L'altoparlante banditore
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Procida: Un giardino |
Da alcuni decenni nell’isola
di Procida l’altoparlante banditore, che
serviva un tempo per avvisare i cittadini di notizie urgenti o di pubblica
necessità, è entrato nell’uso comune per pubblicizzare eventi, manifestazioni
culturali, partite di pallore, pellegrinaggi, gite e addirittura l’apertura di
un servizio commerciale, e sempre con la
finale supplicante: “I cittadini tutti sono invitati a partecipare” E spesso,
nelle giornate estive, anche due o tre eventi urlati che si susseguono più
volte nella stessa giornata, componendo una vera e propria miscela acustica di
dubbio gusto.
Il tutto cominciò negli
anni 50 con i comizi politici e, poi, piano piano la consuetudine si è estesa a tal
punto da ritenersi oggi l’unico efficace mezzo di pubblicità. Necessità dicono
in tanti, appropriazione indebita di una consuetudine che aveva tutt’altre finalità dicono altri.
Noi siamo tra questi
altri perché riteniamo che l’uso dell’altoparlante non sia altro che una sorta
di gridata a voce alta in una società considerata assonnata o sordastra. La
qualcosa poi non è affatto vera.
L’uso del banditore
nasceva storicamente da una debolezza e da una necessità; quella di non avere
strumenti adeguati per informare in tempo utile la cittadinanza su un bando
comunale, un pericolo, una improvvisa calamità ecc. Ci si affidava alla voce
umana “Udite, Udite…” Poi è subentrato l’altoparlante: “Cittadini, il Sindaco
informa la cittadinanza che….” Facevano eccezioni la processioni che venivano
segnalate con boati prodotti da polvere da sparo: le cosiddette “botte”. Per
fortuna in netto calo.
Oggi, invece,
l’altoparlante banditore, viene usato indiscriminatamente anche per annunziare una svendita di un
esercizio commerciale.
Viene pertanto da domandarci:
“Ma sulle strade urbane il Codice non dice che non bisogna fare fracassi o
schiamazzi rumorosi? E, tranne in casi di salvaguardia della pubblica incolumità,
non è vietato suonare il clacson? Perché allora si consente il fracasso
continuo di un altoparlante banditore, per una serata danzante, per una gita in
motoscafo a Capri e quant’altro la fantasia suggerisce, disturbando
continuamente la quiete pubblica?
Da quanto ci risulta,
in nessun paese si verifica questo ossessivo metodo pubblicitario, neanche ad
Ischia e a Capri.
Immaginate un po’ cosa
accadrebbe, nei soli 3,7 kmq di Procida, se tutti gli operatori culturali e
commerciali, decidessero di far passare l’altoparlante per promuovere le loro
attività; saremmo coperti da mattina a sera da uno strombazzamento acustico
deleterio e inquinante e tra l’altro poco efficace.
Siamo pertanto, più che
mai convinti che bisognerebbe restituire all’altoparlante banditore la finalità per cui esso è nato, ossia usarlo
solo per motivi di sicurezza e in casi di estrema necessità: la mancanza
dell’acqua, l’interruzione di una strada per lavori, la chiusura improvvisa di
una scuola, un manifestazione di protesta con blocco di strade, interruzione di
servizi pubblici come il trasporto
marittimo ecc.
Per le attività
commerciali dovranno esserci apposite bacheche nelle strade, dove i
commercianti o le aziende potranno affiggere in tempo utile le loro notizie. Nessuno
poi vieterà a tali esercizi di distribuire materiale pubblicitario, depliant, volantini
e quant’altro si riterrà necessario.
Inoltre, per gli eventi
culturali sappiamo tutti che essi sono frutto di una lunga preparazione che
devono prevedere modi e tempi per la pubblicizzazione, coinvolgendo in un
rapporto vivo e diretto le persone che vi lavorano all’attuazione e i possibili
fruitori di essi.
Procida: La processione del Venerdì Santo |
Per il Venerdì Santo e
per la Sagra del Mare e per altre
iniziative lodevoli, infatti non sono mai occorsi gli altoparlanti in quanto
esse sono il risultato finale di un lavoro preparatorio di coinvolgimento e
preparazione che risulta la più alta
forma di pubblicizzazione. E solo in questo modo che gli eventi culturali
crescono e diventano lentamente incisivi e duraturi.
Occorrerebbe invece per
questi eventi culturali e artistici una attenta pianificazione da parte
dell’Assessorato alla Cultura unitamente all’Assessorato al Turismo, almeno sei
mesi prima dell’inizio delle attività, predisponendo un depliant collettivo,
con la presentazione e le date degli eventi, da lasciare negli esercizi
commerciali e stabilmente nell’Ufficio Turistico Comunale, il quale provvederà
sempre ad informare i cittadini residenti e tutti gli ospiti e i turisti
sull’isola, attraverso un buon servizio di diffusione, come avviene in tutte le
piccole e grandi città del mondo.
Pasquale Lubrano
Lavadera
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