Occorre reagire al declino politico-economico di Procida Sosteniamo gli Operatori commerciali e turistici
Nel
94-95 si verificò il primo raddoppio del
costo della spazzatura, caricato al 100% sulle spalle dei cittadini, per arrivare oggi al 2013 ad una tariffa fra
le più alte d’Italia, nonostante l’avvio buono della raccolta differenziata.
Poi
ci fu l’attacco ai Commissari prefettizi che erano intervenuti nel processo di
risanamento del Comune, per individuare quei debiti fuori bilancio che dovevano
essere pagati dagli Amministratori. Cosa mai avvenuta.
Come
se ciò non bastasse ci fu la campagna dei nostri Amministratori contro la legge
regionale che aveva inserito Procida nel Parco dei campi Flegrei: si
rifiutavano i vincoli che l’entrata nel Parco comportava, ma anche quei
benefici che avrebbero proiettato l’immagine di Procida nel mondo come isola di
straordinarie bellezze da visitare.
Inoltre,
per una manciata di milioncini si concedeva
un bene inestimabile come Santa Margherita alla Chiaiolella ad un
privato, sottraendolo per sempre alla comunità e allo sviluppo economico; nessun
piano organico e duraturo per arginare l’inquinamento e il caos pubblico dovuto
al traffico, causa prima del declino turistico; nessun piano per lo sviluppo
economico dell’isola.
Nel
frattempo l’abusivismo edilizio impazzava alla grande, devastando il territorio.
E in tutto questo veniva raddoppiata l’indennità al Sindaco che da 2 milioni di
vecchie lire arrivava ad oltre 4 milioni.
Ma
arriviamo ai giorni nostri. Vediamo la creazione di Società partecipate,
sostenute da soldi nostri, non sempre in
attivo, e con gli atti tenuti segreti finanche ai consiglieri comunali. Il
porto, la più grande risorsa dell’isola viene venduto a non procidani. E il
debito pubblico annuo di circa due milioni di euro continua a gravare sui bilanci delle nostre famiglie.
Ci
domandiamo: come mai nonostante la maggioranza dei cittadini sia stata contraria
alla vendita del porto, non siamo riusciti a fermare questa scelta scellerata?
Come mai nonostante paghiamo una tariffa altissima per la spazzatura non
reagiamo ai nuovi possibili aumenti? Come mai, pur soffrendo tutti il grave
disagio del traffico, restiamo in silenzio dinanzi a un nulla di fatto? Come
mai gli Amministratori non ha mai
sentito il dovere democratico di interpellare la società civile prima delle
decisioni più importanti?
Uno
scenario complesso e pericolosissimo! Restare fermi e in silenzio? Pensiamo
proprio di no. Occorre reagire, esercitare il proprio giudizio critico,
promuovere istanze e aprire un dibattito quanto più ampio possibile per far
capire ai procidani che non bisogna mai rivolgersi al politico per un beneficio
personale ma solo diritti riconosciuti e obiettivi comuni a beneficio della
collettività. E questo bisogna farlo prima di tutto nelle Scuole, nelle
Associazioni, nelle Comunità ecclesiali, nelle famiglie, ovunque.
La
speranza di migliorare la vita dell’intera collettività sulla base di valori
condivisi non deve morire. Per questo abbiamo visto molto positiva le iniziative
dei commercianti e degli operatori turistici che, seriamente preoccupati, si sono
messi insieme per guardare il futuro dell’isola e del loro lavoro. Essi sono
deputati a farlo, e devono avere il sostegno di tutti noi, perché sono gli
unici, in questo momento, che continuano a rischiando il tutto per tutto con i
loro investimenti.
Pasquale Lubrano Lavadera
Commenti
Posta un commento