Quando la barca sta per affondare
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Procida: Marina Corricella al crepuscolo |
Tasse, traffico,
deficit annuale altissimo, porto venduto, beni venduti, atti delle partecipate
non visionabili, emigrazioni, tossicodipendenza, aziende in difficoltà, carenza
di lavoro e, solo per finire, divisione pregiudiziale tra maggioranza e
minoranza politica. Il quadro è sotto gli occhi di tutti e se ne parla nei
crocicchi, nei bar, nelle case; se ne parla in maniera distaccata, e si spera
che primo o poi qualcosa succederà. Ma le cose non succedono mai a caso; la
storia di un paese viene cambiata dagli uomini in bene o in male.
Purtroppo oggi Procida
vive una stasi collettiva, un disimpegno diffuso e in tanti è venuta meno la
speranza di un cambiamento. Qualcuno certamente dissentirà da questa mia affermazione. Ma
ditemi in quale luogo si affrontano coraggiosamente e con passione i problemi
dell’isola? Dove si discute del suo presente e del suo futuro, dei
problemi del lavoro, delle scelte politiche?
I nostri Amministratori dovrebbero ogni giorno essere sommersi da
valanghe di proposte, suggerimenti, rettifiche, critiche e invece... c’è silenzio,
mormorio, ma nulla di più. E se un paese
ha perso il coraggio e la passione per il bene comune, quel paese è
socialmente in serie difficoltà..
Ci vuole allora una
scossa, benefica scossa, prima di tutto in ciascuno di noi. Dobbiamo smettere
di pensare solo alle nostre esigenze, ma guardare per prima quelli che hanno bisogno del nostro impegno:
pensiamo ai giovanissimi, ai bambini, ai ragazzi, agli anziani, ai malati, ai
disoccupati; si per loro dobbiamo agire e proporre, per loro dobbiamo
chiedere ai politici un cambio radicale:
basta con questa guerra sordida e becera tra destra e sinistra che si trascina
da anni . Quando una barca sta per affondare ci si mette insieme tutti per
salvarla. Lo diceva nel 1865 Lincoln agli americani che si scontravano e si combattevano politicamente: “Basta con queste lotte intestine che
nascondano solo prevaricazione, ricerca di profitti e tornaconti personali, dobbiamo essere pacificati tra noi se vogliamo
il benessere e la pace sociale.”
Se i nostri politici in
questo momento critico per la nazione e per la nostra isola non smettono di “giocare
alla maggioranza e alla minoranza”, mi dispiace ammetterlo, vuol dire che realmente a loro non interessa
per niente il destino di Procida. In questo momento bisogna lavorare insieme
per portare l’isola fuori dal guado in cui è caduta, pur nel rispetto dei ruoli
istituzionali, ma con un’anima nuova, con gli armadi aperti, con gli atti
visibili e discussi, con la trasparenza di chi non ha nulla da nascondere
perché ogni privilegio, ogni traffico sottobanco, ogni desiderio di potere è
stato cancellato.
Bisogna lavorare insieme per uscire dal dissesto economico, insieme per affrontare i grandi problemi del futuro a cominciare da Terra Murata…Sì, auspichiamo una classe politica rinnovata
interiormente. E’ questa la scossa che attendiamo in questo 2014. Tutto il resto verrà dopo e
sarà certamente positivo.
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