"I premi letterari? Fiere di Banalità"

1957 - Elsa Morante vince lo Strega con L'isola di Arturo (foto Alinari)
Lo scrittore Francesco Permunian, nel suo ultimo libro Ultima favola (Il saggiatore) celebra i funerali di un certo mondo editoriale e in particolar modo invia i suoi strali ai “Premi letterari” di oggi, considerati “riti funebri di una società letteraria che è morta e sepolta da un bel pezzo.” 1
E’ una conferma di quello che sentivamo da un po’ di tempo, dopo aver fatto esperienza e conosciuto direttamente qualche importante premiazione.
Molti si affannano ancora a considerarli eventi che promuovono la cultura, ma in realtà i Premi Letterari attualmente non sono che la vetrina sfavillante e mercantile di case editrici e promozione di personaggi legati a lobby di potere “culturale”, grazie alla compiacenza di politici  che si illudono di promuovere così la cultura nel paese.
La cultura e la sua promozione sono ben altra cosa. Ci piace ricordare come elemento significativo di rottura con  l’inflazione imperante dei Premi Letterari,  il “Festival della letteratura di Mantova”, una festa di incontri, di dibattiti, di conoscenze senza premi,  una vera esperienza  tra scrittori e cittadini in una osmosi creativa e stimolante di idee, progetti e valori.
La cultura nasce da queste esperienze autentiche di rapporti, di confronto e dialogo rispettoso.
Purtroppo i Premi Letterari oggi in Italia sono molto lontani da tutto questo.


1 – I Premi Letterari? Fiera di banalità di Brunella Schisa. Il venerdì di Repubblica 17 luglio 2015

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