QUEL 51,15 % DEI PROCIDANI CHE HA VOTATO DINO AMBROSINO

 

Prima seduta del Consiglio Comunale 9 ottobre 2020


Perché Il 51,15 % dei procidani ha resistito all'onda politica dal Centro destra con la lista capeggiata da Luigi Muro ed ha riconsegnato la guida del Paese a Dino Ambrosino?

Molti soprattutto nell'area del Centrodestra si fanno questa domanda. Anche io, che ho votato per Dino Ambrosino, mi sono posto la stessa domanda, perché il risultato per me non era scontato.

E sono andato indietro nel tempo, perché i processi storici maturano nel tempo e le scelte di oggi hanno radici lontane.

Il Centrodestra ha governato l'isola ininterrottamente dal 1993 al 2015 ossia per 22 anni. In questi 22 anni ci sono state certamente scelte politiche positive ed anche scelte politiche non positive. E questo vale per tutti, sempre,  perché nelle esperienze umane c'è una percentuale di errore che non può essere eliminata. Lo affermiamo quando diciamo: "Nessuno è perfetto". Ed è vero.

Ma fra le scelte politiche non positive del governo del Centrodestra a Procida, fondamentale e disastrosa mi appare quella di aver portato progressivamente l'isola, dal punto di vista economico, in un buco nero.  

Aver  portato l'isola al Predissesto, con 43 milioni di euro di debito, con i dipendenti senza stipendio, le casse vuote e il bilancio annuale sempre in rosso, ha significato ipotecare per molti anni il futuro dei procidani.

E' stata questa, a pare mio, la più grave sciagura politica  che potesse abbattersi sul Comune.

Se una famiglia si ritrova priva di risorse e con debiti spaventosi è spacciata, allo stesso modo il Comune di Procida era spacciato, perché  soffocato dai debiti e stretto in una tenaglia che impediva  di vedere possibili vie di uscita.

Forse il Centrodestra in quel maggio del 2015, non si era ancora reso conto dell'enorme gravità della situazione, e che l'isola stava cambiando, e che molti cittadini avevano aperto gli occhi e dato credibilità alla compagine de "La Procida che Vorrei" capeggiata da Dino Ambrosino, una squadra giovane, con molti alla prima esperienza politica, ma piena di entusiasmo e con la volontà di dare un volto nuovo all'isola.

Dino Ambrosino, appena eletto Sindaco il 31 maggio 2015,  ha dovuto prendere subito di petto il grosso problema economico, e nei primi due anni ha lottato con tutte le  forze per venirne fuori, nonostante la situazione disperata, con il peso di alcuni   uffici comunali inquisiti e la mancanza di personale.

Da più parte si vociferava: "Sono giovani e inesperti, cadranno presto…". E questa affermazione è andata avanti come un ritornello per tutti i cinque anni.

E invece…. l'isola è andata  avanti, nonostante molti speravano che i nuovi giovani politici gettassero presto la spugna. Dino Ambrosino e la sua squadra hanno portato entusiasmo e volontà, dimostrando coraggio e senso di responsabilità politica di fronte a un'isola che  era ormai diventata una barca sfasciata che faceva acqua da tutte le parti.

Aver decurtato il debito pregresso di 10 milioni di euro, aver sistemato il pagamento degli stipendi, aver riportato in attivo i bilanci annuali, aver rimesso in funzione i due uffici inquisiti, non è stato cosa da poco, anche  se molto c'è da fare, perché restano  ancora 33 milioni di euro di debito, una casa comunale da ricostruire, tanti lavori pubblici da completare, e i beni ambientali da recuperare invece .

Non mi soffermo a dire tutto quello che è stato fatto nei lavori pubblici, per Vivara, per l'isola ecologica, per l'integrazione dei rifugiati, per le scuole  e altro.

Tutto questo, però,  in quel 20 settembre 2020 è stato capito dal 51,15 per cento della popolazione  che è rimasto  accanto a Dino Ambrosino,  non perché fosse più simpatico degli altri ma solo perché è stato capace di guardare negli occhi il disastro economico in cui l'isola era caduta ed ha cercato di operare scelte politiche coraggiose di riequilibro senza per altro pesare sulle tasche dei cittadini.

Il Centrodestra ripresentandosi al paese il 20 settembre 2020 ha fatto intravedere scenari luminosi per l'isola, ma non ha avuto mai la forza di dire al paese: è vero la nostra politica di 23 anni, nonostante la buona volontà, non è riuscita ad evitare il crollo economico dell'isola, non è riuscita a vedere la deriva dell'illegalità presente anche in alcuni uffici comunali, non è riuscito a mantenere il porto turistico di Marina Grande… ma oggi siamo qui per riparare le scelte politiche fatte in passato che hanno provocato un evidente danno al paese… E' mancata questa forza e forse questo ha pesato sul risultato finale.

Quel 51, 15 % di votanti ha invece osservato, ha analizzato  il processo nuovo avviato dal centrosinistra con "La Procida che vorrei"  è ha pensato che quel processo dovesse continuare.

Per Dino Ambrosino si prospettano oggi 5 anni ancora di impegno strenuo e duro, 5 anni di battaglie e di scelte coraggiose.  Auguriamo a lui e alla sua squadra di non perdere la fiducia che il popolo gli ha accordato e che sappiano insieme ritrovare la grinta necessaria per continuare il lavoro svolto fino ad oggi, consolidarlo e soprattutto evidenziarlo con maggiore incisività a tutto il paese, affinché tutti, anche quel 48, 85 % che ha votato per il candidato del Centrodestra, capisca l'importanza dell'operazione politica avviata da Dino Ambrosino, riconosciuta per altro dalla Prefettura, dal Ministero degli Interni,  dalla Corte dei Conti e dal Presidente della Regione.

 

Pasquale Lubrano Lavadera

 

 

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