Procida: il Sindaco Capezzuto rompe gli indugi

Il Sindaco di Procida Vincenzo Capezzuto

A Procida c’è disordine politico. Lo dice il Sindaco Vincenzo Capezzuto, il quale il 16 febbraio 2015  ha ufficialmente annunziato che lascia Forza Italia, denunciando la solitudine in cui i Sindaci in Campania sono costretti ad operare e le grandi difficoltà ad amministrare l’isola di Procida.
Quanto, questa scelta di Capezzuto, modificherà la formazione delle nuove coalizioni per le amministrative di primavera? Non è facile prevederlo anche se è la domanda che tutti si pongono in questo momento e qualcuno osa anche ipotizzare che il Sindaco stia pensando seriamente di lasciare il Centrodestra.
Certo è che,  in più occasioni, Vincenzo Capezzuto si è espresso accoratamente sulle sorti del Centrosinistra, giudicando negativamente l’allontanamento da “La Procida che vorrei” di persone di un certo calibro politico, come per esempio l’Avvocato Antonio Intartaglia, persona di spicco nella passata coalizione di Centrosinistra.
L'Avv. Antonio Intartaglia (il primo da destra) in Consiglio Comunale
Come pure, Capezzuto  parla  con perplessità dello smembramento della coalizione “Insieme per Procida” che, grazie ad Aniello Scotto di Santolo, aveva coinvolto, nelle passate elezioni, forti personalità della società isolana.
Oggi, afferma il Sindaco, questo patrimonio è disperso e Dino Ambrosino, di cui riconosce valenza politica e impegno tenace, dopo aver vinto le “primarie” è costretto ad allargare la sua coalizione attingendo anche al di fuori della cosiddetta area di riferimento.
Dino Ambrosino, vincitore delle Primarie del Centrosinistra
Ma, affermando l’esistenza di un disordine politico, Capezzuto, per la prima volta, esprime con obiettività lo stato di malessere che permea tutti i gruppi politici oggi presenti sull’isola, affermando però nel contempo un suo preciso senso di responsabilità circa le scelte politiche future, in continuità con i progetti avviati in questo ultimo quinquennio.
Aniello Scotto di santolo, già Sindaco di Procida negli anni 90
Implicitamente egli afferma che Procida è ad un bivio della sua storia e che pertanto egli non intende assolutamente lasciarla allo sbando. Per questo, la coalizione che egli vorrà capeggiare come candidato Sindaco, non potrà non riconoscere il lavoro svolto, correggere eventuali errori, superare le difficoltà del momento e proseguire secondo  coordinate in parte già tracciate.
Egli ritiene un suo possibile diritto ma anche un suo dovere, riproporsi per un secondo mandato. Di qui la presa di distanza da Luigi Muro, leader del Centrodestra, che ha ritenuto opportuno presentarsi come  candidato Sindaco alle prossime elezioni, dando così indirettamente al paese un esplicito giudizio negativo sul quinquennio portato avanti dal “Sindaco Capezzuto” .
Il confronto con Luigi Muro, afferma Capezzuto, non è chiuso  ma solo se ci sarà una sintesi condivisa si ritornerà nuovamente insieme.
Il Presidente del Consiglio Comunale Luigi Muro
I problemi che oggi gravano sull’isola sono giganteschi e mettono in gioco la vita stessa dell’isola: il risanamento economico ora che tutti i beni immobili sono stati venduti, il decreto di abbattimento di un grande numero di abitazioni, l’avvio e la realizzazione del progetto su Terra Murata, senza contare poi gli altri quotidiani problemi come il traffico, le strade, il lavoro, le tasse, le Società partecipate.
In simile complessa situazione sentiamo di riaffermare che occorre una forte coesione all’interno delle coalizioni e tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra.
Occorreranno a parer nostro due forti coalizioni  che sappiano esprimere al meglio la realtà adulta e giovanile dell’isola, capaci di confrontarsi onestamente e con lealtà, mettendo da parte i fatti e le malefatte del passato,  per guardare insieme al futuro e affrontare le gigantesche sfide che ci si parano davanti.
Domani, chiunque uscirà vincitore dalla tornata elettorale dovrà costituire una maggioranza che vada al di là della propria coalizione. Si, perché, secondo la nostra Costituzione, Maggioranza e Minoranza sono chiamate a collaborare per il bene di tutti i procidani e non a scontrarsi continuamente.
Il fatto che ad ogni livello Maggioranza e Minoranza si combattono miseramente per perseguire interessi propri, che non sono quelli della Politica, è un segno di decadenza della democrazia in Italia e in Europa.
Nel rispetto dei ruoli istituzionali Maggioranza e Minoranza devono  concorrere al bene comune. E le Commissioni di lavoro devono perdere l’asfittico e inutile lavoro formale per diventare realmente momento di confronto aperto e senza pregiudizi.
Noi auspichiamo che il prossimo Sindaco porti questa grande novità sull’isola e faccia diventare il Comune un vero laboratorio di vita democratica da offrire a tutti, un laboratorio di  vera fraternità politica. Perché senza la fraternità in politica anche l’uguaglianza e la libertà sono seriamente minacciate.


Pasquale Lubrano Lavadera

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