Don Michele Ambrosino ricorda il Sindaco Mario Spinetti dopo la sua improvvisa morte nel 1958

Procida: Don Michele Ambrosino e il Cardinale Giordano 

Non ricordo in quale occasione feci conoscenza col dottor Mario Spinetti. 
Negli incontri che si susseguirono con frequenza avvertii, e me ne convinsi sempre di più di aver incontrato un uomo di quelli sempre rari sul nostro pianeta, come dai tempi di Diogene.

Nario Spinetti
Ogni uomo è una sintesi di intelligenza, volontà e cuore. Spinetti aveva un enorme capitale di questi beni…L’intelligenza gli prillava negli occhi. La forza di volontà e la tenacia che lo hanno sostenuto, nella sua carriera è, a dir poco, non comune. Dalla paziente ricerca, che lo faceva sudare, per ore, nel suo camice bianco finché il male non era scoperto ed estirpato, fino ai suoi imoegni politici: il campo della ricerca delle possibilità e dell’attuazione di un determinato punto di vista.
Esaminava tutte le possibilità con una forte tenacia. Questa maniera forte, questo spirito di rersistenza, tra incomprensioni e attacchi, questo carattere virile lo rendeva ai miei occhi, un uomo eccezionale. 
Alcuni anni fa, quando insegnavo al Liceo “Genovesi" e frequentavo la sua clinica  di “Villa Chiara”, in un mattino piovoso, mi venne incontro con questa proposta: “Don Michele, c’è qui ricoverato il medico X, prossimo alla fine, per un male inguaribile. Si trova qui stamattina anche il Capitano Y. Fra i due da tempo non corrono buoni rapporti; ma adesso che è giunta l’ora, deve ristabilirsi la pace e la cordialità. Caro Don Michele datemi una mano”. 
Dopo alcuni minutoi il Medico e il capitano si riabbracciarono tra le lagrime della ritrovata pace e serenità.
Don Michele Ambrosino

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