Procida riscopra la cooperazione!

Michaela Barbiero studentessa universitaria


Iniziamo con la studentessa Michaela Barbiero  una serie di interviste ai giovani procidani per capire quali sono le loro aspettative ma anche per  far tesoro dei preziosi contributi che essi offrono per migliorare la vita nell'isola.

Oggi quali sono le opportunità che Procida offre ai giovani per il lavoro?

Non si può dire che attualmente Procida offra opportunità variegate ai giovani sia a livelli di studio che a livelli lavorativi. Messi da parte la carriera marittima che ancora riesce  a dare impiego a molti di noi, e l’ambito turistico e commerciale, da intraprendere con non pochi sacrifici, coloro che non vogliono lanciarsi in questi mestieri si vedono costretti a guardare altrove, oltre il mare. Molti di noi sono già espatriati, se così si può dire, per cercare qualcosa di più adatto alle proprie passioni e ai propri interessi. Eppure Procida potrebbe fare di più.

Procida potrebbe fare di più! In che  senso? E che cosa?

Come amante dell’arte io vedo in questa strada una possibile rivalsa della nostra città. Dopotutto l’arte va a braccetto con il turismo e la nostra isola, oltre alle sue bellezze naturali e culturali, potrebbe arricchirsi notevolmente creando ambienti d’arte.
Spesso mi scopro a pensare a cosa potrebbe essere quell’immenso e meraviglioso edificio del Carcere se potesse essere trasformato in una vera e propria fabbrica d’arte. Teatro, cinema, studi, e addirittura finisco con l’immaginare una sorta di Mostra del Cinema (o dell’arte in generale) di Procida un po’ come accade al Lido di Venezia e in tanti altri magnifici luoghi del mondo.

Le associazioni dell'isola potrebbero offrire un’ alternativa culturale forte in questa direzione?

Ovviamente. Siamo ricchi di associazioni artistiche e culturali. Abbiamo tantissimi ragazzi e giovani impegnati col la musica, il teatro, la danza. Giovani che sono in grado di produrre bellezza. Basta pensare ai capolavori del nostro Venerdì Santo. Cosa sarebbe la processione senza la partecipazione dei giovani a questa nostra originalissima produzione artistica? Procida ne perderebbe inevitabilmente.

Si riparla oggi di cooperative per giovani. Intravedi qualche possibilità? In quale settore?

Perché no? Si può cooperare in ogni settore. Per far rinascere la pesca, l’agricoltura. Ci sono molti giovani che amano ancora i vecchi mestieri. Potremmo chiamarli pionieri: pionieri del ritorno alle tradizioni in un mondo dove tutti guardano alle novità.
Ma la cooperazione potrebbe funzionare in ogni ambito: turistico, artistico ecc. E a Procida sarebbe molto semplice vista la conformazione già così intima e comunitaria dell’isola.

Quali sono gli aspetti positivi che oggi intravedi sull'isola?

Proprio questo. Si dice sempre che viviamo in un isola limitata, dove tutti sanno tutto di tutti, ma, pensandoci bene, questa potrebbe essere la nostra forza. Ogni istituzione e associazione potrebbe cooperare molto più facilmente che in una grande città. Cooperare per cosa? Prima di tutto per l’isola stessa e allo stesso tempo per creare un futuro bello, serio e felice per tutti coloro che vogliono lavorare bene senza dover necessariamente abbandonare la città che amano.

Quali invece quelli negativi che bisognerebbe correggere?

L’aspetto positivo di cui ho parlato, ahimè, si trasforma a Procida in quello negativo. I nostri gruppi sono chiusi, rivaleggianti, campanilistici. Non capisco perché. Ci conosciamo tutti in fondo.
Poi mi capita spesso di assistere ad esempi di bruttezza e di abbandono dell’isola stessa. Ci sono angoli di questa città completamente abbandonati al nulla. Edifici, spiagge, strade che hanno bisogno di cura e attenzione. Forse ultimamente qualcosa sta migliorando, ma ancora mi sorprendo a vedere adulti, giovani e ragazzi che non hanno rispetto della bellezza che li circonda.

Posted by Picasa

Commenti

Post popolari in questo blog

"Il Lago" di Alphonse de Lamartine

PROCIDA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: nel 1961 la RAI trasmetteva lo sceneggiato GRAZIELLA dal romanzo di Lamartine

STORIA DI PROCIDA : Don Michele Ambrosino e la Fiera del Libro