Trasparenza e coraggio nella risposta del Sindaco di Procida ai giovani
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Il giovane Sindaco Raimondo Ambrosino con alcuni componenti della lista "La Procida che vorrei" che ha vinto a Procida le elezioni del 31 maggio 2015. |
Chiarezza, trasparenza e coraggio
nella risposta del Sindaco Raimondo Ambrosino ai giovani che contestavano
il divieto notturno. Come giustamente Ambrosino afferma, ci sono tanti diritti
da rispettare: diritto dei pedoni, del riposo notturno, diritto al
silenzio diritto alla circolazione, diritto
alla sicurezza ecc. ed essi vanno armonizzati. Per far questo bisogna “guardare
Procida con occhi diversi”. Non possiamo pensare che in un isola di soli 3,7
kmq si possa fare tutto quello che si vuole o si desidera. Se non vogliamo
diventare un isola di massacri, una
regolamentazione è necessaria e doverosa.
Proprio nei giorni scorsi un cittadino che abita lungo un’arteria principale di
scorrimento veicolare ha ringraziato il Sindaco, perchè finalmente riesce a
dormire qualche ora di sonno tranquillo.
Fino ad ieri più di qualcuno pensava: “I procidani vogliono circolare.
Ma ci sono molti incidenti anche mortali, di notte non si dorme, il pedone non
può camminare. Importa poco…i procidani vogliono circolare e lasciamoli
circolare giorno e notte.”
Pensiero molto pericoloso che nasconde
una triste verità: non avere a cuore il bene di tutti i cittadini. I
veri politici devono invece aiutare tutti noi a scoprire che prima del benessere individuale c’è il
benessere collettivo che va promosso custodito e difeso.
I nostri giovani Amministratori si sono incamminati su questa strada,
non sempre popolare, ma sicuramente l’unica che porterà l’isola fuori dal
guado.E di questo sentiamo di doverli ringraziare.
Qui di seguito la risposta del Sindaco ai giovani riportata da “La Gazzetta
isolana”dell’11 agosto 2015.
È mio dovere portare degli
argomenti a sostegno delle decisioni, soprattutto quando le critiche provengono
dai giovani. E comprendo quando loro contestano la fascia oraria di divieto tra
l’una e le quattro del mattino, le ore in cui si spostano per la movida
notturna. Innanzitutto dico che ho avuto anche io 19 anni, e li ho trascorsi a
Procida, lavorando e facendo anch’io i conti con il divieto d’estate. Certo era
una limitazione, ma anche un’occasione per organizzarsi in maniera alternativa.
Dopo aver percorso chilometri nella sala del ristorante, ci spostavamo dal lato
opposto dell’isola, in bici o prendendo in gruppo qualche taxi. E francamente
iniziava già allora il divertimento, quando condividevamo in 5-6 il veicolo per
scendere al porto. Allora, come oggi, il problema di Procida è sempre lo
stesso: un’isola piccola, con le strade strette da palazzi abitati, che diventa
una pista per i veicoli, tutti veloci e rumorosi. Purtroppo non si tratta di
gestire cattive abitudini di pochi. D’estate siamo talmente tanti in poco
spazio che non è possibile garantire una serena convivenza tra chi si sposta
motorizzato e chi vuole fruire l’isola in maniera alternativa. È vero, facciamo
la scelta di privilegiare questi ultimi. Ma è pur altrettanto vero che ciò
avviene per 40 giorni all’anno, per 8 ore su 24. Se ci teniamo a investire su
un futuro diverso per questo nostro paese, la questione della limitazione del
traffico è ineludibile. Nè si può sostenere che penalizziamo solo i giovani,
considerata la trasversalità delle critiche che ricevo. Ci prendiamo la
responsabilità di scegliere, e ciò pesa ancora più perché negli ultimi anni
tali provvedimenti erano stati messi da parte. Perché il divieto di notte?
Perché è bello godersi la nostra isola senza l’intralcio di macchine e
motorini. Perché è bello sentire l’odore delle piante in fiore invece che
l’aria nauseabonda dello smog nella cappa di afa. Per adesso è più semplice
organizzarlo di sera senza però rinunciare ad immaginarlo nelle altre fasce
orarie. In fin dei conti questo è un territorio di 3,7 chilometri quadrati. E i
giovani, più degli anziani, hanno la possibilità di spostarsi diversamente. In
fin dei conti quando ci si allontana dall’isola si percorrono chilometri senza
colpo ferire, godendo e desiderando di averne la possibilità anche a Procida.
Riappropriamoci della nostra isola, cerchiamo di guardarla con occhi nuovi.
Il Sindaco Raimondo Ambrosino
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