Salvatore Scotto Lavina, che all’epoca (1953) aveva già 77 anni, aveva demandato al suo Vice, tutta la parte amministrativa e più laboriosa della parrocchia.

  Osservando bene la foto, Padre Michele del Prete  mi fa scoprire  che il Parroco Scotto Lavina era presente, ma più defilato, in quanto seduto e seminascosto, ma con un braccio e mano visibili e con al dito l’anello che lui riconosce appartenere  al suddetto Parroco Scotto Lavina, che lasciò la vita terrena il 15 settembre 1958, al cui posto subentrò il rev. Meglio, che muore dopo circa tre anni il 21 febbraio 1962, lasciando vacante la Parrocchia fino all’arrivo del nuovo Parroco Salvatore Verlezza.

   Per chi non ha già avuto modo di leggere il racconto posto su facebook, alcuni giorni fa, in cui nell’augurare ai miei lettori che la campana della foto potesse, con i suoi rintocchi, a breve , annunziare il Cristo Risorto, per una buona e Santa Pasqua, al mio invito augurale risponde (udite, udite…) il Cap. Matteo Germinario, Priore della Congrega dei Turchini, che avendo vissuto da vicino col Parroco  Salvatore Verlezza, mi comunica che detta campana non esiste più dal 1976 e fu rifusa con lo stesso materiale ricavato che durò appena due anni (1978).

   Fu costruita una nuova campana molto più pesante, di ben otto quintali, benedetta dal Cardinale  Corrado Ursi ed, avendo contribuito con una ingente somma il Signor Antonio Capezzuto, la madrina risultò essere la mamma Graziella.

   Unitamente a tale evento, il Parroco Salvatore Verlezza fece costruire a sue spese un’altra campana per onorare la madre scomparsa, il cui volto è impresso su detta campana, mentre la madrina risultò essere la sorella di Don Salvatore, Anna Maria.

   Queste le testuali parole del Cap. Priore M. Germinario.

   Ma qui, l’esimio mio omonimo, avrebbe detto, “la domanda nasce spontanea”: “Ma un religioso può amministrare a suo piacimento, il denaro della parrocchia, ed anche se la somma in denaro fosse ricavata in altro modo, poteva apporre l’effige della madre, a suo piacimento, come se fosse stata, detta campana, di sua proprietà?”

   Anche giù al cimitero, quando bisogna interrare qualcuno, oppure avere la concessione di una lapide, bisogna darne contezza al Comune ed a chi di dovere!

   Tutte queste anomalie sono a conoscenza della Curia, oppure essa non ci bada, visto che, sia nel primo caso,  che nel secondo, si tratta di una vicenda privata ed alquanto “mercantile”?

   Ma perché non ci si adopera a digitalizzare ed a informatizzare gli uffici parrocchiali, affinché qualsiasi avvenimento, degno di pota, possa essere tramandato, a futura memoria, per la necessaria “trasparenza”. E fosse anche solo per conoscere, da studiosi e non, la storia di una comunità parrocchiale che, in epoca medioevale, funzionava meglio.

   Abbazia di Terra Murata docet! Li esistono ancora i registri (libri) dei nati, dei defunti, dei matrimoni etc. con riferimenti molto più precisi dei tempi nostri.

   Un modesto consiglio ai Rev. Parroci: invogliamo i giovani di ogni Parrocchia, perché bravi ed esperti nell’uso dei social, ad aiutare i loro parroci e i Consigli Pastorali, e forse con questo sistema si potranno coinvolgere anche i giovani a fare “famiglia”, parrocchia, in questa nostra isola che diciamo tutti di amare…almeno a parole!

Lorenzo Lubrano Lavadera

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