Procida Una riflessione sul Consiglio Comunale del 9 ottobre 2020


Ieri si è svolto il primo consiglio comunale ed è stato possibile assistervi  via internet. 

Vorrei fare alcune considerazioni su quanto visto e ascoltato. 

Dico subito che sono di parte in quanto ho sostenuto la squadra La Procida che vorrei. Ma, come disse un amico, essere di parte non significa essere contro gli altri. L'essere "contro" è della guerra che gli uomini hanno idealizzato e messo spesso al centro del sistema sociale in cui si vive.

Ritengo più vero quanto affermava  Lamartine nel 1840 quando diceva alla Camera: "Con la guerra abbiamo legalizzato una carneficina, e per scopi politici mandiamo al macello migliaia di esseri umani".

Ritengo quindi  dannosa ogni piccola o grande guerra, ma non solo quelle che si combattono con le armi, anche quelle che si combattono con le parole  durante una campagna elettorale, nel parlamento, nelle scuole...ovunque l'uomo pensa che sia giusto essere "contro".

Se nella campagna elettorale si crea un clima di guerra, e tale clima si è creato a Procida nell'ultima tornata,  la responsabilità non è tanto dei singoli ma è sociale, in quanto il parlar male degli altri il denigrare è costume  molto diffuso nella società odierna.

Gia all'indomani dell'elezione  di Dino Ambrosino Sindaco nel 2015 e della squadra La Procida che vorrei ho sentito queste parole: "Dureranno poco, non più di sei mesi". 

Passati  i sei mesi, la squadra era ancora lì a lavorare sodo e allora altre voci mi hanno raggiunto: "Sono incompetenti, faranno solo guai." 

Di guai non ne ho visto, anzi  ho constatato questa giovane squadra - molti dei suoi componenti  per la prima volta in politica -, lavorare con impegno e affrontare tutti i problemi che di giorno in giorno si presentavano.

Cercavo allora di capire cosa impediva a tanti cittadini di guardare l'evidenza che era sotto gli occhi di tutti. 

E dicevo: "Ma come? chiamate incompetenti chi sta cercando di risanare l'economia del Comune e non chi ha lasciato il debito? Chi sta portando avanti i lavori con grande senso di responsabilità? Chi sta finalmente costruendo il depuratore? chi è statao capace di accogliere 38 rifugiati? Chi ha sistemnato l'isola ecologica? chi sta cercando di risolvere  l'ingarbugliata situazione di Vivara?..."

Ma non c'era verso...e fino all'ultimo mese nel paese c'erano persone, anche a me vicine, che continuavano a ropetere, come un ritornello, giudizi politici del tipo "Sono incapaci e incompetenti!"

Una mia carissima amica, che non aveva mai digerito la vittoria di Dino Ambrosino, in pizzeria, davanti a tutti  osò affermare: "Devono andar via, sono incompetenti, non hanno affrontato alcun problema!"

Capii subito che quello che stava avvendo nell'isola era del tutto nuovo e molto pericoloso e diseducativo,...era come mettetre mine  in un campo di grano, pronte a esplodere nel momento della mietitura.

In realta con quelle "infamanti affermazioni" che da tempo circolavano, molti cittadini si preparavano ad una rivalsa, esercitando il male della denigrazione.

Avvertivo sulla pelle questo clima di avversione, di giudizio personale, di pregiudizio politico che inconsapevolmente creava le premesse per lo scontro. 

Ne parlai col Sindaco Dino Ambrosino in agosto, quando lo  intervistai, e lui ben cosciente di questi attacchi,  mi disse che era sereno, perché  oltre a quelli che lo denigravano c'era anche chi aveva colto il l'impegno concreto e l'amore per l'isola dell'intera squadra de La Procida che vorrei.

Aveva intuito giusto e quel 51,15 % dei votanti che ha creduto  nella sua capacità politica lo riconfermato Sindaco di Procida.

Nelle interviste che feci ai membri dlla Giunta cercai di mantenere un atteggiamento di rispetto per l'altra lista, portando in evidenza essenzialmente la situazione amministrativa dei partenza il 1 giugno 2015 e la sitazione di arrivo il 20 settembre 2020.

Purtroppo in campagna elettorale gli anini si sono surriscaldati ed è stato difficile il controllo e il mantenere tutti in un binario sereno di confronto democratico nel rispetto della libertà di ciascuno.

La qualcosa va esaminata a livello culturale e non politico perchè sono disfunsioni sociali di carattere sociologico e psicologico che minano da sempre la nostra politica italiana.

Se un partito o un gruppo politico travalica il limite imposto dal regolamento e dalla dignità della politica istituzionale  sono altre le sedi in cui affronare seriamente il problema e prendere opportuni provvedimenti   

Pensare di affrontare questo aspetto in Consiglio comunale è fuori luogo. E come se in Parlamento si dovesse affrontare il problema relativo degli scontri anche violenti  tra le parti politiche avverse e deliberare in merito. 

Pertanto, a parer mio,  bene ha fatto il Sindaco Dino Ambrosino a fermare il tentativo da parte della Minoranza, nel Consiglio del 9 ottobre 2020, di delegittimare una campagna elettorale e il suo risultato,  con una delibera consiliare.

Sono altri gli spazi per analizzare e confrontare e correggere  le disarmonie sociali, le prevaricazioni verbali, i gesti inconsulti, eventuali  pressioni esercitate sugli elettori o infamanti accuse sulla personalità dei candidati che si verificano in campagna elettorale

La Scuola, a parer mio,  dovrebbe affrontare questo problema fondamentale nell'educazione dei giovani.

Chiunque si è comportato in maniera indegna è stato, a pare mio,  sollecitato da una superficialità e mancanza di responsabilità purtroppo abbastanza diffuse  nella società di oggi, che  tutti siamo chiamati a combattere.  

Purtroppo da noi si produce più danno perché l'isola è piccola e i limiti altrui sono sotto gli occhi di tutti e facilmente vengono acquisiti come normalità e la superficialità di uno diventa la superficialità di tanti.

Il consiglio comunale può recepire sicuramente  questa mancanza di bene relazione  nell'isola,  questa incapacita a controllare il giudizio malevole e, di conseguenza, a livello culturale e sociale, con l'aiuto della Scuola e delle Associazioni culturali, proporre iniziative educative forti e decise come unico e insostituibile deterrente.

E sarebbe un gran bene se tutti i cittadini, indipendentemente dal colore politico, vi partecipassero.  

Pasquale Lubrano Lavadera

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