A Procida si muore sulle strade!

Procida: angolo di Callia

Nasce un nuovo parcheggio sotto  rudere delle "Arcate". Ci sta bene... e domani nascerà un parcheggio  in via Libertà sotto terra e ci sta bene e poi ne nascerà un terzo sotto Piazza Olmo e ci sta bene...ma questo non significa assolutamente risolvere il problema del traffico a Procida che causa ogni giorno feriti  e qualche volta anche incidenti mortali.
Ormai la Politica a Procida su questo aspetto ci sembra proprio che abbia deposto le armi: poiché i procidani vogliono  tutti muoversi in auto e motorino, bello o brutto, buono o cattivo che sia, il problema viene accantonato come se non esistesse.
Non esiste per la Politica,  ma esiste per la collettività, esiste per chi ogni giorno corre il rischio di essere investito, esiste per chi ha visto un proprio parente schiacciato al muro, esiste per chi ha perso un proprio caro per il traffico, esiste per chi si ammala di tumore per lo smog, esiste per chi non riesce a fare più una passeggiata e godersi un po' di aria pura.
Conosciamo tutti il metodo di Ponzio Pilato: "Chi volete che io liberi Barabba o Gesù?" e poiché il popolo gridava: "Barabba" Pilato ha liberato un malfattore e condannato un giusto.

via Scipione Brandolini
Analogamente si lascia via libera al traffico perché il popolo grida "libertà di traffico in tutte le ore del giorno e della notte" e si lascia l'isola condannata: ad un alto inquinamento acustico e da smog, micidiali per la salute,  si mette a rischio l'incolumità dei pedoni, si destabilizzano le strade, si mettono a rischio i fabbricati a fronte di strada, si abbassa  di molto la qualità della vita

Il problema sembra difficile perché la soluzione è troppo evidente: la rete stradale di Procida, tranne  via Libertà, via IV Novembre e via Alcide de Gasperi, non è idonea a sopportare  il carico di auto e motorini attualmente in dotazione degli isolani, in quanto sono strade costruite quando le auto non esistevano, e quindi strade per lo più pedonali, strette e senza marciapiedi. 
E tali strade  secondo il codice stradale in vigore, tutto al più possono essere percorse da biciclette. Un cittadino procidano che fu investito in via Cesare Battisti (la stradina che porta al Cimitero) fece causa, ed ebbe un alto risarcimento di svariati milioni, e sapete perché? Perché quella strada così stretta e senza marciapiedi non poteva essere adibita al traffico. 
Oggi i diritti dei pedoni sono vanificati e addirittura infangati quando piove. Gli anziani e i bambini  quando escono sulla strada sono sempre in pericolo. 
Se la Politica non vuole affrontare questo aspetto della vita sociale di Procida,  almeno stabilisca una fascia oraria giornaliera in cui i pedoni possono con serenità portarsi sulle strade senza pericoli.
E se neanche questo  la Politica vorrà fare, solo due strade sono davanti a noi: o cambiare questa Politica o continuare a farci del male tra di noi, pestandoci i piedi e qualche volta rischiando anche la vita.
E dico questo perché mio suocero è stato schiacciato al muro da un camioncino in via Principessa Margherita. Il  Camioncino era largo quanto la strada. Ma quella volta sbagliammo a non denunciare gli Amministratori, non tanto per avre per il risarcimento economico, ma per dare un segnale forte all'isola e far capire che è disumano per un anziano e tranquillo pescatore finire gli ultimi giorni della sua vita così tragicamente.


Commenti

  1. Condivido Pasquale, mi viene da dire Per questo popolo questo governo, dobbiamo essere noi a cambiare le cose perchè la politica, questa politica non lo farà per i motivi ai quali tu stesso hai fatto accenno. Non voglio fare l'uccello del male augurio ma temo che se andiamo avanti così di tragedie ce ne saranno sempre di più e potrebbe toccare ad uno dei nostri figli!

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  2. Scusate, non mi sono firmato Antonio Sobrio.

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